Attualità, Persone & Idee

Adunata Alpini, che business

Evento che coagula e produce la gioia del contagio festoso

Il Generale Renato Genovese, è l'uomo chiave di ogni Adunata. Nato a Vittorio Veneto (Treviso), dove risiede, è iscritto alla sezione di Vittorio Veneto. Ha frequentato il 155° corso dell’Accademia Militare di Modena e la Scuola di Applicazione d’Arma di Torino. E' stato nella brigata Tridentina con sede a Brunico, Capitano ad Agordo e nalla gloriosa Brigata Cadore. Ma sulle spalle ha anche missioni di capo ufficio Intelligence presso il Joint Command South East di Izrnir in Turchia e successivamente presso il Comando NATO di Bruxelles.

Lo abbiamo incontrato alla Campana dei Caduti di Rovereto nel 2018 dove si era svolta la toccante cerimonia interreligiosa dell'Adunata del Centenario. Una cerimonia piena di simboli: con il silenzio suonato dalla Tromba della Pace che dichiarò l'avvenuto armistizio nel 1918, il reduce ormai centenario che accendeva la fiaccola dell'Adunata, la preghiera interreligiosa.

Ci prova anche la sociologia a cercare di capire da cosa sia costituito quel capitale emozionale che si manifesta ad ogni Adunata e che cosa significhi essere o sentirsi Alpini.

Nella telecronaca televisiva che ha accompagnato l'adunata 2018 di Trento, è stato spiegato che "...essere Alpino è un profumo, un contagio, un sentire comune, una mentalità". La parola chiave a nostro avviso è proprio "contagio". Il Gen. Genovese ci spiega non solo cosa l'evento possa portare al territorio, ma cosa lasci in termini emozionali e per dare una forma scientifica a queste rilevazioni la Facoltà di Sociologia dell'Universtà degli Studi di Trento ha svolto uno studio teso a comprendere le motivazioni e i sentimenti che a livello sociale l'evento libera ogni anno richiamando in media 400.000 persone con un indotto di almeno 120 milioni di euro.

Perchè se non ci fosse bisognerebbe ....inventarla.


Autore: Corona Perer

www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*

Gallery

Commenti (0)