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CIEB: ''Serve un intervento umanitario in Italia''

Vigile attesa e Obbligo vaccinale: ''serve un intervento umanitario in Italia''

Serve un intervento umanitario in Italia. A dirlo è il Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB) che interviene sul ''Caso Italia'', cioè sulle linee guida che propongono la vigile attesa e sull'obbligo vaccinale.

Il Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB) ha adottato il 20 Gennaio il “Parere sulla correlazione tra la disciplina della 'vigile attesa e tachipirina' e la procedura d’immissione in commercio dei cosiddetti vaccini anti-Covid, nonché sulla violazione del principio del consenso libero e informato nell’ambito della campagna vaccinale”.

Ne ha dato notizia il Prof. Luca Marini, docente di diritto internazionale alla Sapienza di Roma già Vice presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica.

Il Parere del CIEB richiama l’attenzione dell’opinione pubblica sulla correlazione tra la disciplina della «Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da Sars -CoV-2» (cosiddetta strategia della “vigile attesa e tachipirina”) e le condizioni stabilite dalla normativa europea per l’immissione in commercio dei cosiddetti vaccini anti-Covid. Il Parere, infatti, chiarisce come la strategia della “vigile attesa e tachipirina” adottata dal Ministero della Salute, ostacolando di fatto l’individuazione di precoci e mirate risposte terapeutiche al Covid, ha permesso di soddisfare la condizione prevista per l’autorizzazione dei cosiddetti vaccini sulla base di un regolamento europeo che, peraltro, si applica esclusivamente a “medicinali” (a conferma del fatto che i cosiddetti vaccini non sono tali).


Il Parere mette in evidenza, inoltre, che l’obbligo vaccinale si applica tanto ai cittadini italiani quanto agli stranieri, i cui Paesi potrebbero non tollerare l’imposizione di misure lesive della vita e della salute dei propri cittadini. Da qui l’auspicio che i Paesi in questione prendano in considerazione quegli interventi umanitari necessari a salvaguardare la sicurezza dei propri nazionali residenti in Italia, nonché dei cittadini italiani.

Il Parere richiama infine l’attenzione dell’opinione pubblica sulla sistematica violazione del principio del consenso libero e informato conseguente all’avvio della campagna vaccinale e all’introduzione dell’obbligo vaccinale a carico dei cittadini e degli stranieri residenti in Italia.
In particolare, allo scopo di mettere in guardia l’opinione pubblica interna e internazionale rispetto alla deriva della democrazia che sta emergendo dalla gestione politica del Covid, il Parere del CIEB:

1) ribadisce l’invito al Governo italiano a recedere dalla politica volta ad imporre l’obbligo vaccinale e di Green Pass ai cittadini e agli stranieri residenti in Italia;


2) invita gli altri Stati, nonché le Organizzazioni internazionali, a valutare l’opportunità di adottare misure di moral suasion nei confronti del Governo italiano affinché ponga fine alla sperimentazione di massa, su cittadini e stranieri residenti, di un medicinale sperimentale impropriamente denominato “vaccino”;


3) qualora dette misure di moral suasion dovessero rivelarsi inefficaci, invita gli Stati e le Organizzazioni internazionali a prendere in considerazione quegli interventi d’umanità che dovessero rivelarsi necessari per salvaguardare la sicurezza e i diritti fondamentali dei propri cittadini residenti in Italia, oltreché dei cittadini italiani;


4) evidenzia la tendenza ad accentrare, sulla scorta dello stato di emergenza, metodi e processi decisionali in capo a organi monocratici, e non collegiali, come conferma ad esempio la recente decisione del Presidente del Consiglio di Stato di sospendere l’esecutività della sentenza del TAR del Lazio che annulla la disciplina della “vigile attesa e tachipirina”;


5) sollecita l’attenzione dell’opinione pubblica interna e internazionale sulla condotta del Governo italiano anche in vista delle scelte politiche che nelle prossime settimane potrebbero aprire la strada a modifiche rilevanti dell’assetto istituzionale del Paese e al rischio di incidere ulteriormente sui diritti e le libertà fondamentali di cittadini e stranieri residenti, riconosciuti dai Trattati internazionali di cui anche l’Italia è parte contraente.

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