La ''Folle Scienza'': creare embrioni senza cervello
Jacob Hanna ''Così faremo trapianti senza dilemmi etici''
Folle semplicemente folle: embrioni senza cervello. ''Così faremo trapianti senza dilemmi etici''.
Questo biologo si chiama Jacob Hanna. E' israeliano. Ha fondato la Jacob Hanna Lab "for Pluripotent Stem Cell Studies and Epigenetic Reprogramming".
La sua idea? Prendere le cellule staminali da un dato individuo, modificare il codice genetico, costruire un embrione senza cervello, poi seminare queste cellule geneticamente (''basta un barattolo che funge da utero artificiale'') e far crescere un embrione umano artificiale, ma senza testa e cervello....Scopo? Produrre organi ed espiantarli SENZA DILEMMI ETICI.
Non è una fake new ...purtroppo. E il MIT reasearch rilancia la notizia parlando della Renewal Bio come startup di frontiera che sta mettendo a frutto progressi nella ricerca di cellule staminali.
Si legge infatti nel sito del MIT:
The company, Renewal Bio, is pursuing recent advances in stem-cell technology and artificial wombs demonstrated by Jacob Hanna, a biologist at the Weizmann Institute of Science in Rehovot. Earlier this week, Hanna showed that starting with mouse stem cells, his lab could form highly realistic-looking mouse embryos and keep them growing in a mechanical womb for several days until they developed beating hearts, flowing blood, and cranial folds.
(traduzione) L'azienda, Renewal Bio, sta perseguendo i recenti progressi nella tecnologia delle cellule staminali e negli uteri artificiali dimostrati da Jacob Hanna, un biologo del Weizmann Institute of Science di Rehovot. All'inizio di questa settimana, Hanna ha dimostrato che a partire dalle cellule staminali di topo, il suo laboratorio potrebbe formare embrioni di topo dall'aspetto altamente realistico e mantenerli in crescita in un utero meccanico per diversi giorni fino a quando non hanno sviluppato cuori pulsanti, sangue che scorre e pieghe craniche.
Il tutto al fine di trapianto d'organi. L'embrione potrebbe infatti essere sartoriale. L'autore dell'articolo scrive testualmente: "Sebbene Hanna non pensi che un embrione artificiale fatto da cellule staminali e tenuto in un laboratorio possa mai essere considerato un essere umano, ha un piano di emergenza per assicurarsi che non ci sia confusione. È possibile, ad esempio, modificare geneticamente le cellule di partenza in modo che l'embrione modello risultante non sviluppi mai una testa. Limitarne il potenziale potrebbe aiutare a evitare dilemmi etici. "Pensiamo che questo sia importante e abbiamo investito molto in questo", afferma Hanna.
Possono essere apportati cambiamenti genetici che portano a "niente polmoni, niente cuore o niente cervello". Secondo l'ordine arrivato in ditta, verrebbe da dire...(!)
Ed ecco come si presenta la Jacob Hanna Lab:
We are part of the Department of Molecular Genetics at the Weizmann Institute of Science. We are affiliated with the Azrieli Institute for Systems Biology, and the Chromatin & RNA Gene Regulation i-Core. We are an interdisciplinary group of scientists interested in understanding embryonic stem cell biology, early development and advance human disease modeling. Specifically, we investigate the process of cellular reprogramming, in which induced pluripotent stem cells are generated from somatic cells, and we investigate how pluripotency is maintained throughout development in mouse and human.
(traduzione) Facciamo parte del Dipartimento di Genetica Molecolare del Weizmann Institute of Science. Siamo affiliati con l'Azrieli Institute for Systems Biology e con il Chromatin & RNA Gene Regulation i-Core. Siamo un gruppo interdisciplinare di scienziati interessati a comprendere la biologia delle cellule staminali embrionali, lo sviluppo iniziale e la modellizzazione avanzata delle malattie umane. In particolare, indaghiamo il processo di riprogrammazione cellulare, in cui le cellule staminali pluripotenti indotte sono generate da cellule somatiche, e indaghiamo come la pluripotenza viene mantenuta durante lo sviluppo nel topo e nell'uomo.
Sul sito del Mit ne scrive Antonio Regalado, senior editor di biomedicine al MIT Technology Review.
Il suo lavoro? Cerca belle storie. Storie di tecnologia che possono cambiare la medicina.
"I look for stories about how technology is changing medicine and biomedical research"
Il suo percorso? A sentirlo eccezionale: "Before joining MIT Technology Review in July 2011, I lived in São Paulo, Brazil, where I wrote about science, technology, and politics in Latin America for Science and other publications. From 2000 to 2009, I was the science reporter at the Wall Street Journal and later a foreign correspondent.
Lasciamo a voi la gioia di tradurre (i migliori che lavorano alle peggiori cose).
Il suo articolo termina così “Abbiamo chiesto alle persone: 'Immagina se possiamo raggiungere questo o quel traguardo. Cosa sblocca?’ E gli occhi delle persone si illuminano”.
Tu chiamale se vuoi "Cronache di agosto tra guerra, pandemia e un futuro sempre più angosciante".
Corona Perer
22 agosto 2022
Autore: Corona Perer
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