Il padre omicida
di Isabella Bossi Fedrigotti
Siamo costretti a immaginare il papà con il martello in mano che colpisce il più grande: pianti, grida, sangue; e subito dopo mentre dà la caccia al più piccolo che non capisce, piange, cerca di scappare: invano. Altre grida, altro sangue.
E poi siamo costretti a immaginare la mamma che torna a casa e trova quel che trova, la realizzazione del peggiore tra tutti i possibili incubi di una madre. L’ha fatto, si dice, per una questione di soldi.
Ma si ammazzano due figli piccoli per i soldi? Non poteva, se proprio voleva, ammazzare soltanto se stesso?
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Commenti (1)
Banalizzare le tragedie umana è un'altra tragedia che si aggiunge alla prima.
Non farei come il medico che somministra la terapia senza una preventiva lucida diagnosi.
Indagate in ambito separativo.
Quando un padre inciampa nella violenza, quasi sempre ha subito violenza, spesso giudiziaria con la complicità di mogli vendicative che non sanno accettare la separazione.
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