Difendere l'ambiente creando natura
I progetti pilota di Veneto Agricultura a Brussa (Caorle)
Difendere l'ambiente creando natura. E' quello che fa ogni giorno l'azienda pilota Vallevecchia di proprietà della Regione Veneto, gestita da Veneto Agricoltura ovvero l'agenzia veneta che si occupa dell'innovazione nel settore del primario. Il sito di circa 800 ettari si trova proprio al confiene tra Caorle e Bibione (ma in comune di Caorle, in località Brussa) e si caratterizza per essere l'ultimo sito costiero non urbanizzato dell'Alto Adriatico.
Il territorio - tra le ultime bonifiche del Veneto - presenta aree di grande interesse naturalistico e ambientale. Tra l'arenile e la pineta, si trova un sistemi complesso fatto di dune litoranee, aree boscate, siepi, aree umide e superfici a prato e l'azienda agraria. Un habitat così speciale che Vallevecchia è stata riconosciuta come ''zona di protezione speciale'' e ''sito di importanza comunitaria'' nella Rete Natura 2000 dell'Unione Europea.
Qui si fa innovazione, ricerca e si attua una sapiente gestione delle acque con un sistema brevettato (premiato dall'Unione Europea) che dimostra come la tecnologia possa aiutare una buona ecologia, soprattutto nella gestione delle acque oggi che i fenomeni estremi espongono la Terra a precipitazioni violente e repentine di grandi masse idriche.
Gli studi più recenti in materia di cambiamento climatico dicono ormai come molto probabile che l'area nell'alto Adriatico sarà caratterizzata da un aumento delle temperature medie dell'aria e delle acque e del mare da una diminuzione di precipitazioni da una maggiore frequenza intensità degli eventi estremi. L'innalzamento del livello medio del mare rende vulnerabili le aree costiere e i terreni bonificati, particolarmente sensibili ai rischi derivanti da infiltrazioni di acqua salata nelle falde acquifere. L'accentuarsi del sale e le scarse precipitazioni non potranno infatti che dare il colpo di grazia ai terreni agricoli bonificati.
''Senza interventi mirati nelle zone maggiormente a rischio si andrà incontro ad una diminuzione dell'acqua dolce ad una sua peggior qualità, ma la tecnologia può essere una valida alleata e in questo sito lo dimostriamo" spiega il dr. Lorenzo Furlan, agronomo di formazione e dirigente del Settore Ricerca Agraria di Veneto Agricoltura che conta altri tre siti oltre a questo: a Mogliano Veneto nel Trevigiano, a Ceregnano nel Rodigino e a Villiago nel Bellunese.
Con il cambiamento climatico si andrà inesorabilmente incontro a fenomeni di eccessi di salinità: il che vuol dire veder morire la natura. In questa zona costiera le acque meteoriche sono inferiori di circa il 40% rispetto alle zone interne, a soli 15 km di distanza, e quindi l'acqua dolce non solo è scarsa, ma debole. Grazie alla raccolta di acqua piovana su terreni, in cui la pendenza è stata riveduta allo scopo, e grazie ad una tecnologia che analizza in tempo reale e in automatico i parametri chimico-fisici, le masse idriche vengono raccolte, incanalate, accumulate e ridistribuite, ovvero ritornate alla terra. E i bacini di raccolta sono diventate zone umide che danno riparo a centinaia di specie di volatili e fauna lacustre, il che dimostra una sapiente gestione delle risorse aiuta la Terra a rigenerarsi.
Nei bacini sono stati creati posti di osservazione per il bird-watching e si è quindi data una mano anche al turismo slow. Inoltre nella tenuta esiste una spiaggia selvaggia, accessibile al pubblico, dotata di dune tipiche e naturali, che è molto apprezzata da chi preferisce una alternativa alla spiaggia attrezzata a lettini e ombrelloni spazi liberi e easy. Il tutto è corredato da boschi e pinete, percorsi in sicurezza e accessi al mare, pedonali e ciclabili, in sicurezza. Qui certamente non si fa turismo di massa, nè si potrebbe. Ma è interessante notare che la natura riesce a coesistere anche con gli interessi dell'uomo, siano essi economici, ambientali o del tempo libero.
Gli effetti non sono tardati a farsi vedere: nell'oasi naturalistica nidificano centinaia di specie di uccelli diversi e nel periodo compreso tra marzo 2014 e maggio 2015 sono state osservate 113 specie di uccelli, 19 delle quali sono di particolare pregio.
All'interno dell'Azienda c'è anche un Museo ed un Centro visite che con strumenti audiovisivi pannelli plastici e vetrine tematiche consente ai visitatori di conoscere la storia di questo comprensorio e comprendere il ruolo dell'uomo nello sviluppo di un'area di circa 800 ettari, di cui 63 di pineta litoranea, 100 di boschi tipicamente litoranei, altri 370 destinati alla coltivazione sperimentale di frumento, soia, colza, sorgo, erbe mediche e piante orticole di alta qualità bio, e 24 km di siepi importantissime per i volatili. Tutte le colture sono monitorate meccanicamente per calcolare il fabbisogno idrico.
L'azienda pilota Vallevecchia si pone quindi come un baluardo che attiva pratiche di attività di agricoltura sostenibile su progetti europei ad altissima specializzazione. In un piccolo ecosistema, grazie ad intelligenti sistemi ad alta tecnologia, è stato possibile generare azioni di salvaguardia e si è dimostrato che è possibile far convivere il settore del primario con tecniche e dinamiche sostenibili. In sintesi l'innovativo sistema di gestione dell'acqua piovana garantisce la conservazione dell'ambiente e delle attività economiche e consente di sviluppare un sistema di coltivazione ottimizzato e bio, promuovendo una gestione dell'acqua partecipata, nonchè il riutilizzo delle risorse. E numerosi altri progetti europei sono ancora in atto su tecniche e tecnologie di agricoltura di precisione e per conciliare ambiente e tecnica agraria.
Qui si può affermare che l'uomo ha difeso la Natura e ha creato Natura.
Una lezione importantissima. E rara (purtroppo).
per saperne di più
www.venetoagricoltura.org
Azienda Vallevecchia tel 049 8293930
Autore: Corona Perer
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