Claudia Marini e l'archivio di comunità
Il progetto: rovistare tra le memorie fotografiche di Peio
Gli affetti familiari sono importanti e spesso si annida nelle istantanee di famiglia vera arte fotografica involontaria. Perchè non farne un progetto? L'idea è venuta alla fotografa Claudia Marini, presidente dell’associazione 10×12. Ad agosto 2020 la sua idea ha mosso i primi passi in Val di Peio.
Il progetto ''Archivio Fotografico di Comunità – Peio'' si sta occupando della raccolta del patrimonio fotografico proveniente dall’ambito familiare, affinché preziose memorie visive non restino nascoste e disperse, ma possano arricchire e testimoniare la vita di quel territorio e possano essere condivise.
Il progetto ritiene molto importante conservare e tramandare una memoria collettiva e lo fa attraverso le fotografie che documentano storie di vita individuali e familiari, ovvero attraverso ciò che le persone hanno chiesto alla fotografia, nel loro privato, che fosse ricordato: la quotidianità, le escursioni in montagna, le feste e gli eventi pubblici, l’amore, la casa, i figli che crescono, i parenti lontani nello spazio e nel tempo, il lavoro, il paese, i viaggi…
Nelle due sessioni di raccolta, estiva e autunnale, nonostante le restrizioni e le difficoltà imposte dal particolare periodo che stiamo vivendo, il progetto è riuscito a raccogliere un bel numero di fotografie: al momento l’archivio è composto da 25 fondi famigliari che, assieme, raccolgono circa 1800 fotografie, che raccontano della Val di Peio e della sua comunità, da fine Ottocento fino all’anno 2000.
Alle famiglie è stato chiesto di partecipare al progetto, prestando una selezione delle fotografie di famiglia, rappresentativa della storia della stessa e del territorio. L’Archivio conserva le immagini digitalizzate, restituendo le fotografie originali alle famiglie che le hanno messe a disposizione.
L’Archivio raccoglie solo fotografia analogica e cartoline. Le fotografie dell’Archivio sono state raccolte per fondi fotografici di famiglia. Ogni fotografia è corredata di una scheda informativa che ne indica la tipologia e le dimensioni, il luogo e la data di ripresa, l’autore se conosciuto, a volte alcune note ed infine le categorie che le sono state assegnate.
Ogni categoria raggruppa tutte le fotografie a cui è stata assegnata quella data categorie e questa attribuzione, uscendo dai confini del fondo famigliare, spazia all’interno dell’Archivio intero, incrociando le fotografie di tutti i fondi famigliari. Questa possibilità sussiste anche per le attribuzioni temporali (Decadi).
Il primo gennaio 2021 verrà reso pubblico il lavoro fatto fino ad ora e sarà possibile navigare all’interno dell’Archivio Fotografico, collegandosi a www.archiviofotograficopeio.it.
All’interno del sito si può navigare fra le fotografie seguendo diverse vie: per fondi fotografici di famiglia, per categorie e sottocategorie di appartenenza e per decadi.
Un ricco Archivio Fotografico di Comunità è un importante contenuto visivo per la storia di un territorio: le fotografie di famiglia rappresentano documenti preziosi di memoria visiva, in quanto testimonianze dirette di precisi momenti del singolo nella storia, ovvero fonti per una storiografia inconsapevole, che aiutano, non solo a comprendere e rileggere il passato di una comunità e di un territorio da una prospettiva quotidiana attraverso il paradigma della famiglia, ma anche a comprendere meglio il tempo presente e a pensare il futuro.
Il progetto Archivio Fotografico di Comunità – Peio coordinato dalla fotografa Claudia Marini, vede la collaborazione di diverse realtà del Comune di Peio (che ha dato il suo patrocinio). Tra queste: il Centro Culturale Ricreativo di Peio Paese, il Centro Culturale Giacomo Matteotti di Comasine, l’Associazione Linum Ecomuseo della Val di Peio, il Circolo Culturale Ricreativo Rododendro di Celledizzo, l’Associazione Culturale Fil de Fer di Cogolo. E' finanziato della Fondazione Caritro (Bando Memoria 2020), è sostenuto dalla Fondazione Museo Storico del Trentino.
info www.archiviofotograficopejo.it
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