Francesc Torralba Roselló ''Riscopriamo l'Umiltà''
Edizioni Qiqajon (Comunità di Bose) pubblica un saggio del filosofo spagnolo
Elogio dell'umiltà. Dedica un saggio a questa virtù ormai desueta Francesc Torralba Roselló, filosofo, teologo e pedagogista spagnolo che insegna all'Università di Barcellona, autore di ''Umiltà'' Edizioni Qiqajon (Comunità di Bose).
Specialista in Kierkegaard che ha tradotto direttamente dal danese, l'autore conosce a fondo il pensiero dei pensatori del sospetto (Nietzsche, Freud e Marx), del teologo Hans Urs von Balthasar, di cui ha fatto la tesi di teologia, e di Edith Stein, oggetto della sua tesi in pedagogia.
Parlare di umiltà oggi appare ''vintage''. Virtù discreta praticamente dimenticata, l'umiltà è sentirsi fragili'' e paradossalmente anche lo stato di crisi che tutti avvertiamo oggi è "fragilità": debolezza della ragione, vulnerabilità delle istituzioni, fallibilità dei sistemi, esaurimento delle risorse, sono ''la fragilità del mondo''.
Ma per capire bene cosa sia l'umiltà, l'autore ci fa partire dall'etimologia della parola. Umiltà deriva dal latino ''humus'' che significa terra, dunque ''essere umile'' significa riconoscersi figli della terra.
"Il Cristianesimo ha conferito a questo vocabolo un contenuto positivo, la fede cristiana l'ha trasformata in una qualità, ma c'è una versione laica di questo termine" spiega l'autore.
La domanda che sorge spontanea (e il merito del libro è di suscitarla) è quindi: può questa società considerare una risorsa lo stato dell'umile? Difficile, vien da dire. Questo mondo è in realtà popolato da arroganti e saccenti, da incompetenti che la sanno lunga. Basti pensare al mondo del lavoro e a quanti ambienti sono inquinati da invidia e competizione. Nella politica sarebbe maestra di vita e aiuterebbe nella non facile arte del compromesso. Un ritorno all'umiltà ci aiuterebbe ad essere più sereni, grati, in pace col mondo, ad accettare le nostre fragilità soprattutto ad accettare che tutto ...non dipende noi.
''L'uomo umile si distacca dal suo rango, si scorda della sua condizione per unirsi a tutti gli altri perché capisce ciò che è umano, ciò che di più comune ed essenziale ci riunisce tutti, e che le differenze sono veramente accidentali'' scrive il filosofo spagnolo.
Torralba Roselló ricorda che pur essendo fondamentale nella vita di Fede, l'umiltà non è una virtù cardinale e non fa nemmeno parte delle quattro eccellenze del carattere descritte da Aristotele nell' Etica Nicomachea. Non viene nemmeno preso in considerazione nei trattati medievali alla base dei grandi sistemi filosofici che saranno di supporto alla fede e tuttavia già nel primo millennio a cavallo del terzo secolo Sant'Agostino, vescovo di Ippona, affermava che l'umiltà è la madre delle virtù, la fonte della quale hanno origine tutte le buone abitudini nelle eccellenze del carattere. Bernardo di Chiaravalle attorno all'anno 1000 dirà che la bellezza dell'anima è l'umiltà.
L'autore del saggio afferma che l'umiltà non corrisponde affatto al complesso di inferiorità, non è certamente sottomissione, non è essere pusillanimi e imperfetti, ma un'esperienza che aiuta a guardare all'orizzonte, ad essere grati di ciò che non dipende da noi, ci rende capaci persino di umorismo perché è conoscendo i nostri limiti che si può ridere di se stessi. Ma è soprattutto alle fondamenta del perdono che - senza umiltà - non sarebbe possibile. Perciò aiuta al distacco e a raggiungere uno stato di serenità e di decentramento dell'io.
L'autore cita Teresa d'Avila che in una poesia intitolata "Efficacia della Pazienza'' ammonisce: ''Niente ti turbi...niente di rattristi..."
''In sostanza l'umiltà aiuta a camminare nella verità e a intuire il mistero''.
Roba adatta solo a credenti e praticanti? No. L'umiltà ha una sua dimensione laica, sostiene l'autore del saggio. "Non è necessaria la Fede per riconoscere l'umiltà come qualità umana, basta prendere coscienza dei propri limiti basta rendersi conto della nostra stessa fragilità".
Il merito del libro è indicarci quindi la possibilità dell'Umiltà anche e soprattutto oggi. Uno stato in cui ci rendiamo conto delle carenze del nostro essere, della labilità dei nostri atti dei nostri errori. Un bell'affare nell'era delle tecnoscienze, e del tutto è-possibile, per cui niente-è-impossibile, percezione ormai radicata nell'immaginario collettivo contemporaneo, che si colloca però agli antipodi della cultura del limite, della frontiera e della fragilità. Questo considerare "tutto possibile'' attraversa la nostra vita sociale: dallo sport alla vita professionale. Cos'è la chirurgia estetica se non la ricerca di una eterna gioventù e di un superamento del limite dato dall'invecchiamento? E che dire delle teorie gender, delle maternità surrogate, del figlio a tutti i costi...costi quel che costi?
''Recuperare la virtù dell'umiltà e riscoprirne la bellezza diventa occasione per sradicare questo immaginario collettivo che tutto sia davvero possibile''. Lo si può fare solo riscoprendo il senso del limite, suggerisce Torralba Roselló che conclude: "Essere umili fa vivere meglio''.
''E' lo stato di chi vive la meravigliosa e serena accettazione di tutto ciò che non dipende da noi, del mondo che ci è stato dato e quindi donato. Uno stato di gratitudine quotidiana di fronte alle meraviglie del mondo che dovrebbe metterci nelle condizioni di vivere ogni giorno come un nuovo inizio''.
Distaccarsi da se stessi e accettare quel che arriva dal mondo come un dono è essere umili e questa virtù sarebbe estremamente necessaria in un mondo in cui l'uomo si sente artefice di tutto e si concentra soltanto su ciò che sa fare (spesso sostituendosi a Dio).
Gli arroganti non riconoscono ciò che è stato loro donato e non sanno vedere un dono né sanno dire grazie. La meravigliosa accettazione delle altre cose fuori da noi è uno stato di gratitudine quotidiana. Non è poca cosa - oggi - sentirsi fragili.
Questo è il tempo della fragilità, il tempo in cui ci viene chiesto di essere capaci di umiltà.
Accettare il limite, che sfida!
(Corona Perer - 1 maggio 2023)
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Francesc Torralba Roselló ''Umiltà''
Pagine: 172
Prezzo: € 20,00
ISBN: 9788882276195
Autore: Corona Perer
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