Gente del Vietnam
Un paese che guarda avanti - di Mariella Morosi
(foto Marina Cioccoloni) - I vietnamiti sono un popolo giovane (età media: 31 anni), nel 2018 l’economia è cresciuta del 7%. Gli americani se ne sono andati da tempo, il Vietnam semmai ha nuovi nemici come i cinesi. Ed è con la loro economia che si confronta, rubando anno per anno fette di mercato.
Al socialismo di facciata (il Vietnam è una repubblica costituzionale di tipo socialista) si oppone il capitalismo. Il capo dello Stato (Nguyễn Phú Trọng) è anche Segretario generale del Partito Comunista del Vietnam.
Il gruppo etnico principale è quello dei Việt, ma ci sono altre 8 minoranze etniche: Tày, Thái, Mường, Khmer krom, Hoa, Nùng, H'Mông, Dao. In Vietnam chiunque è libero di praticare la religione che crede. A prevalere sono le dottrine del buddismo, originario dell'India, insieme al confucianesimo e del taoismo, di tradizione cinese, ma le tre fedi convivono come un aggregato armonioso.
Ad Hanoi, l'antico bellissimo Tempio della Montagna di Giada è ad esempio è multireligioso, taoista, animista e confuciano allo stesso tempo. Templi e pagode sono dovunque, alcune sontuose con enormi statue di Budda o più modeste, sono affollate di fedeli che accendono essenze profumate nei bracieri e donano banconote nelle cassette delle elemosine, di vetro perchè di veda attraverso il contenuto la devozione dei fedeli.
Il paese confina a nord con la Cina, a ovest con il Laos e la Cambogia, mentre a est e a sud si affaccia sul Mar Cinese Meridionale, che tra l'isola cinese di Hainan e il nord del Vietnam forma il golfo del Tonchino. A sud, per un breve tratto, il Vietnam si affaccia sul golfo del Siam.
Nel 1986, il governo ha avviato una serie di riforme economiche e politiche che hanno aperto il Vietnam al libero mercato e all'integrazione nell'economia mondiale. Nel 2000, la nazione ha riallacciato le relazioni diplomatiche con il resto del mondo, e sempre dal 2000, sta registrando una rapida crescita economica e sociale, crescita che, per quasi due decenni si è assestata a livelli tra il 7% e l’8% del PIL su base annua, abbattendo la povertà e favorendo l'aumento del salari.
Autore: Mariella Morosi
www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*
Commenti (0)
Per lasciare un commento