Arte, Cultura & Spettacoli

Exultet, le immagini, la liturgia, il canto

Miniature e spartiti dei riti pasquali (edizioni Cantagalli-Ultreya)

(Corona Perer) - Alzi la mano chi entrando in chiesa, all'udire il suono di un organo o di un coro liturgico non si senta in qualche modo 'toccato'. Perchè il canto eleva, il canto porta gli occhi a guardare in alto, anima e corpo esultano.

''Exultet, le immagini, la liturgia, il canto'' è il volume che gli amanti del canto liturgico non possono farsi mancare. Ne sono autori Giulia Orofino, Nicola Tangari, Norberto Valli, esperti della materia a vari livelli, che hanno svolto una ricerca imponente sulle immagini, la liturgia e il canto medievale. Ne è uscito un prestigioso volume pubblicato da Edizioni Cantagalli in collaborazione con Ultreya, impreziosito da straordinarie immagini di miniature e spartiti antichi riferiti ai riti pasquali.

Sant'Agostino insegnava che «il cantare è proprio di chi ama» e che chi canta prega due volte. Cantare è cioè pregare con cuore e voce, con la devozione e con l'arte. ''Exultet'' è la prima parola del canto liturgico che, dall’alto del pulpito, veniva intonato dal diacono nel corso della veglia notturna del Sabato Santo (tuttora lo si intona). Tale canto aveva la funzione di annunciare alla comunità dei fedeli la Resurrezione e consacrare il cero pasquale.

Anticamente l'Exultet era contenuto in codici dalla stuttura davvero singolare: testo e immagini avevano infatti orientamenti opposti. Il testo doveva essere letto dal diacono mentre le immagini dovevano essere visibili da chi guardava e ascoltava, i fedeli. I rotoli venivano infatti collocati sull'ambone e srotolati via via che il canto procedeva. Le miniature, messe in senso opposto rispetto allo spartito musicale, consentivano ai fedeli di vederle, di capire, di ammirare la storia sacra. Potremmo definirlo quindi un antico display, come se in una chiesa di oggi, mentre il sacerdote intona il canto del Sabato Santo, i fedeli vedessero a video le immagini. Straordinaria intuizione per l'epoca. Era preghiera, era comunicazione.

Il volume edito da Cantagalli - Ultreya è prezioso perchè gli autori presentano e commentano l'ampia iconografia con esaurienti e chiare spiegazioni. Ne esce un importante capitolo della storia dell'arte medioevale dove si tessono le odi a Dio e persino alle api, dal cui lavoro, scaturisce la materia prima per il cero pasquale.

Liturgia, musica, illustrazione si danno la mano, e ne esce anche uno spaccato della società del tempo e dei simboli sacri. Dietro a tutto dobbiamo immaginare mani capaci, pazienti e laboriosose che certo lavoravano in team: il decoratore medievale doveva tener conto delle richieste del committente (di solito il Vescovo), delle esigenze del diacono, del tempismo musicale tra canto e 'srotolamento del canto'. Come tutti i codici antichi le immagini illustrano con grande ricchezza la preghiera, offrendo scene liturgiche, episodi dell'Antico e del Nuovo Testamento, simboli e paramenti in uso all'epoca. Gran parte delle immagini di questo stupendo volume sono state realizzate appositamente per questa edizione, quindi inedite al grande pubblico.

L'opera, arrivata in libreria in questi giorni (è uscito infatti lo scorso 25 ottobre) compie un viaggio tra reperti preziosi dove si è depositata la bellezza del canto liturgico. Si avvale di autentici esperti della materia: Giulia Orofino, professoressa ordinaria di storia dell'arte medievale presso il dipartimento di lettere e filosofia dell'Università di Cassino e del Lazio meridionale è autrice di numerosi saggi di storia della miniatura e nel 1994 ha coordinato una mostra che era stata dedicata agli 'exultet' dell'Italia meridionale (con catalogo dell'istituto poligrafico Zecca dello Stato). Don Norberto Valli è docente di liturgia presso la facoltà teologica dell'Italia settentrionale e presso il pontificio istituto liturgico in Roma, è esperto di Ordo Evangelion alto medievale. Nicola Tangari si occupa invece del rapporto tra musica e liturgia. Professore associato alla facoltà di lettere e filosofia dell'università di Cassino e del Lazio meridionale, ha pubblicato diversi studi riguardanti la documentazione musicale e l'informatica applicata alla musicologia e la musica liturgica del medioevo.

Gli Autori mostrano e commentano le diverse versioni degli spartiti musicali nello svolgimento dei riti pasquali, permettendo al lettore di cogliere pienamente la ricchezza figurativa, musicale e liturgica dei codici che contenevano questi canti: la consultazione è agile perchè il testo accompagna di pari passo le figure e le tavole a pagina intera consentono di ammirare tutti i dettagli.

Va detto che la prassi dell'Exultet era attestata quasi esclusivamente nell’Italia meridionale. Oggi ne sono rimasti solo una ventina di esemplari, conservati per lo più in musei diocesani locali. Il fascino di questi ''rotoli liturgici'' dell'Italia meridionale medioevale (il più antico è il Beneventano attorno all'anno 1000) sta nel corredo decorativo.

''Già nel Medioevo si era consapevoli dell'eccezionalità dell'apparato figurativo: anche quando scrittura e notazione musicale furono aggiornati, le miniature originali vennero sempre rispettate e conservate, con tentativi più o meno riusciti di adattamento alle nuove redazioni testuali e melodiche'' scrive la professoressa Orofino. ''Attualmente si conoscono 32 rotoli, databili tra il X e il XIV secolo e provenienti tutti dall'Italia del Sud (tranne due, prodotti in Toscana su imitazione di esemplari meridionali), di cui 28 illustrati o decorati: un Pontificale (con le formule per le ordinazioni sacerdotali), due Benedizionali (contenenti la preghiera per la benedizione dell'acqua battesimale), un frammento con la liturgia del Venerdì santo e i 25 Exultet''.

Tranne poche eccezioni questi preziosi codici sono conservati nelle sedi ecclesiali di origine, nei musei diocesani o di arte sacra: Avezzano, Bari, Capua, Gaeta, Mirabella Eclano, Salerno, Troia , Velletri. L'Archivio dell'Abbazia di Montecassino custodisce un Exultet proveniente da Sorrento e un frammento di incerta localizzazione, mentre tre rotoli prodotti nel monastero si trovano alla Biblioteca Apostolica Vaticana e alla British Library di Londra.

Cantare lodi a Dio permette di entrare in contatto con la dimensione più spirituale perchè è il canto in sè prezioso per ogni essere umano: conduce alle emozioni. E questo lo rende persino terapeutico, ma soprattutto fin dall'antichità il canto è esprimere l'identità di una comunità, la sua tradizione, il senso di comune appartenenza. In poche parole la comunione con Dio e tra gli uomini. Questa operazione editoriale è quindi particolarmente lodevole.

La casa editrice Cantagalli ha sempre avuto grande attenzione alla liturgia. Basti pensare che inventò il periodico “La Messa col Popolo”, prima pubblicazione in Italia che permetteva al fedele durante la Messa di seguire tutte le fasi liturgiche. Oggi la casa editrice si è meritata un posto di particolare rilievo nel panorama della editoria cattolica e laica per le numerose collane che raccolgono saggi dei più importanti autori cattolici, ecclesiastici o laici del panorama culturale mondiale.

''La casa editrice è impegnata nel difficile compito di permettere a tutti, anche ai non credenti, il confronto con la sempre eterna bellezza della Chiesa e con la fonte inesauribile di saggezza che sgorga dalla Tradizione e dalla Cultura cattolica'' si legge nel sito istituzionale della casa editrice.

L'eccezionalità liturgica dei rotoli italomeridionali valicano i confini dell'arte locale e offrono uno spaccato di cultura medioevale. Al loro tempo innovarono la comunicazione sacra inaugurando un rapporto tra testo e illustrazione che coinvolge i fedeli. Per presentazione formale e materiale questi cicli iconografici sono arte a sè stante. I minatori dovettero elaborare un ciclo ad hoc e per questo l'edizione dell'Exultet posiziona una ulteriore pietra miliare per chi ama approfondire e andare al profondo significato della liturgia.

(corona perer)

 

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Exultet. Le immagini, la liturgia, il canto 

di Giulia Orofino, Nicola Tangari, Norberto Valli

Cantagalli -Ultreya 2024

pp. 224 illustrato e rilegato | € 78,00

 

 


Autore: Corona Perer

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