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Galeb la nave di Tito

Terza vita per questa imbarcazione mitica: sarà un museo

(Fiume, Corona Perer) - Il Galeb, la nave di Tito, avrà una terza vita: quella di museo. L'imbarcazione aveva in realtà tre nomi:  Ramb III, Kiebitz e Galeb per  il vasto pubblico. Questi sono i tre nomi sotto cui questa nave navigava nella sua lunga e ricca storia. Il Maresciallo Tito amava molto questa imbarcazione con la quale raggiungeva le isole Brioni dove aveva uno zoo personale e dove invitata ospiti vip (anche Sophia Loren del quale era autentico ammiratore). Dopo la seconda guerra mondiale operò come nave scuola per la Marina jugoslava. Entrò nella storia come residenza galleggiante di Josip Broz Tito durante i viaggi di Stato, diventando un simbolo del ruolo della Jugoslavia nel Movimento dei Non Allineati, il cui scopo era quello di promuovere le idee e le politiche del non allineamento in un mondo caratterizzato dalla divisione del blocco tra Est e Ovest.

Per riempirla di memoria il Museo civico di Fiume (Croazia) ha coinvolto i propri cittadini, ma anche ai cittadini italiani, tedeschi, austriaci, britannici e di altri paesi ad aderire all'ultima fase di preparazione dell’allestimento museale dedicato alla nave leggendaria Galeb, che in altri paesi è anche nota sotto altri nomi.

L'invito era rivolto a tutti coloro che desideravano condividere oggetti, foto, video o semplicemente ricordi vividi della nave Il Museo civico di Fiume raccoglie in prestito o uso permanente ricordi fisici, ma anche quegli immateriali, disponibili nelle testimonianze della gente legata alla nave in vari modi.

Il restauro della nave Galeb è stato finanziato con fondi europei come parte integrante del progetto "Valorizzazione turistica dei monumenti rappresentativi del patrimonio industriale di Fiume". Attualmente sono in corso i lavori d'allestimento museale secondo un progetto della designer Nikolina Jelavić Mitrović, che proseguiranno anche dopo l'ormeggio della nave al Molo Longo.


La nave Galeb è stata rimorchiata dal cantiere navale di Kraljevica al porto di Fiume il 10 febbraio 2025. È ormeggiata al Molo Longo, dove rimarrà. I restauri sono stati fatti al cantiere navale Dalmont di Kraljevica dove è stata revisionata e ricostruita. Sono stati eseguiti anche i lavori di restauro degli interni, dal restauro dei rivestimenti delle pareti e dei soffitti fino agli arredi e porte fatte su misura.

I lavori d'allestimento museale della nave sono  in fase di completamento. Questa nave racconterà a tutte le generazioni di visitatori non solo la storia dell'imbarcazione, ma anche la storia mondiale in cui la Galeb è stata coinvolta. Una volta finiti i lavori, la nave e il museo saranno aperti al pubblico.

A bordo ci sono oltre 900 metri quadrati di spazi da adattare a contenuti commerciali, ristorazione e posti letto, per la cui locazione verrà indetta una gara d'appalto.

Galeb ha finora attirato grande attenzione da parte del pubblico straniero, in particolare dei media stranieri, che lo vedono soprattutto attraverso il prisma di una testimonianza materiale di un importante periodo storico successivo alla Seconda guerra mondiale quando venne formato e sviluppato il Movimento dei Paesi Non Allineati. Tuttavia, il Galeb è una nave con una storia che risale a 87 anni fa, e questa storia comprende i vari scopi per cui è stata utilizzata, così come storie incredibili sui suoi molteplici incidenti e salvataggi, affondamenti, recuperi e restauri.

Dopo la morte di Tito la nave continuò a far parte della Marina jugoslava e, dopo il crollo della Jugoslavia negli anni '90, fu venduta a un armatore greco. Lui portò la nave al cantiere navale Viktor Lenac con l'intenzione di trasformarla in uno yacht, ma a causa di problemi finanziari rinunciò al progetto di ristrutturazione. 

 

Nel 2006 il Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia ha dichiarato la nave un bene culturale e in seguito, la Città di Fiume l'ha acquistata con l'intenzione di trasformarla nella prima nave-museo in Croazia. Con l'ingresso della Croazia nell'Unione Europea e l'apertura della possibilità di utilizzare fondi europei, la Città di Fiume, insieme ad alcune istituzioni partner, ha presentato la domanda di finanziamento tramite fondi dell'UE per la ristrutturazione della nave Galeb. In questo modo, Galeb, insieme al Palazzo dello Zucchero di Fiume, è diventato parte integrante di un progetto europeo che prevede la creazione di un nuovo itinerario culturale-turistico con le attività scientifiche, didattiche e promozionali volte a promuovere il progetto e a sensibilizzare il grande pubblico per il patrimonio culturale.

Il restauro ha avuto luogo presso il cantiere Dalmont, a Kraljevica (Porto Re), una piccola cittadina della costa nord adriatica. La maggior parte dei mobili della nave è stata restaurata e i mobili attendono il ritorno nei vani originali dove un volta si trovavano. Allo stesso tempo, il Museo civico di Fiume, in collaborazione con la pluripremiata designer croata Nikolina Jelavić Mitrović, sta preparando l’allestimento museale permanente che mostrerà la ricca e incredibilmente interessante storia europea e mondiale di questa nave.

Una nave mitica

La nave Galeb è meglio conosciuta al vasto pubblico come la residenza marittima dell'ex presidente jugoslavo Josip Broz Tito, che viaggiava a bordo della nave per il mondo facendo visite ai paesi membri del Movimento dei non allineati. Tuttavia, questa nave ha una storia che va oltre. Fu costruita in Italia come nave da trasporto, poi divenne nave da guerra e poi posamine tedesca. È stata gravemente danneggiata due volte, ma è stata salvata entrambe le volte. Era la nave di Tito, e dopo lo smembramento della Jugoslavia fu venduta ad un armatore greco che voleva trasformarla in uno yacht ma per difficoltà finanziarie non ci riuscì. Questa nave ha trovato il suo ultimo rifugio a Fiume, dove è diventata la prima nave - museo croata in occasione di Rijeka2020 Capitale europea della cultura.

Sotto il nome di Ramb III, questa nave è stata costruita e varata nel 1938 presso il cantiere navale Ansaldo di Genova. Il ruolo della nave allora era destinato al trasporto. La nave doveva trasportare la frutta del sud in Europa e per questo scopo la sua costruzione fu commissionata dalla società italiana Regia Azienda Monopoli Banana (RAMB). Era la terza di un totale di quattro navi di questa compagnia.

Ma subito dopo il varo, all'inizio della seconda guerra mondiale, la nave Ramb III venne trasformata in incrociatore ausiliario della Marina Militare Italiana e trasportava viveri per i soldati italiani in Africa. In uno di quei viaggi, nel 1941 nel porto libico di Bengasi, fu speronata da un siluro del sommergibile britannico Triumph e fu quasi affondata. Grazie alla destrezza e all'abilità del capitano italiano e dell'equipaggio, la nave è stata comunque salvata in modo tale che da Bengasi alla Sicilia ha percorso 900 miglia di mare a marcia indietro dopo di che è stata rimorchiata per i lavori di ripristino al cantiere navale San Rocco (San Marco), vicino a Trieste.

Dopo la capitolazione dell'Italia nel 1943, la nave fu catturata dalla marina tedesca e convertita in posamine montando rotaie posamine ed è stata battezzata: Kiebitz. Quale posamine, ha posato più di 5.000 mine nell'Adriatico settentrionale. Nel novembre 1944, nel bombardamento del porto di Fiume, fu affondata dagli aerei alleati. Trascorse tre anni in fondo al porto, al termine della guerra, nel 1947, venne recuperata dai fondali dalla compagnia Brodospas di Spalato.

La nave è stata poi rimorchiata al cantiere navale Scoglio Olivi di Pola, dove è stata smontata e rimontata e completamente ricostruita. Con il nuovo nome - Galeb – venne utilizzata come nave scuola della marina jugoslava. Ma deve la maggior parte della sua fama al fatto che è stata la residenza marittima dell'ex presidente jugoslavo Josip Broz Tito durante i suoi viaggi di stato. Divenne così un simbolo del ruolo jugoslavo nel Movimento dei non allineati. Durante il suo primo viaggio all'estero, la Galeb salpò nel 1953 per Londra. Quel viaggio fu anche un segno della svolta politica della Jugoslavia verso l'Occidente dopo l'allontanamento da Stalin e dall'Unione Sovietica. Londra, e l'incontro di Tito con Winston Churchill, furono seguiti da numerosi viaggi di stato in paesi dell'Asia e dell'Africa, il cui scopo era promuovere le idee e le politiche di non allineamento nel mondo colpito dalla divisione in blocco orientale e occidentale.

Dopo la morte di Tito, e dopo lo smembramento della Jugoslavia, negli anni '90, la nave fu venduta ad un armatore greco. Egli voleva trasformare la nave in uno yacht, tuttavia, a causa di problemi finanziari, il progetto di ristrutturazione non ha mai preso vita. Il Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia ha dichiarato la nave un bene culturale croato nel 2006, e poi la Città di Fiume l'ha acquistata con l'intenzione di convertirla nella prima nave - museo croata. Con l'adesione della Croazia all'Unione Europea, la nave Galeb è diventata parte integrante del progetto UE "Valorizzazione turistica dei monumenti rappresentativi del patrimonio industriale di Fiume". Nel 2019 è stata rimorchiata al cantiere navale di Kraljevica, piccola cittadina della costa nord adriatica, dove è in corso la sua ricostruzione.

La quarta vita della nave Galeb, dopo un passato turbolento, è nel porto fiumano. Attraverso l’allestimento museale racconterà la sua ricca storia, e l'Invito Pubblico inoltrato dal Museo civico di Fiume permette a tutti coloro che sono interessati di includere nella mostra museale parte dei propri ricordi che li legano a questa nave.

E il ritorno nel Porto di Fiume al Molo Longo dove tuttora si trova è stata una festa che ha richiamato autorità croate, stampa e cittadini.
Per tutti una grande emozione.

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Foto sopra: la nave al porto di Fiume nel febbraio 2020, l'anno in cui fu Capitale Europea della Cultura
foto Corona Perer

Foto sotto: la nave un anno dopo - in fase di restauro -completamente sverniciata
nei Cantieri Navali di Kraljevica il  28.9.2021

 


Autore: Corona Perer

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