''Nuove tendenze'' alla Fondazione Ragghianti
''Leonardo Dudreville e l’avanguardia negli anni Dieci'' - Lucca 15 ottobre-8 gennaio
(Corona Perer - Lucca, 14 ottobre 2022) - Non solo Futurismo. Con Leonardo Dudreville siamo prima dell'alba futurista e dentro le tendenze artistiche che all’inizio del Novecento cercarono una nuova via e una nuova estetica. "Nuove Tendenze" fu il gruppo di artisti fondato a Milano nel 1913 dall’artista veneziano di origini francesi insieme al critico Ugo Nebbia, un gruppo di menti creative che si autogestì in mostre di rottura e guardò il mondo con occhi nuovi.
A Lucca la Fondazione Ragghianti con la mostra "NUOVE TENDENZE. Leonardo Dudreville e l’avanguardia negli anni Dieci" dedica un focus di ricerca a questi artisti. La mostra, dal 15 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023, è curata da Francesco Parisi che a sua volta ha radunato un pool prestigioso di studiosi e un altrettanto qualificato gruppo di collezioni pubbliche e private, che ha permesso di recuperare opere in Italia, Europa e oltreoceano. Emerge il genio, la capacità innovativa che approda a elaborazioni di straordinario fascino come le meravigliose lucciole di notte.
Grazie a questo lavoro di ricerca (confluito in un saggio edito da Silvana Editoriale che accompagna la mostra) si apre uno squarcio su un periodo storico di grande fermento intellettuale che vede Dudreville protagonista di uno snodo importante. Lo si potrebbe pensare come l'anello di congiunzione tra divisionismo (che domina nelle sue opere giovanili) e futurismo, la corrente verso la quale traghetteranno molti degli artisti delle Nuove Tendenze.
Stupisce la flessibilità della vena artistica di Dudreville che approderà al realismo. La mostra ha il grande merito di offrire proprio questo: una lettura - molto interessante - delle avanguardie del tempo. Le si poteva cogliere nelle “mostre di fronda” italiane, quelle in cui gli artisti portavano le opere rifiutate dal sistema dell'arte a loro contemporaneo. Nuove Tendenze diventa così un movimento para-futurista ma autonomo: con il movimento di Marinetti e compagni ha punti di contatto eppure resta "a sè". A sua volta firmerà un anno dopo il manifesto di Marinetti del 1919, un suo proprio manifesto "Contro ogni ritorno in pittura". E' il gennaio 1920, e Dudreville lo firma con Funi, Russolo e Sironi, ed è un atto che segna il passaggio a una nuova visione teorica ed estetica.
''Interessato alle tematiche musicali e relative agli stati d’animo, il movimento Nuove Tendenze ha molte assonanze con i gruppi di matrice secessionista su scala europea, ed è caratterizzato da un’assoluta libertà sperimentale'' spiega il curatore Francesco Parisi che ha lavorato in stretto contatto con l’Archivio Leonardo Dudreville di Monza.
Leonardo Dudreville era nato a Venezia, nel 1885 (morirà a Ghiffa, Verbano-Cusio-Ossola, nel 1976). Giovane inquieto, interrompe gli studi classici entrando in conflitto con la famiglia ma sente il richiamo dell'arte. Graie a Umberto Boccioni visita lo studio di Vittore Grubicy, celebre mercante di Segantini, che lo accoglie tra gli artisti di tecnica divisionista, e così espone un primo corpus di opere prodotte tra il 1905 e il 1919.
Il giovane Dudreville è un magnifico ragazzo, con il segno speciale di essere cieco ad un occhio (che tende sempre a coprire con le mani). Attratto dall'arte, è amante della musica che ascolta con gli amici - in futuro approderà persino alla scrittura di partiture - ed è proprio durante uno dei suoi ''estatici ascolti'' che lo coglie Severini in un ritratto che fa da incipit alla mostra.
La mostra di Lucca si apre proprio con le sue prime opere divisioniste, del primo decennio del Novecento, ma il suo percorso è già autonomo. Il divisionismo resterà nelle opere successive ma esplode in elaborazioni assolutamente innovative.
La sala dedicata alla Mostra dei Rifiutati del Cova del 1912 mostra quanto fertile fu il periodo in cui muovono gli artisti contemporanei a Dudreville: Cadorin, Adriana Bisi Fabbri, Mario Chiattone, Carlo Erba, Achille Funi, Marcello Nizzoli e Antonio Sant’Elia.Un sorta di Famiglia Artistica che garantiva agli artisti più giovani e militanti un centro espositivo libero, privo di giurie di ammissione, anarchica se vogliamo, certamente rivoluzionaria.
Con motivato orgoglio il presidente della Fondazione Ragghianti Alberto Fontana, e Paolo Bolpagni, suo direttore spiegano come la mostra sia nel solco delle mostre di ricerca della Fondazione Ragghianti che porta a Lucca molte opere di grande rilevanza, alcune delle quali inedite e documenti importanti come il carteggio di lettere tra Dudreville e il suo primo mercante, il famoso Gubricy.
"Abbiamo creduto in questo progetto - spiega Bolpagni - perchè è una vicenda d'arte importante. Tra l'altro Carlo Ludovico Ragghianti lo aveva contattato 70 anni fa per una mostra alla Biennale che poi non andò in porto, ma che dimostra come questo capitolo d'arte dovesse arrivare in Fondazione Ragghianti".
Il libro-catalogo edito per l'occasione include le riproduzioni delle opere esposte, di documenti e di materiali d’epoca, e i saggi del curatore Francesco Parisi con quelli di Alessandro Botta, Niccolò D’Agati, Roberto Dulio, Elena Pontiggia e Sergio Rebora, studiosi specialisti della materia. La mostra è stata realizzata con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, il contributo di Anthilia Sgr e il sostegno di Banco BPM
info e orari > www.fondazioneragghianti.it
Autore: Corona Perer
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