Cortina, i genitori vincono sul caso del Centro Montessori
Una lunga querelle per sfiancare i cittadini, che hanno vinto
2 gennaio 2024 - Hanno vinto i genitori grazie alla loro strenue battaglia. Ma non è la prima vittoria quella arrivata dalla Corte di Appello di Venezia che in data 28.12.2023 ha sentenziato dando nuovamente ragione all’Associazione Facciamo un Nido Aps (ente gestore del Centro Montessori Cortina), riconoscendo la correttezza della gestione e rigettando le tesi e le richieste economiche del Comune di Cortina d’Ampezzo.
La vicenda ha origine nel 2018, quando l’amministrazione del sindaco Gianpietro Ghedina decide unilateralmente e immotivatamente di bloccare i contributi economici, dovuti secondo il Regolamento Comunale e pattuiti nella convenzione per gli anni 2015-2020, per presunti inadempimenti in tema di obblighi vaccinali, basandosi esclusivamente su “informali e inappropriati scambi epistolari tra il personale interessato” pur in presenza di una documentale e diretta smentita della stessa ULSS.
Ebbene la Corte di Appello in secondo grado ha infatti confermato e avvalorato la precedente sentenza di primo grado del Tribunale di Belluno, sancendo ciò che il direttivo dell’Associazione ha sempre sostenuto: la regolarità degli adempimenti relativamente agli obblighi vaccinali e la validità del comodato gratuito dell’immobile comunale dove l’associazione svolge la propria attività e condannando il Comune di Cortina in modo ancor più pesante rispetto a quanto già fatto dal Tribunale di Belluno.
L’Associazione si trova così ad oggi ad essere creditrice nei confronti del Comune di Cortina d’Ampezzo di una somma di più di 500.000,00 € di contributi sospesi relativi agli anni scoasici dal 2018 al 2022-23, oltre ad interessi.
È stata rigettata anche la richiesta economica del Comune che, non considerando la destinazione ad uso scolastico dell’immobile, pretendeva centinaia di migliaia di euro di locazione a valore di mercato. La Corte d’Appello ha invece stabilito la validità del comodato gratuito fino ad agosto 2020 e successivamente un’indennità di occupazione di € 602,76 mensili, somma congrua alla luce della natura sociale e di interesse pubblico del servizio svolto dall’Associazione.
Al Comune, inoltre, sono state addebitate tutte le spese per oltre il 70%, incluse quelle legali di entrambi i giudizi.
L’Associazione Facciamo un Nido si era vista costretta a tutelare le proprie ragioni tramite decreto ingiuntivo. Il Comune ha impugnato il provvedimento del Tribunale di Belluno ma il ricorso è stato rigettato in primo grado dallo stesso Tribunale che ha ribadito che l’Associazione aveva sempre agito nella piena legalità, che non si ravvisava alcuna irregolarità in tema vaccinale e che quindi tutti i contributi economici dovuti all’Associazione dovevano essere versati.
Con l’insediamento dell’amministrazione del sindaco Gianluca Lorenzi, la nuova giunta ha deciso di impugnare la sentenza di primo grado del Tribunale di Belluno, proponendo appello avanti alla Corte d’Appello di Venezia e ricorso per sfratto a tutti i 60 bambini che frequentavano l’istituto.
Grande soddisfazione viene espressa dal direttivo dell’Associazione e dai genitori: “Siamo davvero felici; anche in appello hanno confermato quello che abbiamo sempre sostenuto. Ora ci godiamo questo momento e poi vedremo come procedere, nella speranza che questo accanimento finalmente finisca. Rimane comunque la delusione di un’amministrazione che ha fatto chiudere pretestuosamente una scuola. La chiusura di una scuola è un impoverimento per l’intera comunità e non garantisce il diritto costituzionale della pluralità della scelta educativa delle famiglie. Questa giunta ha disatteso le promesse fatte e tradito i suoi cittadini”.
“Avevamo sperato che la nuova amministrazione del Sindaco Gianluca Lorenzi mantenesse le promesse fatte in campagna elettorale. Abbiamo sempre sostenuto le nostre ragioni perché sapevamo di essere nel giusto; siamo un’associazione di genitori volontari che hanno lavorato tantissimo e sempre gratuitamente per dare a tutti i bambini di Cortina e non solo, una scelta didattica di alto livello e proprio per questo fa male aver subito questo ingiustificato accanimento, di cui continuiamo a non capirne le ragioni. Siamo stati accusati dal comune di irregolarità, di mala gestione, di svolgere attività lucrativa e altre spiacevoli cose… Avere l’ennesima conferma che siamo sempre stati nel giusto ci rende felici ma le cose si sarebbero potute risolvere prima e meglio come abbiamo sempre cercato di fare, evitando questo immotivato accanimento giudiziario che oltretutto costerà a tutti i cittadini di Cortina decine e decine di migliaia di Euro”.
Da notare: il Centro Infanzia ha ottenuto premi a livello nazionale, plauso da persone come Wangari Maathai, Premio Nobel per la pace 2004, e visite da dirigenti scolastici persino da Hong Kong, dall’Oklahoma, dalla Svizzera, Austria, Germania, Spagna.
Il giudice ha comunque respinto la richiesta di sfratto urgente del Comune. I bambini per ora possono rimanere nello stabile, e l’attività dell’associazione Facciamo un nido può proseguire.
2.1.2024
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''Ci volevano cacciare da tempo, lo hanno fatto''
La denuncia della Presidente
18 aprile 2023 - Il Centro Montessori Cortina chiude per imposta liberazione dei locali da parte dell’Amministrazione Comunale ampezzana. "Il Comune di Cortina non ha alcun interesse nel sostenere il progetto Montessori Bilingue che da 25 anni viene erogato ad opera di un’associazione no profit gestita da genitori volontari, l’Associazione Facciamo un Nido APS" si legge in una nota-denuncia del Centro che giusto un anno fa si rivolgeva alla stampa con un appello: ''Ci vogliono cacciare". Ebbene è accaduto.
''Molte le affermazioni che ci sono state rivolte in questi mesi ed in questi ultimi anni per attribuire le ragioni della chiusura e della richiesta di liberazione dell’immobile scolastico in uso, al Centro Montessori ed ai genitori che lo gestiscono, dando troppo spesso versioni distorte della realtà'', afferma il comitato di gestione.
I genitori in ogni modo hanno chiesto il rispetto di 25 anni di lavoro, perchè non andasse perso un gioiello così prezioso per la Comunità, un fiore all’occhiello per Cortina, per la Regione Veneto e per l’Italia stessa. Di seguito una nota ufficiale dei geniroti sul lavoro svolto per la Comunità ampezzana:
(comunicato) ''È con amarezza e profonda delusione che apprendiamo le notizie che arrivano riguardo a quanto sembra prospettarsi sul futuro del Centro Infanzia Montessori di Cortina d’Ampezzo deciso dal Comune.
Il Centro, di riconosciuta valenza internazionale, offre ai bambini un’eccellente educazione Montessori in una cornice stupenda e unica come quella di Cortina. Nato nel 1997 come un asilo nel bosco, grazie ad un gruppo di genitori coraggiosi e visionari, negli anni è cresciuto restando sempre sensibile e particolarmente legato all’ambiente naturale che lo circonda. Un Centro Infanzia che non sarebbe nato se non avesse ricevuto l’aiuto economico iniziale da Irmgard Ullrich, amica intelligente ed affettuosa che è stata di grande sostegno, oltre che economico, anche morale. Si è sviluppato fino a diventare un Centro Montessori internazionale, con scuola elementare paritaria interamente bilingue italiano-inglese, una Scuola Materna e Asilo Nido. Si tratta dell’unico asilo nido presente nel Comune di Cortina, offrendo pertanto un importantissimo servizio per la comunità.
Da più di 25 anni, il Centro accoglie bambini da 1 a 11 anni di età: negli anni oltre 550 bambini hanno frequentato il Centro Montessori testimoniando la validità e solidità del metodo. Si tratta di un esempio virtuoso di sussidiarietà da parte della società civile che, nell’assenza di un Nido Comunale, si è autorganizzata fornendone uno di qualità all’amministrazione locale.
Il Centro offre un servizio educativo attualissimo, preziosa alternativa pedagogica. Infatti Nido, Scuola Materna e Scuola Elementare sono stati sostenuti e apprezzati da formatori e pedagogisti dello spessore di Grazia Honegger Fresco, Mariangela Gianni, Claus Dieter Kaul, Raniero Regni, Luana Gigliarelli, Paola Collina, Giancarlo Onger, Rosa Dipierro, Verena Maria Welser, Mario Valle; vari scrittori tra cui Rebeca Wild, Maria Rita Parsi, Elena Balsamo; da dirigenti scolastici di varie parti d’Italia; intellettuali, ma anche da artisti come Arno Stern, Vico Calabrò, Paolo Barozzi, Renato Balsamo, Marco Paolini, Mauro Corona, e persino da neuroscienziati di rilevanza come Leonardo Fogassi e Irenaus Eibl-Eibesfeldt, grandissimo etologo allievo di Konrad Lorenz.
Il Centro Infanzia ha ottenuto premi a livello nazionale, plauso da persone come Wangari Maathai, Premio Nobel per la pace 2004, e visite da dirigenti scolastici persino da Hong Kong, dall’Oklahoma, dalla Svizzera, Austria, Germania, Spagna. Il Centro è sempre stato affiancato sin dai primi giorni dalla Cooperativa di Cortina, dapprima nella persona di Mario Manaigo che ha visto con lungimiranza il valore del progetto, e in seguito anche da Renzo Stefani e poi da Emanuela De Zanna.
Hanno contribuito genitori, nonni, amici, simpatizzanti, artigiani di Cortina, ed enti importanti per la nostra comunità come Cortinabanca, la Fondazione Cariverona, le Regole d’Ampezzo, il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, l’Associazione Astronomica, l’U.L.D.A, il Soroptimist Cortina, il Federbim.
Negli anni il Centro ha sostenuto importanti lavori di arredamento interno, adeguamento dei giardini e di ristrutturazione dell’edificio per renderlo agibile come da disposizioni di legge impegnando cifre considerevoli sostenute in gran parte dall’Associazione e avvalendosi inoltre di un contributo ricevuto grazie all’interessamento del Senatore Walter De Rigo che ha creduto e appoggiato il progetto.
Il Centro Montessori è un gioiello e un vantaggio per la Comunità sotto ogni punto di vista: culturale (organizza diverse attività aperte a tutti), sociale (è un punto di aggregazione per iniziative di valore e crescita genitoriale), demografico (ha attirato ed attira famiglie a vivere a Cortina anche dall’estero), didattico (offre una proposta educativa attualissima e la possibilità di una scelta pedagogica), di pari opportunità (permette alle mamme di lavorare in serenità), ed anche economico (il centro è sempre stato gestito da genitori volontari, quanto costerebbe, e sarebbe costato, alla comunità un centro di questo genere senza il contributo di coloro che se ne sono da sempre occupati?).
Con la chiusura del Centro Montessori, la Giunta che governa in questo momento Cortina sta per dare un colpo mortale alla ricchezza di offerta educativa per l’infanzia spegnendo di fatto una realtà di enorme valore. Ciò comporta la perdita di un importante servizio per la Comunità e può influire sensibilmente sulla natalità, togliendo l’unico Asilo Nido, il servizio per la prima infanzia che permette alle famiglie di affrontare con due stipendi tutte le spese che l’arrivo di un figlio comporta. L’assenza di un Nido molto spesso significa per le mamme dover rinunciare al proprio lavoro; questo è infatti uno dei servizi fondamentali per le giovani coppie che potrebbero essere disincentivate ad avere figli, incrementando ulteriormente il calo di natalità a Cortina, in costante e preoccupante discesa negli ultimi anni.
Sì, ci sono delle vertenze aperte, c’è un contenzioso giudiziario, la situazione è ingarbugliata, ci sono delle incongruenze burocratiche, ma siamo più che convinte, siamo anzi certe, che un accordo, una strada giusta e legale si trova se veramente la si vuole cercare. Ma ci sembra che manchi assolutamente la volontà, e che tristemente l’autotutela degli amministratori prevalga sul bene comune.
Nella completa miopia infatti non si riesce a vedere che il danno, vero e certo, è quello sociale, e che è di proporzioni enormi! Una recente indagine ministeriale ha evidenziato e confermato ancora una volta come lo spopolamento della montagna sia strettamente collegato alla mancanza di politiche sociali di sostegno alle famiglie ed alle nascite, da individuare soprattutto nella mancanza di servizi per l’infanzia e di nidi per bambini di 0-2 anni.
Perché spegnere, con leggerezza, una realtà costruita giorno dopo giorno con amore da genitori locali appassionati, che hanno raccolto il testimone dai fondatori di Natural…mente Massimo e Patrizia Tua? Perché spegnere una realtà apprezzata da molte famiglie e un servizio essenziale che il Comune non fornisce? Perché anziché sostenerlo, e magari anche ringraziare chi si accolla la fatica e l’impegno di portarlo avanti, lo si vuole chiudere? Ci sono Comuni che agevolerebbero in ogni modo possibile una associazione di volontariato che si prende l’onere di gestire un Centro Infanzia da più di 25 anni.
Inoltre il Centro soddisfa tutti i requisiti, è provvisto di tutte le autorizzazioni, con costi da sempre veramente accessibili. Persino il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) chiede e incentiva l’apertura e il potenziamento di Asili Nido, e non la chiusura!
A Cortina purtroppo sembra essere più facile la perdita di servizi di questa importanza piuttosto che impegnarsi per trovare una soluzione.
Distruggere è facile e veloce, costruire (e ricostruire) è faticoso e laborioso. Questa perdita perciò sarebbe un danno enorme per i cittadini di Cortina: riottenere in breve un Centro Infanzia riconosciuto ed autorizzato sarà difficile, richiederebbe tempi lunghissimi e intanto la comunità di Cortina muore, come tristemente evidenziato dai nostri concittadini Raffaello e Stefano Lorenzi.
È stato promesso di “portare per mano” il Centro alla salvezza, come un buon genitore fa con una creatura e lo si sta invece, con quella stessa mano, portando alla morte ostacolando molte possibili nascite che sarebbero sicuramente favorite, sostenute ed incoraggiate dall’esistenza di un sevizio di qualità per la prima infanzia.
Chiediamo che siano mantenute le parole date perché non rimangano solo vuote promesse, chiediamo un po’ di coraggio per delle decisioni a favore della vita e del futuro delle famiglie del territorio, chiediamo di dimostrare di non aver intascato voti millantando la conoscenza della situazione tanto da poterla risolvere, chiediamo di non tradire l’elettorato, chiediamo che la politica a Cortina sappia fare il suo mestiere, sappia decidere in favore della comunità che è chiamata a proteggere, sappia stare dalla parte dei suoi cittadini, sappia dare un futuro alla comunità d’Ampezzo.
Chiediamo rispetto nei confronti dei molti genitori volenterosi che hanno costruito e mantenuto il Centro per 25 anni e soprattutto per non perdere un gioiello così prezioso per la Comunità, un fiore all’occhiello per Cortina, per la Regione Veneto e per l’Italia stessa.
Tante quindi le ragioni per far vivere questa realtà e nessuna ragione per distruggerla. Riteniamo fermamente che il Centro Montessori Cortina vada salvato a tutti i costi! Cancellare una scuola significa cancellare un futuro.
Ci rivolgiamo quindi all’Amministrazione tutta, politici e dirigenti, affinché con buona volontà venga rivista l’intera vicenda partendo innanzitutto dalla valutazione primaria di quello che è il vero bene per Cortina con la certezza che la responsabilità di quanto verrà attuato è tutta Vostra.
Lettera firmata da:
Laura Boaretto, fondatrice ed ex-direttivo
Fabrizia Maioni, fondatrice ed ex-direttivo
Amina Malagò, ex-direttivo
Enrica Nannini, ex-direttivo
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Le prime avvisaglie del problema: aprile 2022
''Ci vogliono cacciare'' denuncia la Presidente
(1.4.2022) - Scoppia a Cortina il caso della Scuola Montessori. ''Ci vogliono cacciare" denuncia la Presidente. Il caso delle scuole Montessori di Cortina collocate a Zuel, vicino al trampolino olimpico, ci dice qualcosa di quel che può capitare quando ci sono in gioco interessi importanti, come le Olimpiadi 2026.
I fatti: viene negato un contributo che rappresenta lo 0,30% del Comune. Ma quel contributo è determinante per fare funzionare un progetto didattico prestigioso e qualificante per la stessa Cortina d'Ampezzo.
''Le abbiamo provate tutte con il Sindaco e i dirigenti comunali ma non c’è stato niente da fare. L’attuale Amministrazione vuole a tutti i costi sloggiare le scuole del Centro Montessori a Zuel dopo 25 di anni di attività. Chiusura totale su tutta la linea'' afferma la Presidente - Centro Montessori Cortina Giorgia De Lotto.
''I locali in uso alle scuole sono di proprietà comunale e da decenni sono destinati con vincolo catastale all’attività scolastica. Nel novembre 2020, la Giunta comunale decide che “potrebbe” avere bisogno degli spazi, in particolare in vista delle Olimpiadi 2026. egnaliamo che nello stesso complesso edilizio vi sono ulteriori interi piani liberi e nella piena disponibilità comunale, ma quelli non interessano e si lasciano vuoti e nell’incuria ormai da anni. Importante è sgombrare bambini e maestre per avere a disposizione alloggi per i dipendenti e per il personale olimpico." ci spiega la Presidente.
Si comincia a discuterne, ma a quanto pare non si trova un accordo. "Si tenta un accordo per regolarizzare un contratto di locazione con la scuola: occorre fare un bando, e ciò è possibile – secondo il parere del dirigente Breda – solo con i locali liberi. Peccato che in un’altra delibera comunale sia prevista l’opzione di rilasciare una garanzia fideiussoria come impegno da parte dell’attuale occupante a rilasciare i locali una volta espletata la gara con eventuale aggiudicazione ad altro soggetto. Ma quello che c’è scritto nell’atto di indirizzo comunale – sempre secondo il parere del dirigente Breda – non è legale (per quanto letto, approvato e sottoscritto dal Sindaco e dal Segretario comunale)."
E allora succede che la scuola resiste e il Comune pensa bene di bloccare i contributi dovuti per l’erogazione del Servizio Infanzia 0-6 anni per il 2021/2022 pari a 112.252 euro. Senza questi soldi la scuola è strozzata.
''Il pretesto avanzato dal Comune è che la scuola è debitrice nei confronti dell’Amministrazione comunale dei canoni di occupazione degli spazi per i 2 anni precedenti. In base a Regolamento, chi ha debiti con il Comune non può incassare contributi. Da parte della scuola viene allora manifestata la piena disponibilità a concordare il canone dovuto. La risposta dei dirigenti comunali D’Ancona, Breda, Cappellaro è disarmante: ci viene comunicato a chiare lettere che non basta pagare i canoni, ma che occorre anche indicare un termine certo di cessazione volontaria dell’occupazione senza titolo dell’immobile e di sua liberazione" spiega Giorgia De Lotto che denuncia anche qualche pressione per non fare roblema sulla stampa del problema.
"Con una certa arroganza, consigliano poi che “tutte le energie vengano dedicate a trovare un accordo anziché disperderle in campagne mediatiche che, attirando sempre più l’attenzione sul problema, non fanno altro che rendere sempre più difficile la soluzione”.
Gli atti del Sindaco e dei dirigenti comunali sono stati ovviamente impugnati e la Scuola si augura di trovare giustizia per la palese evidenza dei fatti. ''Sappiamo che il Comune ha enormi mezzi finanziari per pagare avvocati, ma questo non spaventa, tanto è evidente il sopruso. Quanto all’intimidazione di non andare sulla stampa e sui media, pare evidente che la dignità della scuola, dei genitori e dei bambini merita la più ampia difesa, con tutti i mezzi. E’ ora di finirla di chiudere attività e servizi a Cortina e poi lamentare lo spopolamento e la desolazione sociale. Se il Sindaco non è in grado di risolvere problemi tutto sommato semplici come questo (si parla di cifre nell’ordine dello 0,30% del bilancio comunale) è meglio che lasci il posto ad altri. Per il bene della Comunità'' conclude una nota diramata per tutta risposta agli organi di informazione.
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