Costituzione violata
Cosa direbbe Sandro Pertini oggi?
Quel famoso "Non ci sto" che disse ad un certo punto Scalfaro, presidente controverso, sarebbe certamente in bocca al più amato tra i presidenti italiani: Sandro Pertini, che resta inossidabile in vetta alla lista dei presidennti italiani più amati di sempre.
Sandro Pertini cosa direbbe oggi? A trent'anni dalla morte sarebbe ancora lì a predicare: l'Italia che auspicava ancora non c'è.Cosa avrebbe detto degli scandaletti di Palazzo e della spaventosa corruzione che ancora ci ammorba? Dei giovani che fuggono se hanno coraggio e cervello e di quelli che restano a dibattersi senza lavoro e senza certezze? Degli operai defraudati del lavoro e della dignità? Del Governo di Ursula, e di quello di Giorgia che dice di fare la pace mandando le armi ai belligeranti? Possiamo solo immaginarlo...
Così come possiamo immaginare che anche lui, guardando ai fatti di Gaza, parlerebbe di genocidio e forse zittirebbe la senatrice a vita Liliana Segre, che lo nega e dice che è una bestemmia solo pensarlo.
Cosa avrebbe detto Pertini degli stenografi del Senato che guadagnano più di un regnante di Svezia? Dei supermanager che superano in stipendio il Presidente Usa? Dei banchi a rotelle? Del diritto al lavoro negato, delle costrizioni a cui sono costretti i lavoratori?
Un piccolo prezioso libro uscito nei giorni in cui in Italia si ricordavano i 20 anni dallo scandalo di Mani Pulite ma da allora ad oggi le cose non sono affatto cambiate) riassume il pensiero e si fa manuale a partire dal titolo "Gli italiani per essere liberi". Il libro dovrebbe essere letto soprattutto dai giovani, perché Sandro Pertini amava parlare a loro e da loro si attendeva una Nuova Italia.
Dalla prima all'ultima riga, le parole di Pertini vanno in un unica direzione, una sorta di vialetto dove sono stati piantati meravigliosi fiori: percorrendolo vi si incontra il fiore dell'onestà, della coerenza, del coraggio, dell'impegno, della libertà da ogni interesse, dell'amore per una vita intensamente vissuta e di senso. Dove "...o credi o non credi, o ami o non ami".
Sandro Pertini da Savona, classe 1896, politico, giornalista, antifascista italiano, era così: tutto d'un pezzo. Destinato a diventare il Settimo (e in assoluto il più amato) Presidente della Repubblica dal 1978 al 1985, sale al Quirinale nell'anno in cui hanno da poco assassinato Aldo Moro. Il paese era sotto choc, e anche la sua elezione sembrava un dei tanti rituali di una Repubblica a pezzi.
Ma in realtà fin dai primi passi gli italiani capiranno di poter trovare in lui conforto.
E resta ancora oggi il Presidente più amato dagli Italiani: on ce ne sono stati (e non ce ne sono) altri.
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