
Che fine hanno fatto le Femen?
La loro ultima apparizione nel maggio 2021 in Spagna
La loro ultima apparizione nel maggio 2021 in Spagna quando quattro attiviste di FEMEN hanno protestato a Madrid al grido "non è patriottismo, è fascismo" davanti al seggio dove votava la candidata di Vox, il partito spagnolo di estrema destra, Rocìo Monasterio. Nella Comunità di Madrid si votava per rinnovare i 136 deputati dell'Assemblea regionale. Le attiviste sono state portate via dalla polizia.
Nel settembre 2020 avevano fatto parlare di se per il blitz al museo d'Orsay a Parigi dopo che era stato impedito l'accesso a una visitatrice giudicata «troppo scollata». Una dozzina di donne a seno nudo avevano quindi protestato con il braccio alzato nella sala principale del museo al grido "L'oscenità è nei vostri occhi".
Era la prima uscita dopo il fatto eclatante dell'estate 2018 quando la fondatrice di FEMEN Oksana Shachko si era suicidata a Parigi. Tutti però ricorderanno anche la loro apparizione ad una conferenza stampa di Silvio Berlusconi, in quella situazione visibilmente imbarazzato.
A tentare di capire lo strano fenomeno delle donne che protestavano a seno nudo fu Daryna Chyzh, giornalista televisiva ucraina del canale 1+1, è riuscita ad infiltrarsi all'interno del movimento. Secondo il suo reportage, dopo aver partecipato ad una sorta di "provino" ed essersi fatta fotografare a seno nudo, la giornalista si sarebbe trasferita a Parigi per seguire un training su come mostrarsi dinanzi alle telecamere e come denudarsi in maniera eclatante.
Daryna avrebbe poi partecipato ad una manifestazione anti-islamica a seno scoperto in un distretto musulmano della città. La reporter aveva rivelato che le attiviste FEMEN, oltre ad aver spesato viaggio in aereo, taxi, vitto e alloggio, nonché trucco e cosmesi, percepirebbero un compenso di circa 1000 € al mese, mentre le dipendenti dei vari uffici coordinativi di Kiev arrivavano a percepire 2500 € mensili. Il movimento FEMEN aveva negato e intentato causa contro la giornalista ed il network televisivo che aveva ospitato il suo reportage.
Sempre secondo quest'inchiesta, dietro il movimento si celerebbero importanti personalità del jet set europeo. Si dice fossero stipendiate da George Soros che del resto sostiene le Pussy Riot. Altre ipotesi. il cinquantenne miliardario tedesco Helmut Josef Geier, meglio conosciuto come DJ Hell proprietario della “International DeeJay Gigolo Records”. In Wikipedia si legge “DJ Hell financially supports Ukrainian protest group FEMEN”. Gli altri due finanziatori citati sarebbero l’imprenditrice tedesca Beate Schober e l’americano Jed Sunden, fondatore del magazine “The Kyiv Post” nel 1995.
Ora non si vedono più o ...non ce le fanno più vedere? L'ultimo avvistamento riguarda le tre attiviste di Femen che si sono denudate davanti al palazzo di giustizia della capitale tunisina, condannate a quattro mesi di prigione "per aver violato la decenza".
Fondate in Ucraina nel 2008 da Anna Hutsol, le Femen reclutano in genere studentesse fra i 18 e i 25 anni. A Kiev sono circa 300. Il loro scopo ufficiale sarebbe «incrementare le capacità intellettuali e morali delle giovani donne in Ucraina» (Wikipedia), «quando un altro gruppo-clone, le “Ru Femen”, hanno osato manifestare nude a Mosca, le Femen originali le hanno denunciate». Il 17 Agosto 2012 due di loro hanno tagliato con una motosega la croce greco-cattolica di Kiev eretta durante la Rivoluzione Arancione per ricordare le vittime della Ceka (la polizia stalinista) e la leader è dovuta fuggire a Parigi per non farsi arrestare.
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