''Hammamet'' - Craxi, un affresco umano
Un'utile rilettura e una magistrale regia
(Roma, 9.1.2020 - Mariella Morosi) - Una regia magistrale quella di Gianni Amelio e un'interpretazione che va oltre ogni attesa quella di Pierfrancesco Favino, non soltanto per la somiglianza dei tratti ma soprattutto per i toni della voce e la gestualità.
E' perfetta la sintonia con il vero Bettino Craxi, leader socialista scomparso ad Hammamet 20 anni fa, che è il protagonista del film: decisamente un lavoro di alta qualità. Viene raccontata la sua quotidianità nella residenza tunisina dove ha vissuto negli ultimi anni. Spettava a lui decidere se rientrare in Italia ed affrontare la giustizia, ma non ha voluto. Tutti sapevano dove trovarlo ma non sono mai andati a prenderlo.
"Sono problemi che il film pone - risponde il regista- ma non deve per forza fornire le risposte". Ma quest'opera basta per tracciare una figura politica importante che comunque - seppur controversa e oggetto di polemiche- è nella storia italiana?
Difficile quando si affrontano personaggi troppo ingombranti fare il pieno di consensi e così il film, che vuole essere un affresco umano dell'ultimo Craxi, quello della sconfitta e dell'esilio, rischia interpretazioni deformanti e facili reticenze. Anche perchè gli artifici che nutrono la finzione cinematografica lasciano volutamente nel vago, al di là dei luoghi, ogni ancoraggio alla realtà.
"Vorrei allontanare l'idea di aver fatto un film politico -ha detto il regista- e men che meno militante. Parlo di uomo potente che ha perso lo scettro e deve fare i conti con la fine della propria vita, oltre che con quelli lasciati in sospeso con la giustizia. In superficie sfida tutto e tutti, sfodera la sua arroganza, grida le proprie ragioni come fossero assolute e assolutorie ma in profondità combatte contro se stesso".
L'attore che lo impersona, Pierfrancesco Favino, a giudicare i risultati, ha fatto un lavoro eccellente, non dovendosi limitare alla semplice somiglianza e studiando a lungo nei filmati d'epoca l'uomo politico. Ogni giorno ha affrontato 5 ore di trucco e altre due per rimuoverlo, applicando una tecnica all'avanguardia sperimentata per la prima volta in Italia.
Bravi anche gli altri attori, soprattutto Livia Rossi che ha interpretato la figlia che gli è stata sempre vicina, e Luca Filippi, nel film "Fulvio" una figura ambigua che ha dato al copione in connotato thriller.
Fugace ma intensa l'apparizione di Claudia Gerini, corsa in Tunisia per tentare di ravvivare il calore di un antico amore. Le musiche sono di Nicola Piovani. L'elemento romanzato - come ha notato il figlio di Craxi, Bobo, prevale su quello politico. E allora diventa improbabile anche la rappresentazione del Craxi sofferente. Resta solo un uomo solo. Troppo poco, forse anche se come sostiene Gianni Amelio "il cinema è rappresentazione, non comizio o propaganda".
**
Pepito Produzioni e Rai Cinema
HAMMAMET
Un film di Gianni Amelio
Prodotto da Agostino e Maria Grazia Saccà
durata 126'
Autore: Mariella Morosi
www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*
Commenti (0)
Per lasciare un commento