Assisi: tra arte e fede
Visita alla cittadella d'arte di Pro Civitate Christiana
"Tutto cambia al mondo. Noi assistiamo a trasformazioni di anime, di popoli e di religioni impensabili. Bisogna che noi prepariamo più che opere, ponti; più che prediche, dialoghi; più che ricordi, nuove visioni di un avvenire di libertà, di pace, di giustizia" diceva don Giovanni Rossi fondatore della Pro Civitate Christiana. E così la comunità, che lui stesso ha fondato, porta avanti la sua intuizione: promuove, ospita e gestisce convegni, è casa editrice e pubblica la rivista Rocca, fa ospitalità e da sempre chiama l'arte ad interpretare il Divino. Eppure i suoi componenti, tutti volontari, nascono laici e restano laici.
Pro Civitate Christiana con sede ad Assisi è infatti un'associazione di uomini e donne fondata nel 1939. Don Giovanni Rossi all'epoca aveva già 30 anni di vita sacerdotale sulle spalle essendo stato ordinato nel 1909. Già segretario del Cardinale Andrea Carlo Ferrari suo maestro apostolico, aveva appena lasciato la comunità di San Paolo, da lui fondata e insieme a un gruppo di fedelissimi venne accolto ad Assisi dal Vescovo Giuseppe Placido Nicolini. E' grazie al suo appoggio che fonda Pro Civitate Christiana con l'intento di diffondere il Vangelo di Gesù tra gli uomini contemporanei nel dialogo con le varie componenti della Cultura e della vita sociale in particolare con gli ambienti più lontani dalla Fede.
Sono le Beatitudini Evangeliche a ispirare i volontari laici che animano ancora la Comunità. Con la Cittadella hanno dato corpo ad un centro di incontro e di dialogo che comprende un osservatorio sulla cultura e l'arte, una piccola chiesa, spazi verdi dove meditare e sala congressi dove elaborare pensiero.
Merita una visita la Galleria d'arte contemporanea che raduna importanti maestri del '900. L'attuale allestimento è stato rivisto nel 2005 con l'esposizione di un'accurata selezione delle opere storiche riguardanti la "Vita di Cristo" e "Gesù divino lavoratore" con un sapiente ed efficace percorso che sembra riprendere - nella città di san Francesco - quella attività di "evangelizzazione attraverso l'arte" che era tipica nel Medioevo.
Lo scalone d'accesso, è esso stesso opera di architettura, per nulla invasivo e da qui si accede ad un'esposizione che annovera artisti del calibro di Carlo Carrà, Fausto Pirandello, Floriano Bedini, Giorgio de Chirico, ci sono anche pittori meno noti e artisti che meriterebbero una vera riscoperta come Renzo Scopa e Fiorenzo Tomea, ma anche la grande scultura che documenta le sorti e il percorso della figurazione plastica nel secondo dopoguerra. Infine le opere di un artista americano che scelse di vivere nella famiglia d'Assisi. Si tratta di William Congdon nato a Providence nel 1912 da una ricchissima famiglia aristocratica, laureato in lettere, ma uomo inquieto e in ricerca. Nel '42 vede la sofferenza della seconda guerra mondiale, esperienza che lascia in lui una cicatrice esistenziale. Il rapporto con l'arte è inquieto quanto la sua anima, tra abbandoni e ritorni, A New York entra in contatto con la scuola di Mark Rothko e Pollock ma poi abbandona la sperimentazione in atto nella "grande mela" e arriva in Italia: prima Venezia, poi Assisi dove entra in contatto con Pro Civitate christiana e qui un giorno deciderà di stabilirsi per sempre dopo una vera e propria conversione che lo porterà a dedicare tutta la sua opera ai temi di ispirazione sacra. Una intera sala è dedicata a lui: la Sala Congdon, che ospita le opere del pittore nel pieno della sua ispirazione religiosa.
Anna Nabot, direttore della Galleria d'arte contemporanea della Cittadella di Assisi, ne va giustamente orgogliosa e ci mostra ogni dettaglio della graziosa e intima cappellina che piacerebbe anche a Papa Francesco. Il Papa tornerà ad Assisi dal 25 al 28 marzo 2020: qui ha infatti convocato i giovani economisti, imprenditori e imprenditrici di tutto il mondo per un nuovo patto sull'Economia. Di chiese Assisi è prodiga, sia sul colle dove sorge, sia nella piana, ma la cappellina di Pro Civitate Christiana e la Galleria della Cittadella meriterebbero certamente il suo sguardo.
La Galleria si può visitare tutti i giorni dal lunedì al sabato (eccetto la domenica) dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16.30 alle 18.30. La domenica è chiusa. Si trova nel centro storico in Via Ancajani 3, telefono 075-813231
Autore: Corona Perer
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