Landart: Dario Gambarin celebra Dante
Il più grande ritratto al mondo è su un campo
Come il bravo coltivatore che progetta il futuro nell'atto stesso di gettare il seme nel campo, Dario Gambarin si è mosso in autunno, e precisamente a settembre, poco prima che arrivasse il generale inverno e che la neve ricoprisse le sue proprietà poste tra Carpi e il veronese. E con lo sguardo lungimirante dell'artista che sa fare anche marketing di se stesso ha deciso che il segno distintivo del 2021 sarebbe stato il Sommo Poeta.
“Amor, ch’a nullo amato amar perdona” (Divina Commedia, Inferno V°, v.103). Forse l’amore si può perdonare ma non i truffatori, gli imbroglioni, i ladri di qualsiasi parte del mondo siano, dice Gambarin
"Sembra che dopo settecento anni non sia cambiato niente. Rimane solo la speranza che l’arte, la bellezza e l’amore possa muovere il sole e tutte le altre stelle" afferma l’artista Dario Gambarin che cita il 33° Canto dantesco in cui si legge “L’amor che move il sole e l’altre stelle.
Per realizzare l’opera su 25.000 metri quadrati, Dario è salito sul suo trattore come ha fatto per Obama, Nelson Mandela, papa Francesco e molti altri simboli a cavallo tra Novecento e Terzo Millennio. L'opera si trova a Castagnaro in Provincia di Verona (Italia), e gli strumenti che hanno agito, oltre al trattore, sono stati aratro ed erpice rotante.
Il ritratto di Dante ha una luce particolare su questo terreno come se il grande poeta volesse illuminarci ed esortarci a rileggere la Divina Commedia in questo difficile periodo storico.
Dario Gambarin ha realizzato in precedenza, con le stesse modalità, opere di LANDART, trattando temi di attualità (ecologici, economici, politici e sociali) e oltre a quelli citati ha inciso su terra anche Leonardo da Vinci, Greta Thunberg, Martin Luther King e Joe Biden. Tutte performance che lo hanno reso famoso.
Autore: Corona Perer
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