San Pietro e San Paolo, secondo El Greco
Alda Fendi: ''I grandi artisti sono senza tempo''
(Roma, Mariella Morosi ) - "I grandi artisti sono senza tempo, sempre e per sempre, e la nostra idea di arte è la condivisione del bene assoluto della bellezza". Così si è espressa Alda Fendi, titolare della Fondazione Alda Fendi- Esperimenti, presentando a Roma il dipinto "San Pietro e San Paolo", capolavoro di El Greco, concesso in prestito dall'Ermitage di San Pietroburgo.
L'opera, emblematica dello stile ormai pienamente maturo del più grande autore della Spagna del XVI secolo, è arrivata nella Rhinoceros Gallery del seicentesco Palazzo Rhinoceros di Roma, progettato per Alda Fendi da Jean Nouvel e sede delle proposte e delle sperimentazioni artistiche e culturali dell'istituzione.
Il "San Piero e San Paolo'', opera profonda e spiritualmente intensa, fu realizzato dall'artista probabilmente tra il 1587 e il 1592 durante la sua attività a Toledo. Nato a Creta nel 1541, Domenico Theotokopoulos - questo il suo vero nome- è stato uno dei pittori più innovativi della sua epoca. Lasciò l'sola Greca per Venezia, poi soggiornò a Roma per alcuni anni. Dal 1570 al 1572 fu ospite di Palazzo Farnese e forse, su commissione del cardinale Alessandro Farnese, dipinse il celebre "Ragazzo che soffia sulla candela" ora al Museo di Capodimonte di Napoli. Tra le altre famose opere romane, "La cacciata dei mercanti dal tempio" esposto al Minneapolis Institute of Arts. Si diresse poi in Spagna, che divenne la sua seconda e definitiva patria.
Il "San Pietro e San Paolo" entrò nelle collezioni del museo sulla Neva di San Pietroburgo nel 1911, dono di Pëtr Pavlovič Durnovo, governatore generale di Mosca durante la Rivoluzione Russa del 1905. E’ esposto abitualmente nella sala dei capolavori dell'arte spagnola accanto a una delle Skylight Halls che caratterizzano il cosiddetto Nuovo Ermitage, realizzato tra il 1839 e il 1851. Secondo quanto scrive il curatore dell’esposizione, Svyatoslav Savvateev nel catalogo (Il Cigno GG Edizioni), quest'opera rappresenta lo stile pienamente maturo dell'autore.
Nel dipinto esposto nella Rhinoceros Gallery colpisce lo stile tormentato e tragico dei due apostoli, rappresentati insieme in uno spazio buio e con la propria tradizionale iconografia: Pietro con le chiavi della Porta del Paradiso e Paolo con un libro aperto a significare le sue lettere alle comunità cristiane. Guardano entrambi nella stessa direzione in modo da conferire alla composizione unità e finalità espressive.
Per contestualizzare l'opera del maestro sono state esposte nei sei piani del palazzo Rhinoceros alcune riproduzioni fedeli di dipinti della collezione spagnola dell’Ermitage di autori come Francisco de Zurbarán, ammirato per un naturalismo tipicamente caravaggesco e un realismo drammatico, e Luis de Morales, attivo soprattutto in Estremadura e definito «El divino Morales» per la sua predilezione per i soggetti religiosi. L'allestimento è completato dalla proiezione di due film, entrambi dal titolo “El Greco”, con la regia rispettivamente di Luciano Salce (1966) e Iannis Smaragdis (2007).
Rielaborando il colore di Tiziano, il luminismo di Tintoretto ed elementi da Correggio, Parmigianino, Raffaello, Dürer, El Greco dà vita a uno stile caratterizzato da scelte cromatiche inconsuete e innovative, con figure allungate e pennellate ampie. Il risultato sono opere tragiche e tormentate, frutto di una sintesi di attualità realistica ed evocazione visionaria. Ma l'originalità del suo stile - secondo lo storico dell'arte tedesco Julius Meier-Graefe- fa di lui il grande precursore del primo modernismo e il padre nobile delle nuove generazioni artistiche.
"Anche El Greco - ha sottolineato Alda Fendi - come altri artisti ha molto sofferto per non essere compreso dai suoi contemporanei. Fu veramente un astratto con le sue figure che inietta verso il cielo con il suo impetuoso ascetismo. Era 300 anni avanti. Matisse, Giacometti, Picasso e, perchè no, anche Francis Bacon furono i suoi discepoli".
L'arte è una terra dalle frontiere fisiche e temporali labili, secondo quanto ha scritto Roberto Di Capua. "Nel 1987 il Petit Palais di Parigi ospitò la mostra "Da El Greco a Picasso - ha scritto il critico - e Picasso ammirò El Greco e a lui si ispirò nel suo periodo blu. Si potè allora constatare quanto quei due nomi funzionassero benissimo sia come un 'apri e chiudi', parentesi su cinque memorabili secoli di pittura spagnola, sia come disegno di un cerchio, dove l'inizio di confondeva con la fine".
Per Raffaele Curi, ideatore della linea artistica della Fondazione, "nell'ascesa saettante dei suoi personaggi El Greco sgomenta e impone la fede". Il concetto di "Esperimento" è la vera anima e la forza dell'istituzione creata da Alda Fendi con le sue figlie Giovanna e Alessia. La missione è di dare spazio alla ricerca coniugando arte e spettacolo, passato archeologico e tecnologia con la mission di sfidare le definizioni e le formule per essere liberi dagli schemi.
Autore: Mariella Morosi
www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*
Commenti (0)
Per lasciare un commento