Il Pinot Bianco sta risentendo del clima
I risutati delle ricerche del Centro di Laimburg
Il Centro di Sperimentazione Laimburg è istituto di ricerca leader nel settore agroalimentare in Alto Adige e si occupa soprattutto di ricerca applicata diretta ad aumentare la competitività e la sostenibilità dell’agricoltura altoatesina per garantire la qualità dei prodotti agricoli. Ogni anno, i 150 collaboratori del centro lavorano a 350 progetti e attività in tutti campi dell’agricoltura altoatesina, dalla frutticoltura e viticoltura fino all’agricoltura montana e alle tecnologie alimentari.
Gli studi sul Pinot Bianco, vino che si caratterizza per il contenuto relativamente alto di acidità e da aromi fruttati freschi, dicono che risente negativamente del riscaldamento globale. Nelle Alpi, tra il 1920 e il 2010, la temperatura media è aumentata di 1,9 ° C e tra il 1980 e il 2010 l’inizio della maturazione del vitigno si è spostata di una media di due o tre settimane in anticipo. A causa delle temperature più elevate la gradazione alcolica aumenta e l'aroma fresco e floreale, caratteristica tipica di questa varietà, scompare. Inoltre, diminuisce il contenuto di acido, che è invece essenziale per il Pinot Bianco altoatesino, perché la quantità appropriata di acido è correlata con l'impressione sensoriale di freschezza.
Da queste analisi è partito un programma di ricerca: PinotBlanc. Studiando otto parcelle ad altitudini diverse comprese tra 600 e 700 metri sopra il livello del mare in quattro comuni altoatesini (Appiano, Termeno, Nalles e Terlano) gli scienziati del vino hanno raccolto dati sulla temperatura dell’aria e del suolo, sulle caratteristiche e la composizione di terreno, foglie e uva, nonché sulle dinamiche di crescita del vitigno. Poi hanno vinificato nella cantina sperimentale del Centro Laimburg ottenendo 45 vini sperimentali per un totale di 1.500 litri, ora in fase di maturazione. I vini saranno lasciati in maturazione ancora per due mesi. A maggio 2018 verranno filtrati e a giungo è prevista l’analisi sensoriale da parte di un panel di esperti appositamente addestrato sul Pinot Bianco, per valutarne caratteristiche e qualità specifiche.
Lo scopo del progetto PinotBlanc è studiare come poter aumentare la qualità del Pinot Bianco e promuovere questa varietà nella viticoltura alpina. Il progetto triennale PinotBlanc è finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) nell'ambito del programma Investimenti per la crescita e l'occupazione 2014-2020.
Una possibile strada, per garantire e potenzialmente aumentare la qualità del Pinot Bianco potrebbe essere quella di coltivare in luoghi più alti e più freschi. Secondo il responsabile del progetto Florian Haas, vista la presenza delle Alpi l’Alto Adige avrebbe la possibilità di sviluppare la viticoltura ad altitudini più elevate e produrre vini molto complessi attraverso il taglio di uve provenienti da siti montanti con uve provenienti da siti a valle. Per questo gli scienziati del progetto stanno analizzando i componenti più importanti del Pinot Bianco e la loro dipendenza dall’altitudine e dal momento della vendemmia.
"Ampliare l’areale di coltivazione delle varietà verso altitudini più elevate aprirebbe la possibilità non solo di contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico, ma anche di sviluppare una stilistica tipica e inconfondibile di Pinot Bianco" spiega Ulrich Pedri, responsabile del settore di Enologia presso il Centro di Sperimentazione Laimburg.
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