Dalla chiave a cricchetto alla brugola
Le differenze tra i tipi di chiave
Ti è mai capitato di dover avvitare o svitare un bullone e di non sapere con cosa farlo? Dalla chiave a cricchetto alla brugola, dalla chiave inglese a quella svedese, gli scaffali dei negozi di utensili e i siti e-commerce sono ormai pieni di chiavi tutte diverse.
La verità è che questi strumenti servono alla stessa cosa: serrare e allentare gli elementi di fissaggio. Le differenze che intercorrono tra i vari modelli dipendono dalle modalità d’uso, dallo sforzo che si desidera impiegare e dalla posizione in cui si trovano i dadi o i bulloni su cui dobbiamo lavorare.
In questo articolo trovi le caratteristiche dei principali modelli, da quelli più comuni, fino a quelli più sofisticati, come la chiave a cricchetto.
La chiave inglese
Il modello più comune e semplice di chiave è conosciuto come “chiave inglese”. Questo strumento è stato il primo ad essere progettato per avvitare e svitare dadi esagonali e bulloni senza sforzi.
La chiave inglese ha una caratteristica forma a forchetta con due ganasce fisse che servono per “afferrare” l’elemento di fissaggio e trasmettergli il movimento che viene eseguito impugnando la chiave con l’apposito manico. Più lungo è il manico, maggiore è la leva e minore è la forza necessaria per avvitare o svitare gli elementi.
Questo è il modello “base” di chiave. La sua forma aperta fa sì che si verifichino spesso scivolamenti e sia necessaria maggiore attenzione durante l’uso. Proprio per questo sono stati creati strumenti più sicuri, come la chiave a cricchetto.
La chiave ad anello
A differenza della precedente, la chiave ad anello termina con un cerchio chiuso di metallo che presenta un profilo interno esagonale o a dodici lati.
Con questo modello è possibile applicare una maggiore forza sul dado o bullone ed evitare lo scivolamento, in quanto la testa dell’elemento di fissaggio è completamente inserita all’interno dell’anello.
Alcune chiavi ad anello hanno un manico sfalsato che permette a chi le impugna di non ferirsi le mani urtando la superficie su cui è installato l’elemento che si sta avvitando o svitando.
La chiave combinata
Prima di arrivare alla chiave a cricchetto, la chiave combinata è l’unione dei due modelli appena visti. Da un lato presenta la forchetta, dall’altro l’anello.
Solitamente, le due estremità hanno la stessa dimensione e quindi vengono vendute in set.
La chiave a cricchetto
Rispetto alle precedenti, la chiave a cricchetto è il modello più avanzato perché si basa su un meccanismo il cui nome è, appunto, cricchetto.
Il cricchetto è formato da una leva, un ingranaggio dentato, una molla e una sfera. Questi elementi permettono di ruotare la chiave a cricchetto in entrambe le direzioni e, soprattutto, di avvitare o svitare gli elementi di fissaggio senza dover ogni volta sollevare la chiave per riposizionarla.
Il meccanismo viene connesso a dadi e bulloni attraverso le bussole: degli innesti con profilo esagonale che consentono alla chiave di posizionarsi e “avvolgere” il dato o il bullone.
Altra comodità della chiave a cricchetto: spesso il manico termina con un’impugnatura ergonomica in plastica o gomma che la rende molto più confortevole da maneggiare e impugnare rispetto a una chiave inglese o ad anello.
La chiave a cricchetto dinamometrica
Solitamente usato per lavorare su strutture più grandi, macchinari e trivelle, questo modello di chiave funziona con lo stesso principio di quella appena descritta. In aggiunta, però, la chiave a cricchetto dinamometrica si distingue per la possibilità di poter controllare e regolare la coppia di serraggio di bulloni, viti e dadi, aumentando così la precisione e facilitando il lavoro.
La brugola
A differenza di tutti i modelli precedenti, la brugola è l’unica chiave ad avere un corpo sottile a forma di L con una sezione esagonale.
La chiave stessa viene inserita all’interno della fessura presente sulla testa di dadi e bulloni per trasmettergli il movimento.
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