Appello del Garante dei minori di Trento
Fabio Biasi prende carta e penna. ''Non possiamo più tacere''
Un appello accorato, esplicito, vibrante. Il Garante dei Minori di Trento, dr. Fabio Biasi, non vuole tacere, perchè tacere sarebbe rendersi complici e a suo dire le ultime norme introdotte dal governo danno il via a discriminazioni intollerabili verso i minori. In una lettera inviata al Presidente della Giunta provinciale di Trento a tutti i consiglieri e anche al Prefetto di Trento oltre che alla Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescenza di Roma, Biasi non risparmia i toni della preoccupazione già peraltro espressi qualche mese fa (e all'epoca il sistema politico trentino fece coro ritenendolo eccessivo).
"È semplicemente inammissibile per un garante dei diritti dei minori non dare voce a quelle che sono le espressioni di grave disagio di legittima protesta a causa delle ulteriori e gravi limitazioni dei diritti fondamentali della persona, non posso quindi che comunicare alle Signorie vostre quello che viene dettato dalla mia coscienza nella consapevolezza che l'omesso intervento renderebbe il sottoscritto complice di questa evidente, enorme ed ingiusta discriminazione" scrive Biasi.
Ed ancora: "Rivolgo il mio personale disappunto e la mia indignazione per quello che si può definire come un cervellotico ed assurdo meccanismo di controllo sociale il cosiddetto Green-pass nelle sue molteplici declinazioni introdotta dall'esecutivo centrale l'estate scorsa... il tutto viene scientemente alimentato da una perdurante martellante narrazione mediatica attesa di indicare i bambini e i ragazzi quali diffusori di malattia con conseguente colpevolizzazione e percezione di essere sbagliati".
La missiva, con oggetto "Tutela dei diritti dei minori, accesso al diritto allo studio, accesso alle attività sportive ludiche culturali, modalità di accesso ai nidi alle scuole dell'infanzia, discriminazioni in ambito scolastico" rileva quanto siano gravi gli ultimi provvedimenti.
"Quali persone titolari di responsabilità istituzionali non possiamo continuare ad evitare di chiederci quanto è quale sia il grado di ansia di tristezza, di disagio, di marginazione inutilmente causato ai nostri bambini e ragazzi. Non possiamo non interrogarci su chi e cosa ripagherà tutto questo ammesso che ci possa essere un risarcimento", conclude il Garante che ritiene assurde e dannose le vessazioni introdotte dalle norme.
Autore: Corona Perer
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