CAMON POST - Oltre la coscienza del Male
Le stragi inutili (e assurde) - di Ferdinando Camon
Oltre la coscienza del Male. Lo stragista di Las Vegas (2017) spara con gioia su una folla in cui non conosce nessuno, perché odia tutti. Odia l’umanità. Odia Dio. È lui Dio. Ne ha preso il posto. Si sente padrone della vita e della morte. Questo delirio di onnipotenza lo inebria. La cronaca ci ha mostrato gente che scappa a tutta velocità, ragazzi, ragazze, curvi, tutti terrorizzati dal Moloch a cui stanno per essere sacrificati, il Moloch li guarda dall’alto e diventa sempre più Moloch, è in delirio di onnipotenza e la visione della propria potenza lo manda sempre più in delirio.
In "Cuore di tenebra", da cui è tratto "Apocalypse now", il colonnello Kurtz si fa adorare come un dio, e non si fermerà mai dal mozzare teste. È la gioia di uccidere chi non conosci. In "Elephant" lo stragista del college, quando ha intrappolato le vittime in un angolo e deve sceglierne una, canticchia una filastrocca: “Ambarabà Cicì Cocò”, ad ogni sillaba punta il dito su un prigioniero, quello su cui si ferma con l’ultima sillaba deve morire.
Nel "Pianista" di Polanski le SS occupando il ghetto di Varsavia scaraventano giù dalle finestre un ebreo in carrozzella, quello urla e loro ridono.
Nietzsche indicava al Superuomo una terra al di là del Bene e del Male, Hitler ce l’ha portato, e gli stragisti ci tornano.
Autore: Ferdinando Camon
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