Il ''Caso'' Andrew Zimmerman
Costretto ad andare da un notaio per mettere nero su bianco la sua tesi scientifica
Questa storia inizia nel 2007. Il Dr. Andrew Zimmerman viene chiamato come esperto testimone da parte del Dipartimento della Salute americano (HHS) nell’ambito del National Childhood Vaccine Injury Compensation Program (le cause di risarcimento per i danneggiati da vaccino).
Non una persona a caso: il curriculum del Dr. Zimmerman è decisamente di tutto rispetto e attinente al caso specifico: neurologo psichiatrico, già Direttore di ricerca medica presso il Center for Autism and Related Disorders presso il Kennedy Krieger Institute (nella foto di copertina) una carriera come professore associato in pediatria e neurologia presso diverse università.
La sua testimonianza riguarda la causa “Cedillo”: i genitori di Michelle Cedillo ritenevano che la figlia avesse sviluppato l’autismo a seguito della vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia (MPR). La sua conclusione fu che non ci fossero evidenze di un nesso di causalità. Secondo la sua opinione, agli atti, Michelle era probabilmente predisposta alla sindrome autistica, e il vaccino non ha avuto ruolo nel suo sviluppo.
Le cose si complicano quando, per evitare di essere frainteso, il Dr. Zimmerman avvicina il Procuratore (Vincent Matanoski, Dipartimento di Giustizia) e gli spiega che la sua dichiarazione scritta è da intendersi relativa esclusivamente al caso Cedillo, e non in senso lato. Questo in quanto, secondo la sua esperienza diretta, esistono effettivamente dei casi nei quali le vaccinazioni possono causare l’autismo. Di uno di questi casi era stato testimone lui stesso con un suo paziente. Poco dopo aver espresso la sua opinione al Procuratore, al Dr. Zimmerman viene dato il benservito: non era più richiesta la sua partecipazione come esperto al processo.
Ma il Procuratore ha continuato ad utilizzare le conclusioni del Dr. Zimmerman in altri casi simili, estrapolandole dal contesto e facendo risultare, erroneamente, che il Dr. Zimmerman ritenesse che non esista nessun possibile nesso di causalità tra vaccinazione e autismo. Arriviamo così al settembre 2018. Stufo di questa condotta, il Dr. Zimmerman ha deciso di rilasciare un proprio Affidavit, controfirmato da un notaio, per chiarire una volta per tutte le sue opinioni.
Le riassumo qui, ma suggerisco comunque di leggere tutto il documento: il Dr. Zimmerman ritiene che l’uso delle sue dichiarazioni da parte del Procuratore non rifletta la sua opinione in merito al nesso di causalità tra vaccinazione ed autismo. La sua dichiarazione, in particolare, era relativa al solo caso Cedillo. Il Dr. Zimmerman aveva espressamente chiarito al Procuratore e ai suoi assistenti in quel momento presenti che era sua precisa opinione che esistono delle situazioni specifiche nei quali le vaccinazioni possono causare l’autismo.
Ancora più specifico: nell’Affidavit, il Dr. Zimmerman mette nero su bianco che, secondo la sua opinione (“e con un ragionevole grado di certezza medica”) Yates Hazlehurst e Hannah Poling hanno sviluppato la sindrome autistica a seguito della vaccinazione. Esattamente l’opposto di quello che il Procuratore ha voluto far intendere, utilizzando fuori contesto sue precedenti dichiarazioni. Questi sono i fatti del "caso" Zimmerman. A questa pagina è possibile leggere il testo completo dell’affidavit: clicca
Autore: Manuel D'Elia
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