
Le Pro Loco attivano le Comunità
Federazione Pro Loco del Trentino - Intervista alla presidente Monica Viola
22 marzo 2025 - Già Presidente della Federazione trentina Pro Loco, Monica Viola è stata ora eletta vice presidente della Fondazione pro Loco Italia.
La presidente lavora in campo sanitario ma nel mondo del volontariato ci è entrata all’età di 14 anni, nella Pro Loco del suo paese, la Pro Loco di Zambana (Pro Loco che organizza uno degli eventi più importanti del Trentino, la Festa Patronale dell’Asparago Bianco).
Nel 2020 l'abbiamo intervistata sui problemi del mondo del volontariato. Ecco la sua visione.
Come definirebbe le Pro Loco del Terzo Millennio?
Le definisco come luoghi “attivatori di comunità”, soggetti capaci di creare una “nuova cultura dell’accoglienza” in cui il territorio è bello e vivibile sia per i residenti che per chi lo viene a visitare. Un concetto, questo, inserito - su nostro stimolo - nella nuova riforma del turismo trentino, che riteniamo possa essere la chiave per lo sviluppo turistico sostenibile di domani. E’ questo il ruolo cruciale per le Pro Loco di domani.
Presidente, Abbiamo spesso sentito dire che la burocrazia ''uccide'' il volontariato. E' davvero così?
Io credo che il rapporto che abbiamo con la burocrazia dipenda molto dal nostro atteggiamento: se la viviamo come una limitazione, allora tutto ci sembrerà pesante; se invece la prendiamo come una forma di protezione, che tutela noi e i nostri volontari, tutto cambia.
Quale è la norma che più vi mette in difficoltà? e cosa proponete per mitigarla?
L’emergenza sanitaria ha ovviamente aumentato la mole di lavoro in questo senso: proprio per questo, ora più che mai, la Federazione Pro Loco si sta impegnando per venire incontro alle Pro Loco fornendo tutto ciò che può essere utile per far fronte a queste incombenze, attraverso corsi di formazione, materiali informativi e supporto diretto. Siamo però certi che non sarà questo impegno aggiuntivo a bloccare le nostre attività: le Pro Loco non si sono mai tirate indietro davanti al fare, e lo dimostrano le numerose iniziative che si stanno avviando in tutto il Trentino.
Il DL depositato al Senato che dovrebbe alleggerire il peso sostenuto dalla Pro Loco per attività di promozione sociale come sagre o fiere, è andato avanti?
L’iter è in atto, è stato interrotto in questo periodo in cui i lavori parlamentari si sono concentrati su temi più urgenti, ma verrà portato avanti non appena possibile. Siamo comunque fiduciosi in un esito positivo e celere, giacché il Disegno di legge, presentato in Senato lo scorso febbraio, è stato condiviso e sottoscritto dai rappresentanti di tutti gli schieramenti politici.
Che ruolo avrà la Pro Loco del futuro tra Agenzie di spettacolo, APT e riforma del turismo?
Le Pro Loco costituiscono l’anello di congiunzione tra il territorio e il turista: con le loro proposte, permettono ai visitatori di entrare nella parte più autentica dei luoghi, di scoprirne l’anima e le risorse più significative, in virtù della loro natura spontanea e nata dal basso. Facendo animazione, le Pro Loco fanno però molto di più che creare occasioni di divertimento ai turisti: soprattutto, tengono vivo il territorio, permettono la partecipazione, la condivisione e coesione sociale: in ultima analisi, aumentano la qualità della vita di chi risiede nei territori.
Su cosa si basa il suo impegno?
Il mio impegno è indirizzato a rendere le Pro Loco consapevoli di questo ruolo di “attivatori di comunità”: un processo di cambiamento culturale che non sarà veloce né semplice, ma che renderemo possibile fornendo loro strumenti ad ampio raggio - corsi di formazione, occasioni di confronto, servizi e progetti dedicati – ed ascoltando e dando voce ad ogni realtà, anche la più piccola. L’obiettivo è quello di costruire insieme a loro territori sempre più vivibili, sani ma soprattutto felici e degni di essere visitati.
(Corona Perer)
2020
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