Faenza, la Biblioteca di design ''Bruno Munari''
Bruno Munari è figura leonardesca per la vastità dei suoi interessi
Bruno Munari è figura leonardesca per la vastità dei suoi interessi. Certamente figura tra le più importanti del novecento italiano. Nato a Milano (1907) dove ha vissuto fino alla morte nel settembre 1998, fu artista, designer e scrittore italiano. È stato uno dei massimi protagonisti dell'arte, del design e della grafica del XX secolo. Si è occupato di pittura, scultura, cinematografia, disegno industriale, grafica, scrittura, poesia, didattica con una ricerca poliedrica sul tema del movimento, della luce e dello sviluppo della creatività e della fantasia nell'infanzia attraverso il gioco.
A lui è intitolata la prima biblioteca in Emilia-Romagna dedicata specificamente al design aperta a marzo 2019, in occasione delle celebrazioni internazionali dell’Italian Design Day.
Oggi le biblioteche sono nuove piazze del sapere, amate e frequentate dai giovani, e questo evento è un investimento importante e simbolico per un’istituzione di formazione universitaria quale ISIA Faenza che ne è la promotrice.
La nuova Biblioteca di Design “Bruno Munari” dell’ISIA di Faenza ha una dotazione di oltre 3.500 volumi tra design, architettura, arte, scienze umane, letteratura che trovano spazio negli antichi ambienti del monumentale Palazzo Mazzolani, nel cuore di Faenza, appositamente ristrutturati per accogliere la nuova biblioteca che è giustamente intitolata ad un intellettuale che fu ispiratore dell'Isia.
Bruno Munari è considerato uno dei protagonisti dell'arte programmata e cinetica, ma sfugge per la molteplicità delle sue attività ad ogni catalogazione. Con Lucio Fontana, dominò la scena culturale milanese degli anni cinquanta-sessanta. Sono gli anni del boom economico in cui nasce la figura dell'artista operatore-visivo che diventa consulente aziendale e che contribuisce attivamente alla rinascita industriale italiana del dopoguerra. Naturale quindi che Munari partecipi giovanissimo al futurismo, dal quale si distacca negli anni '30 . Nel 1948 fonda il MAC (Movimento Arte Concreta) assieme a Gillo Dorfles, pochi mesi dopo aver realizzato "Concavo-convesso", una delle prime installazioni nella storia dell'arte. Nel 1950 sperimenta la pittura proiettata attraverso composizioni astratte racchiuse tra i vetrini delle diapositive e scompone la luce grazie all'uso del filtro Polaroid realizzando nel 1952 la pittura polarizzata, che presenta al MoMA nel 1954 con la mostra Munari's Slides.
Come detto, fu anche ideatore del progetto didattico dell’ISIA avendo sempre propugnato una creatività fondata sulla continua sperimentazione. In occasione dell’inaugurazione sarà proiettato un video di saluto di Alberto Munari che ha deciso di donare alla biblioteca una speciale edizione di un libro che il padre ideò nel 1956, e che l’editore Giorgio Lucini decise di stampare per la prima volta nel 2011 in una serie limitata fuori commercio.
Autore: Corona Perer
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