Ascoli Satriano, al ''ciuccio'' di San Potito
Gran festa nel paese dei Grifoni esposti ad Expo
Grande festa per San Potito Martire, che si celebra il 14 gennaio ad Ascoli Satriano. La processione a cui partecipa tutta la popolazione termina con l’incendio del “ciuccio di San Potito”, struttura in ferro rivestita di carta e fuochi d’artificio. La festa si svolge anche in estate, dal 19 al 21 agosto, ma d'inverno è molto suggestiva. Una sagoma di ferro a sembianza di asino ha il compito di ricordare un aneddoto su S. Potito i cui resti mortali furono trovati da un mercante. Di ritorno da una fiera svoltasi ad Ascoli Satriano se lo trovò sulla via.
La tradizione popolare dice che l’asino del mercante cadde morto proprio sul punto dove venne seppellito S. Potito. Il mercante scuoiò l’asino morto per recuperare la pelle, ma dopo essersi allontanato lasciando la carcassa del suo asino morto, sentì il raglio del suo asino e tornato indietro vide l’animale che si era ripreso e per la fretta gli gettò addosso la pelle, ma al contrario, cioè con la coda d’avanti.
Durante la festa patronale di S. Potito viene rivestito di fuochi d’artificio una sagoma di asino e viene fatta “sparare” ricordando la tradizione e la gioia del mercante che rinvenne il "ciuchino" (ciuccio). E siccome questi era di Tricarico, in quella città sono presenti la maggior parte delle reliquie di S. Potito. Ma la patria del Santo resta Ascoli Satriano che si trova a poco meno di 30 km da Foggia, su un’altura che è costituita da tre colline: Pompei, Castello e Serpente.
Questa è la valle del fiume Carapelle, ai piedi del Subappennino Dauno, e da queste parti di storie da raccontare ce ne sono tante. Anzitutto diremo che questo è tra i più antichi paesi dell’intera Daunia.
Abitata sin dal neolitico,fa parte anche della nostra cultura italica: quando diciamo "è una vittoria di Pirro" non lo sappiamo - magari - ma stiamo parlando proprio di questa zona dove nel III sec. a.C. si svolse una delle battaglie più cruente della storia tra romani ed epiri, con una vittoria purtroppo inutile. Da qui venne il detto proverbiale “vittoria di Pirro”.
La famosa battaglia di Ascoli, del 279 a.C., entrata nei nostri modi di dire, riecheggia nel ponte romano su tre arcate ancora percorribile e nei resti di una lussuosa villa romana con le sue terme e con mosaici policromi. Queste tracce romane hanno resistito nel tempo e sono oggi il valore aggiunto di un territorio destinato a ricoprire il giusto ruolo che meritano nei percorsi turistici del Foggiano. Il centro storico è un susseguirsi di case antiche, botteghe, bassi e palazzi signorili e si estende in un caratteristico labirinto di vicoli e piazzette risalenti al periodo feudale.
L'Amministrazione comunale, gli operatori commerciali e del turismo si stanno dando da fare per la valorizzazione di questa terra che ospita il Parco Archeologico dei Dauni, un vero e proprio museo a cielo aperto, caratterizzato dalla necropoli romana sulla collina del serpente e dai misteriosi resti di un insediamento pre-romanico.
Ed è sempre da qui che sono pariti i Grifoni, esposti a Milano in occasione dell’Expo. IL turista può vederli all’interno del Polo Museale dove si trova la leggendaria Campana della Misericordia.
L'evengelizzazione qui è stata certamente forte e la zona è ricca di tappe per uno straordinario percorso del Sacro: da visitare la Cattedrale della Natività della Beata in stile gotico-romano, la Chiesa di San Giovanni Battista del XII secolo, il Palazzo Ducale con la sua elegantissima loggia ed, infine, la Chiesa dell’Incoronata che presenta la facciata neoclassica disegnata da Luigi Vanvitelli.
orari del Polo museale:
aperto tutti i giorni 10.00–12.00/16.00–19.00, lunedì chiuso
Autore: Corona Perer
www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*
Commenti (0)
Per lasciare un commento