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Cassiano Conzatti, il maestro dei fiori

Il grande botanico trentino in Messico scrisse una pagina di scienza

"Maestro de Maestros" lo chiamano in Messico. Cassiano Conzatti nato a Civezzano nel 1862 ma cresciuto a Rovereto dove arriva all'età di 3 anni con la famiglia. È considerato a tutto gli effetti un saccardo. In riva all'Adige, a Borgo Sacco dove era nato il padre impara ad osservare le piante.

Nel 1881 fu costretto a emigrare in Messico in cerca di fortuna. Giunto oltre oceano poverissimo, intraprese una brillante carriera da botanico ricercatore e professore universitario, rimanendo sempre molto legato al suo territorio d'origine. In valigia mise anche un erbario dove aveva collezionato specie botaniche raccolte tra le Dolomiti un anno prima della partenza.

Arriva in Messico e qui inizia ad insegnare, continuando a coltivare la passione per  la botanica da autodidatta. Inizia lo studio della flora messicana e pubblica opere fondamentali. Avrebbe voluto creare un giardino botanico ad Oaxaca, ma gli amministratori locali non glielo consentono.

Sono di Conzatti la descrizione dell'albero monumentale di Santa Maria del Tule e il resoconto di una spedizione nella costa sudoccidentale dello Stato di Oaxaca per studiare alcune specie autoctone.

L'impegno e la preparazione lo portano ad individuarne alcune mai censite prima così oggi se in un erbario troviamo che uno speciale cactus si chiama Aporocactus Conzatti il merito è suo. Altre piante hanno dato vita a una specie: le Conzattia.

Notissimo in Messico, in Trentino e in Italia la sua figura è poco nota e solo recentemente riscoperta. L’erbario Conzatti, donato al Museo Civico in parte dal Conzatti stesso e in parte dalla ultranovantenne figlia Victoria, consta di quasi 1.700 campioni.

Sono più di 20 gli erbari di Conzatti registrati ufficialmente e sparsi per il mondo, ma la collezione custodita a Rovereto, catalogata dai botanici del Museo e per la prima volta esposta nella nuova sala al Museo della città nell'ambito della mostra dei 170 anni dal 26 ottobre e fino al 14 novembre 2021 è tra le più importanti a livello mondiale, dopo quella conservata nell’erbario dell'Università di Città del Messico e quella dello Smithsonian Institution di Washington. Questo anche grazie alla ricchezza in tipi, ovvero di quei campioni d'erbario raccolti e utilizzati per descrivere una nuova specie per la scienza. In particolare, i tipi messicani conservati a Rovereto sono 56, descritti non solo dal Conzatti ma anche da altri botanici internazionali vissuti tra 800’ e 900’ del secolo scorso.

Nel 2015 ad Oaxaca si è tenuto un simposio di botanica dedicato proprio a Conzatti. La sua è la storia di un rscatto: benchè poverissimo, giunto in Messico studiò e divenne insegnante e quindi coltivando la propria passione uno stimato botanico autore di un'opera fondamentale come la Flora Taxonomica Mexicana per la quale spese 15 anni della sua vita (tra il 1932 e il 1947) anch'essa donata al Museo Civico di Rovereto dalla figlia memore dei racconti del padre che da ragazzo aveva preso contatti con l'istituzione allora diretta da Giovanni Cobelli.

E l'erbario custodito dalla Fondazione Museo Civico è il secondo in ricchezza di tipi, insomma, un tesoro.

 

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