Anche il Green-Pass può essere autocertificato
A dirlo è un team di legali
"Il green pass si può sostituire con l'autocertificazione". Non lo dice un no-vax complottista, ma lo mettono per iscritto i legali dell'Associazione Avvocati Liberi (ALI), che hanno inviato una lettera di diffida, firmata da 40 avvocati, al presidente del Tribunale di Roma e agli altri organi competenti.
Nella lettera si richiama, fra le varie, al DPR n.445 del 28 dicembre 2000, che all'articolo 47 terzo comma recita:
"Fatte salve le eccezioni espressamente previste per legge, nei rapporti con la pubblica amministrazione e con i concessionari di pubblici servizi, tutti gli stati, le qualità personali e i fatti non espressamente indicati nell'articolo 46 sono comprovati dall'interessato mediante la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà".
Stando agli esperti, la norma si applicherebbe anche all'utilizzo dell'autocertificazione. Nello stesso decreto del Presidente della Repubblica, all'articolo 74 si stabilisce che "costituisce violazione dei doveri d'ufficio la mancata accettazione delle dichiarazioni sostitutive di certificazione o di atto di notorietà rese a norma delle disposizioni del presente testo unico".
L'utilizzo dell'autocertificazione per motivi sanitari - fanno notare ancora gli avvocati dell'ALI - è già stato previsto dal governo Conte per consentire gli spostamenti durante l'emergenza Covid, senza che venisse richiesto ai cittadini il tampone.
Il fatto crea, a detta dei legali, un precedente inoppugnabile come è possibile leggere su quotidiano IL TEMPO
gennaio 2022
**
I DECRETI CONTE ERANO INCOSTITUZIONALI
L'avvocato del Popolo ha ...toppato. A dirlo i suoi colleghi e il Tribunale di Roma
20 febbraio 2021 Restrizioni, lockdown e coprifuoco. Il Tribunale di Roma, pronunciandosi su un contenzioso relativo ad un esercente moroso, nel dicembre 2020 ha sentenziato che i Dpcm erano "viziati da violazioni per difetto di motivazione" e "da molteplici profili di illegittimità". Pertanto erano ... da annullare. Dirimente il fatto che non vi è alcuna legge ordinaria "che attribuisce il potere al Consiglio dei ministri di dichiarare lo stato di emergenza per rischio sanitario". Avendo imposto una limitazione dei diritti di libertà un passaggio in Parlamento era dunque doveroso.
Ma mr. Conte non l'ha fatto. Il fine giurista, l'uomo di stile, l'avvocato degli italiani, ci è passato sopra. Il decreto 'Io resto a casa' e 'Cura Italia' erano in contrasto con la Costituzione. Perchè per essere validi i Dpcm, come atti amministrativi, fanno riferimento a leggi esistenti. Ergo il Dpcm resta un atto amministrativo che non può restringere le libertà fondamentali, anche se a "legittimarlo" è un atto che ha forza di legge.
Sul tema pubblichiamo in questa pagina una riflessione di Manuel D'Elia di...un anno fa
20 febbraio 2021
Le libertà ci saranno restituite?
di Manuel D'Elia
(28 marzo 2020) - È incredibile quanto poco ci è voluto: abituarci ad avere un foglio di carta che ci permetta di uscire di casa. A contare i passi che facciamo in passeggiata con il cane: siamo nei 500 metri consentiti? Il supermercato che ha quel prodotto che mi serve e che trovo solo lì, ci posso andare anche se è 2 km più lontano di quello che ho proprio sotto casa? La nostra libertà personale ci verrà restituita?
In una pagina di "1984" il capolavoro di Orwell si legge: “... La pattuglia avrebbe potuto anche fermarvi, se v'avesse incontrato. “Posso dare un'occhiata ai vostri documenti, camerata? Che state facendo da queste parti? A che ora avete lasciato il lavoro? È questo il percorso abituale per recarvi a casa?” e via di seguito. Non che ci fosse nessun precetto contrario al ritornare a casa per vie inconsuete: ma era abbastanza per attrarre l'attenzione della Psicopolizia, in specie se essa aveva già la pulce nell'orecchio.”
E così ci troviamo a pensare: il mio vicino, che dalla finestra vedo andare a fare la spesa: ma non ci è già andato ieri? L’esercito nelle strade, a controllare che non facciamo i furbi. Il nemico siamo noi! La camionetta dei pompieri che ci invita a stare in casa, passa e ripassa. È per il nostro bene? E l'ansia sale.
La verità sembra essere appannaggio di pochi eletti, anche tra gli esperti. Le opinioni diverse non sono tollerate. Ecco allora che il “Patto per la Scienza” si scaglia contro la virologa Maria Rita Gismondo. O la smette di dire quello che pensa (e che il Patto evidentemente non approva), oppure si andrà per vie legali. La scienza funziona così? Burioni, che del Patto fa parte, il 4.2 scorso affermava che le possibilità dell'ingresso del virus in Italia era remoto (> leggi).
E i diritti che ci sono stati così velocemente tolti (sempre e solo per il nostro bene), ci verranno ridati con la stessa solerzia? Marco Della Luna, laureato in legge e in psicologia, avvocato a Mantova dal 1984 e autore di diversi saggi, esprime il suo dubbio in proposito (> leggi).
Nel frattempo, l’Italia (non solo l’Italia, ma il “mal comune mezzo gaudio” non credo ci salverà) sarà in ginocchio. Molte delle imprese e dei professionisti che hanno dovuto chiudere per l’emergenza probabilmente non riusciranno a riaprire.
Una mia, personale, previsione: i morti dovuti alla crisi saranno molti di più di quelli attribuiti al covid-19. Ma forse li conteranno più in sordina.
Manuel D'Elia
marzo 2020
www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*
Commenti (0)
Per lasciare un commento