Beverly Barkat, è restata a Venezia
Tre dipinti entrati nella permanente di Palazzo Grimani
“Evocative Surfaces” è restata a Venezia. Allestita per la grande mostra al Museo di Palazzo Grimani durante la Biennale d’Arte di Venezia (che ha consacrato Beverly Barkat nello scenario artistico contemporaneo), è entrata nella permanente.
I tre dipinti in pvc di ampio formato, calati dal soffitto della sala rinascimentale del magnifico palazzo veneziano, sono installazione permanente del Museo e della sua collezione, che vanta decorazioni e affreschi di straordinario pregio, tracciando così un segno indelebile dell’artista israeliana in laguna.
Il legame con l’Italia è poi continuato con la mostra che Beverly Barkat ha presentato a Roma: “After the Tribes”, un’installazione site specific negli spazi del Museo Boncompagni Ludovisi curata da Giorgia Calò col supporto di Nomas Foundation, su invito del Polo Museale del Lazio e dell’Ufficio culturale dell’Ambasciata di Israele in Italia.
“After the Tribes” è un’installazione potente: un’imponente torre di quattro metri, la cui architettura metallica è scandita in dodici riquadri che rappresentano le dodici tribù d’Israele da cui discende il popolo ebraico.
“Il lavoro dell’artista si concentra sul colore e sulla materia per approdare ad un complesso universo di simboli e citazioni – spiega la curatrice Giorgia Calò - e lo fa mediante il suo inconfondibile gesto pittorico che trae ispirazione tanto dalla tradizione classica, quanto dai movimenti dell’arte moderna come l’Espressionismo Astratto. Il suo lavoro potremmo definirlo alchemico, nel momento in cui trasmuta le sostanze assumendo connotati mistici e spirituali, oltre che fisici.”
Riferimenti materici, cartografici, cabalistici e simbolici trasformano l'opera in un viaggio che ci conduce attraverso una storia millenaria, per ritornare al contemporaneo riflettendo sulle origini dei popoli, oltrepassando ogni contingenza politica.
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