Arte, Cultura & Spettacoli

Marina Apollonio, Oltre il cerchio

dal 12 ottobre alla Collezione Peggy Guggenheim

Venezia, 10 ottobre 2024 - È stata presentata oggi alla stampa Marina Apollonio. Oltre il cerchio, a cura di Marianna Gelussi, storica dell’arte e curatrice indipendente, allestita negli spazi espositivi della Collezione Peggy Guggenheim  dal 12 ottobre al 3 marzo, 2025.

La direttrice Karole P. B. Vail ha sottolineato l’importanza di questo omaggio ad Apollonio, la prima e più grande personale mai realizzata in un’istituzione museale italiana, dedicata a una delle maggiori interpreti dell’arte ottica e cinetica internazionale.

“Venezia è stata la città d’adozione di Marina Apollonio, ma non solo. Nel 1968, dopo aver visitato una personale proprio dedicata ad Apollonio presso la Galleria Paolo Barozzi di Venezia, Peggy Guggenheim rimane molto colpita dal suo lavoro, e le commissiona Rilievo n. 505, opera che tutt’oggi fa parte della collezione permanente, a riprova, ancora una volta, del suo sostegno alle giovani avanguardie italiane”.

“Peggy Guggenheim e mio padre erano molto amici e avevano una grande stima l'uno per l'altra”, ha proseguito l’artista, figlia di Umbro Apollonio, critico d’arte, scrittore nonché direttore dell’Archivio storico della Biennale di Venezia dal 1949 al 1972. “L’aver realizzato un’opera che ancora oggi fa parte della collezione di Peggy Guggenheim fu per me un enorme incoraggiamento a continuare e insistere nel realizzare opere in cui credevo”.

“Questa mostra indaga il desiderio di superamento che è al centro dell’arte di Marina Apollonio”, ha poi spiegato ai presenti la curatrice Gelussi. “Basata sul rigore del programma, la sua opera dinamizza la forma - il cerchio in particolare - e instaura una relazione attiva con chi guarda. Con slancio sperimentale esplora nuovi materiali, nuove tecniche, alla ricerca di variazioni sempre nuove”.

La mostra è un meritato tributo all’artista triestina e ne ripercorre la carriera, dal 1963 a oggi con un centinaio di opere provenienti dalla collezione dell’artista, nonché da istituzioni museali nazionali e internazionali, tra cui la Neue Galerie di Graz, la Fondation Villa Datris de L’Isle-sur-la-Sorgue, in Francia, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il MART di Rovereto, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, la Kunsthalle Recklinghausen e il Ritter Museum di Waldenbuch, in Germania, e il Museum Haus Konstruktiv di Zurigo.

Marina Apollonio. Oltre il cerchio accompagna il pubblico attraverso molteplici linee di ricerca, modellate dal rigore del metodo e dall’instancabile lavoro sperimentale, attorno e al di là del cerchio, tra strutture e linee, diverse tecniche e materiali, che spingono la forma oltre i limiti della superficie e della cornice, dinamizzano lo spazio e la percezione, aprendola verso nuove dimensioni.

Nell’eleganza della composizione perfettamente programmata, le opere trovano la propria vitalità: la geometria, lontana dall’essere un ordine sterile, respira, si fa specchio dell’universo e del suo ordine matematico. Il cerchio ritorna, ossessivamente, in infinite variazioni, e nella ripetizione si carica di un valore simbolico, rivela il desiderio di espansione, fusione, l’aspirazione alla totalità.

Oltre alle ormai iconiche Dinamiche circolari, serie iniziata nel 1963 di oggetti statici e mobili che esplorano la struttura e le possibilità di attivazione del cerchio, si potrà ammirare la brillante vitalità dei Rilievi, tra i primi lavori dell’artista. Realizzati nel corso degli anni Sessanta e Settanta, sono strutture metalliche sempre nuove che catturano e scompongono l’ambiente circostante.

Non mancheranno, sculture strutturate attorno al cerchio e alla sua moltiplicazione, caratterizzate dal potere riflettente del metallo. Il percorso espositivo prosegue tra l’eleganza delle Gradazioni, pitture in cerchi concentrici realizzate nella seconda metà degli anni Sessanta, la sottigliezza dei Rilievi a diffusione cromatica, pitture-rilievo dei primi anni Settanta, monocromi bianchi i cui cerchi, intagliati nel supporto di plastica e dipinti nella scanalatura, prendono vita con il movimento dello spettatore, per arrivare alla forza delle Espansioni, pitture di piccolo formato dello stesso periodo, esplosioni cromatiche dalle linee di colore concentriche.

La mostra permetterà di entrare nella storia dell’opera di Apollonio attraverso i disegni, le prime prove di ricerca su carta e una selezione di inediti materiali d’archivio, mettendo in luce aspetti meno conosciuti della produzione dell’artista e consentendo di misurare l’estrema coerenza, l’armonia asciutta e vibrante della sua poetica.

Il percorso include due nuovi progetti site-specific: l’ambiente Entrare nell’opera, realizzato dall’artista appositamente per la mostra, e l’ugualmente inedita istallazione musicale Endings, nata dalla recente collaborazione con il compositore Guglielmo Bottin che prende il via dalla spirale di Fusione circolare del 2016, a riprova dell’attualità delle ricerche di Apollonio.

Marina Apollonio. Oltre il cerchio dialogherà idealmente con gli spazi di Palazzo Venier dei Leoni, dove una sala è dedicata esclusivamente ai lavori dei maggiori rappresentanti dell’Arte ottica e cinetica che Guggenheim collezionò ed espose nel corso degli anni ’60, tra cui Alberto Biasi, Martha Boto, Franco Costalonga, Heinz Mack, Manfredo Massironi, Francisco Sobrino, Victor Vasarely, insieme naturalmente ad Apollonio, tutti esposti, per l’occasione, in questa sala che diventa omaggio al movimento cinetico.

La mostra è accompagnata da un ricco catalogo illustrato, edito da Marsilio Arte, con testi della curatrice Marianna Gelussi, Arnauld Pierre, storico dell’arte, Max Hollein, storico dell’arte e attuale direttore del Metropolitan Museum of Art di New York, e un’intervista all’artista di Cecilia Alemani, curatrice e storica dell’arte.

 

Marina Apollonio. Oltre il cerchio
Peggy Guggenheim Collection
dal dal 12 ottobre al 3 marzo, 2025.
Venezia

 

 

Ph_MatteoDeFina

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