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Allarme Drunkoressia: bersi il cervello

Vivere drunk: la pericolosa moda dell'anoressia da aperitivo

E' allarme: i giovani bevono troppo. Prima del Covid il fenomeno era evidente: feste no stop, aperitivi ed happy hour per stare insieme, con la birra in mano.
Ora che il Covid ha separato e sciolto assembramenti, non si beve meno: si beve solo in modalità diversa e meno evidente.

Tra i disordini alimentari appare anche il termine: drunkoressia, che scatta in vista di serate scandite da file di bicchierini di superalcolici bevuti quasi a stomaco vuoto, o dopo avere preso qualcosa dal buffet dell'aperitivo, solo acqua e sigarette per tenersi in piedi fino alle 7 di sera, ora in cui scatta l'abbuffata alcolica.

Questo termine, inventato dai giornalisti del “New York Times” ma ancora non riconosciuto dalla medicina ufficiale, indica un nuovo anomalo e pericoloso comportamento alimentare diffuso fra le adolescenti: mangiare poco fino ad arrivare anche a digiunare per poter assumere forti quantità di alcolici. Lo scopo di tale comportamento è duplice:  dimagrire anzitutto, inoltre l’alcol, disinibente e facilitatore dei rapporti sociali, fa in modo che si venga accettati più facilmente  dal gruppo dei pari, in particolare dai maschi la cui assunzione di alcolici è legata al divertimento ed alle emozioni.

La drunkoressia viene considerata una forma dell'anoressia: si rinuncia al cibo per poter bere maggiormente, in quanto assumere alcolici significa assumere calorie. La volontà di dimagrire però non è fine a sé stessa come nell'anoressia classica, ma è strumentale all'assunzione di alcol.

La nuova moda alimentare di digiunare per poi poter bere grandi quantità di alcool la sera, soprattutto in occasioni di feste e serate nei locali è fenomeno noto negli Stati Uniti, che sta prendendo piede anche in Italia. 

L'assunzione di alcool a stomaco vuoto produce una maggiore sensazione di ebbrezza,cosa che offre la prospettiva di una maggior divertimento, di uno "sballo" più intenso. L'alcool, insieme all'ebbrezza, produce l'effetto di una marcata diminuzione del controllo, delle inibizioni e della percezione del rischio: anche gli adolescenti più introversi riescono in questo modo a lasciarsi andare, a far parte del gruppo di coetanei.

L'Istituto Superiore di Sanità mette in rilievo un cambiamento importante che, in qualche modo, può essere considerato un fattore facilitante rispetto al fenomeno della drunkoressia: il consumo di alcool è sempre più separato dal consumo dei pasti e dalla dieta mediterranea, nella quale il consumo moderato di vino è sempre stato presente. Spesso le ragazze approdano ai bicchierini di superalcolici bevuti a stomaco vuoto: per dimagrire. Altre volte per un disagio più profondo.

La drunkoressia viene chiamata anche anoressia da happy hour, va avanti a digiuni e "shottini". E le conseguenze sono quelle dell'anoressia: pericolosa perdita di peso e scomparsa del ciclo mestruale, cui si aggiungono i danni dell'acool al fegato.

Ad oggi la percezione del rischio legato a questo tipo di comportamento alimentare è ancora piuttosto sottovalutato: coperto dalla moda, dal desiderio di divertirsi e, come sempre, di far parte di qualcosa. Anche se dovesse durare giusto il tempo di un aperitivo.

Le ragazze possono non riuscire ad assumere alcolici quando hanno cibo nello stomaco, quindi digiunare è necessario per poter bere. Nell'anoressia per continuare a dimagrire è necessario mettere in atto altri comportamenti quali: autoinduzione del vomito, uso di lassativi, logorante attività fisica. Al contrario l'assunzione di alcol, grazie alla relativo introito di zuccheri, procura un senso di sazietà che permette di non avvertire la fame.

Assumere alcolici è però solo una motivazione iniziale. Successivamente la motivazione “drunkoressica” diventa motivazione “anoressica” in quanto dimagrire diventa lo scopo principale e ci si esalta dalla consapevolezza di poter vincere la fame.

I rischi della drunkoressia sono gli stessi dell'anoressia: osteoporosi, alterazioni cardiache, amenorrea. A quest'ultimi si aggiungono quelli derivanti dal consumo di alcolici, specie se a digiuno: neuropatie, tremori, danni al fegato ed al cervello col tempo. Questa sintomatologia e acuita nel sesso femminile perché tende ad espellere l'alcol più lentamente del sesso maschile. In entrambi i sessi sono presenti tutte le conseguenze dell'assunzione di alcol in età adolescenziale quando lo sviluppo psicofisico è particolarmente vulnerabile.

Nel momento in cui la drunkoressia raggiunge livelli d'allarme è necessario intervenire come con l'anoressia: terapia di nutrizione, psicoterapie individuali e di gruppo, eventuali assunzioni di farmaci quando l'alcol è diventata una vera e propria dipendenza. Per attuare tutto ciò potrebbe rendersi necessario rivolgersi ad un centro per i disturbi del comportamento alimentare.
Importante è la prevenzione:educare gli adolescenti alle conseguenze di un uso smodato di alcolici;combattere la cultura dello “sballo”, vale a dire divertimento possibile solo se associato a comportamenti trasgressivi.

Ciò che inquieta è come la prassi dell'alcol sia associata al socializzare. Si sta insieme col bicchiere in mano. I danni per il sistema neurologico sono incalcolabili, specie se a questa "prassi sociale" partecipano gli adolescenti e purtroppo sono proprio i giovanissimi a bere. 


Testo realizzato in collaborazione con il
Centro Disturbi Alimentari di Trento
referente: dr. Aldo Genovese

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