Quel che non sapete della neve artificiale
La neve ''tecnica'' - Nota Anef Impianti a fune
Trento, 11 dicembre 2024 – Di cosa è fatta la neve tecnica? Quel che non sapete della neve artificiale lo spiega in poche righe una nota ANEF Associazione Nazionale Esercenti Funiviari cui fanno capo circa il 90% delle aziende funiviarie italiane.
La neve tecnica è composta esclusivamente da acqua e aria, senza l'aggiunta di sostanze chimiche. Grazie a un processo di atomizzazione, gocce d'acqua vengono raffreddate e trasformate in cristalli di neve tramite l'uso di appositi generatori. Questo procedimento permette di replicare un fenomeno naturale, garantendo però maggiore prevedibilità e sicurezza per la stagione sciistica.
Uno dei temi più dibattuti riguarda il consumo di acqua. Anef sottolinea che l’acqua utilizzata per la neve tecnica non viene sprecata né inquinata: viene semplicemente trasformata in neve e restituita all’ambiente con il disgelo primaverile.
Gli operatori del settore investono costantemente in tecnologie innovative per minimizzare l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza della produzione di neve. I generatori di energa di ultima generazione consumano fino al 30% in meno di energia rispetto ai modelli precedenti e sistemi di gestione avanzata monitorano in tempo reale le condizioni meteo e i fabbisogni di innevamento, ottimizzando la produzione di neve e riducendo gli sprechi.
Mezzi battipista di ultima generazione consentono di gestire la neve prodotta in modo più efficiente, utilizzando solo lo stretto necessario per garantire sicurezza e fruibilità delle piste.
La neve tecnica non è solo uno strumento per garantire la sciabilità delle piste, ma rappresenta un pilastro per l’economia delle vallate alpine e appenniniche: il comparto funiviario genera un fatturato di 1,3 miliardi di euro l’anno. L'indotto generale ancora più significativo: il valore si moltiplica tra le 5 e le 7 volte, contribuendo a sostenere occupazione e sviluppo delle comunità montane.
La neve tecnica e le tecnologie innovative sono strumenti che permettono di garantire il futuro delle montagne, proteggendo al contempo le risorse naturali e la biodiversità. Infine la sicurezza: le nuove tecnologie applicate alle procedure di preparazione delle piste, consentono di ottenere la massima uniformità del piano sciabile e garantiscono quindi alti standard di sicurezza per gli sciatori.
"La neve non è solo un elemento fondamentale per il turismo invernale, ma un motore economico e sociale per le comunità montane. E proprio in questo momento di inizio stagione è nostro desiderio ribadire e chiarire cosa sia la neve tecnica, come viene prodotta e quale sia il suo impatto ambientale, per sfatare pregiudizi e promuovere una corretta informazione" – dice Valeria Ghezzi, Presidente di ANEF.
foto: Valeria Ghezzi
La presidente di ANEF, l’Associazione nazionale esercenti funiviari Valeria Ghezzi rappresenta le aziende funiviarie italiane, distribuite sia nei territori alpini, sia in quelli appenninici (oltre 1500 impianti, con una forza lavoro stimata di circa 15.000 unità, tra fissi e stagionali, nel periodo di piena attività), ovvero il 90% del mercato.
La filiera nell'ultimo anno ha dovuto fare i conti con il caro energia, con l’aumento dei i costi dell’acciaio e del carburante, con l’impennata degli oneri di gestione per garantire la sicurezza degli sciatori.
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