Convivenza uomo-lupo, allarme in Alta Val Venosta
Autorizzato e subito impugnato il prelievo di 2 esemplari
Il 9 agosto il presidente della Provincia di Bolzano ha firmato un'autorizzazione per il prelievo di due lupi in Alta Val Venosta. Il TAR di Bolzano ha subito accolto l’istanza delle associazioni animaliste fermando l’abbattimento dei due lupi ordinato dalla Provincia di Bolzano in quanto i lupi sono una specie protetta ai sensi della Direttiva Habitat e della Convenzione internazionale di Berna.
L'ordinanza provinciale citava 30 predazioni avvenute tra il 14 maggio e il 21 luglio. I capi di bestiame erano stati uccisi e sbranati in 9 attacchi di lupo confermati in tre alpeggi nei territori comunali di Malles (frazione di Planol) e Curon.
(Foto: Unsplash by Bz Provinz)
Gli alpeggi di questi Comuni sono designati come aree di protezione dei pascoli, gli undici proprietari hanno attuato misure di protezione del gregge (pastori, cani da guardia del bestiame, recinzioni elettrificate). Il Corpo forestale provinciale quindi era stato autorizzato al prelievo dei due lupi (tali autorizzazioni alla rimozione degli animali sono valide per 60 giorni dalla data della firma). L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) aveva dichiarato il prelievo conforme alla legge provinciale, ma non ha fornito una valutazione.
Recentemente, al fine di garantire la tutela dell'agricoltura e dell’alpeggio alpini, i capi di governo dell’Arge Alp avevano invitato l’Unione Europea a rivalutare lo status di protezione del lupo nella direttiva Habitat. Inoltre, chiedono la messa a disposizione di sufficienti fondi supplementari per finanziare misure di protezione delle greggi.
L’Unione Europea, inoltre, dovrebbe istituire un monitoraggio e una valutazione a livello paneuropeo dello stato del lupo e quindi realizzare una pianificazione territoriale per il lupo. Questa rivalutazione secondo il presidente della Provincia di Bolzano sarebbe necessaria con urgenza a fronte degli sviluppi in atto perché: “Questo corrisponde anche al principio della parità di trattamento fra gli Stati membri della UE”.
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