Apoxyomenos, l'atleta di Lussino
Viaggio nell'isola croata nota per i delfini, le pinete ed erbe officinali
(Corona Perer - Mali Losinj / Lussinpiccolo) - L'atleta di Lussino è un motivo che da solo basta a giustificare un viaggio in quest'isola isola croata da sempre nota per i fondali cristallini, baie e acque color smeraldo (dove ha trovato casa una colonia di 200 delfini tursiopi autoctoni) e per la florida vegetazione ricca di erbe officinali che fin dall'800 han fatto nascere il turismo della salute grazie alla sua aria balsamica.
Ma c'è un motivo in più recarsi a Lussino, che basterebbe da solo a motivare il viaggio: l' Apoxyomenos, la meravigliosa statua bronzea emersa dai fondali dopo un lungo sonno durato almeno 2000 anni.
'Apoxyomenos' è il termine greco per indicare l'atleta che si deterge il corpo. Il Museo dell'Apoxyomenos è situato sul longomare di Mali Losinj (Lussinpiccolo) dedicato a questo eccezionale reperto.
Il giovane atleta fu ritrovato nel 1997 nei fondali marini dell'isola vicino all' isolotto di Vele Orjule, ma solo nel 1999 è riemersa dopo quasi 2000 anni in cui è diventata anche la colonia per numerosi pesci e molluschi. E' una delle statue bronzee meglio conservate dell’antichità. Nel corso degli ultimi anni è diventato l’emblema del patrimonio monumentale croato e dell’abilità dei suoi esperti restauratori.
La statua raffigura un giovane atleta alto 192 cm. che dopo un esercizio o una competizione sotto il mare si pulisce da olio e sudore con un attrezzo (lo strigile) che però è andato perso. La statua è in bronzo e tra gli otto esemplari sinora ritrovati, è senz'altro l'esemplare meglio conservato. La scultura fu probabilmente realizzata tra il 360 e il 280 a.C. (secondo un prototipo della metà del IV secolo a.C.) da Daippo, figlio del celeberrimo scultore greco Lisippo.
E' opera di rara bellezza ritrovata miracolosamente intera (solo il capo era spezzato, mancavano gli occhi e il mignolo della mano sinistra).
Durante il restauro gli studiosi hanno ritrovato all'interno del polpaccio dei semi e del cibo, probabilmente il nido e la scorta alimentare di un topo che si trovavano in un anfratto dove il mare non era riuscito ad insinuarsi per ben 2000 anni e che quindi si era conservato integro.
I reperti hanno permesso quindi agli studiosi di determinare l'età della statua e l'uso:
Il materiale organico, depositato da roditori all’interno della statua, prova che l’Apoxyómenos rimase per un certo tempo adagiato all’asciutto per terra, forse era l'elemento decorativo di un giardino, prima di venire trasportata via mare e di iniziare un lungo sonno nei fondali, durato duemila anni. Caduta dalla nave o gettata a mare per evitare il naufragio? Non si sa: nel secondo caso si sarebbe trovata una nave nelle vicinanze. Forse la sua destinazione finale era Osor-Ossero dove approdavano le navi mercantili.
foto protette da copyright: corona perer
Dopo i primi rumours sulla sua presenza, segnalata da due sub di nazionalità belga, partirono le operazioni di recupero tutte documentate al museo di Lussinpiccolo. E poi iniziarono i lavori di restauro condotti per sei anni dell'Istituto croato di Zagabria del 2007. Al progetto, che ha ricevuto nel 2007 il premio dell'Unione Europea per i beni culturali ha collaborato anche lo staff di esperti dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Ora la statua domina un'intera aula tutta bianca, dove si offre in tutta la sua meravigliosa bellezza. La si può spiare da degli oblò proprio come se fosse ancora in fondo al mare.
Il ticket d'ingresso (15 euro a persona) può sembrare alto, ma in realtà l'emozione che suscita questo reperto, è straordinaria: una fotografia da depliant turistico non basta. L'allestimento del resto riserva molte sorprese: un filmato sul recupero, le foto e i dettagli scientifici dello studio compiuto sul reperto per lunghi anni, le teche con il nido del topo e i semi originali ritrovati dentro la statua, e l'immensa rassegna stampa degli articoli che sono stati dedicati a questo miracoloso recupero.
La statua dopo i pazienti interventi di risanamento conservativo, è stata esposta a Firenze, Londra, Parigi e Los Angeles. Nel 2006 fu finalmente esposta nel Museo archeologico di Zagabria, mentre sull’isola di Lussino proseguivano i lavori di ricostruzione del Palazzo Kvarner destinato ad accogliere il museo dell'Apoxyómenos, dove la statua è arrivata il 30 aprile 2016, data dell’inaugurazione.
E a nostro avviso l'Apoxyomenos è la perla preziosa più importante di tutta Lussino. Da vedere!
(Corona Perer)
foto sopra: profilo FB Muzej Apoksiomena
foto sotto: C.Perer
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Lussino è una piccola isola circondata da 112 km di costa frastagliata, adottata da una colonia autoctona di 120 delfini tursiopi. La sua ricchezza è data dal patrimonio botanico: oltre 1000 specie diverse e 230 fra aromatiche e officinali. Nota fin dal 1892 per la sua aria balsamica che la rende la località di vacanza per la nobiltà asburgica, è il posto ideale per una vacanza attiva: ci sono più di 200 chilometri di sentieri e l'isola è baciata dal sole per almeno 200 giorni l'anno.
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(Corona Perer)
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Autore: Corona Perer
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