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Giacomo Matteotti figlio del Polesine

Un grande italiano del Novecento

Un grande italiano del Novecento: Giacomo Matteotti, figlio del Polesine, lo fu certamente.
In questo 2024 si ricorda i 100 anni dal suo martirio, quando il 10 giugno 1924, veniva rapito a Roma e assassinato.

Parlamentare socialista, Giacomo Matteotti era nato in una famiglia abbiente, originaria del Trentino, che in Polesine aveva costruito la propria fortuna e aveva potuto far studiare i figli. Giacomo era certamente il più brillante, dotato di intelligenza e un'indole che lo portava con coraggio a denunciare le storture del suo tempo.

Una squadraccia fascista gliela fece pagare e la responsabilità della sua brutale esecuzione fu subito attribuita al vertice del regime: il mandante era Benito Mussolini. Matteotti aveva duramente contestato il clima di violenza che accompagnò la sua ascesa al potere e i brogli che avevano caratterizzato le elezioni del 6 aprile 1924.

''Giacomo Matteotti, era nel mirino fascista per l’energia, l’impegno, il coraggio con cui ne aveva contrastato l’ascesa, ergendosi a difensore ad oltranza della democrazia'' affermano in un interessante saggio lo storico Diego Crivellari e il giornalista Francesco Jori che ne ricostruiscono il profilo in ''Giacomo Matteotti figlio del Polesine'' (Apogeo Editore). Un lavoro di ricerca solidamente ancorato alla documentazione storica compreso il discorso del 30 maggio 1924 alla Camera: un attacco frontale al fascismo che di lì a qualche giorno gli costerà la vita.

 

Il libro offre uno spaccato storico di una terra per secoli emarginata, un Veneto di inizio Novecento, che portò Matteotti fin da giovanissimo ad interessarsi al riscatto dei suoi conterranei. Il testo ripercorre le tappe politiche della sua azione, dal livello locale fino a quello nazionale, mettendo in luce il contributo determinante da lui dato al miglioramento delle condizioni di vita ma anche e soprattutto alla presa di coscienza delle classi subalterne.

Il contesto umano, sociale e politico di cui è espressione è un Polesine arretrato ma ricco di fermenti, nel quale Matteotti si è schierato fin dall’inizio a sostegno e tutela dei ceti deboli, partendo dai contadini.

 

Come la morte di Enrico Mattei e l'assassinio politico di Ado Moro, la morte di Giacomo Matteotti segna la storia italiana.

''E' uno dei tornanti più drammatici della nostra storia e uno dei più significativi per i valori di democrazia, libertà e giustizia sociale incarnati dalla nostra Costituzione. Sarà importante costruire intorno a questa data una pedagogia civile e alla figura di Matteotti un senso di appartenenza, ancor più di quanto avvenga o sia avvenuto. Abbiamo il dovere e la responsabilità di rendere conto della nostra storia e di consegnare ai più giovani il senso del legame che c’è tra memoria'' scrive in prefazione Francesco Verducci che è stato fautore della legge speciale per le celebrazioni del centenario. "Cento anni, ma non importa quanto tempo sia passato: è una data viva, perché parla e ammonisce il tempo di oggi''.

E ancora molto resta da chiarire: allegato alla legge per le celebrazioni c'è un ordine del giorno approvato all'unanimità della Commissione Cultura che chiede agli eredi dei Savoia di adempiere all'obbligo di trasmettere all'Archivio di Stato i documenti mancanti sulle modalità con cui il fascismo occultò la verità sull'assassinio Matteotti e nascose le proprie responsabilità e dunque che vengano de-secretati e resi accessibili tutti i documenti, un patrimonio ancora disperso sul delitto e anche sui depistaggi che caratterizzarono il successivo processo per accertare le responsabilità professore di scienze politiche.

Il lettore trova anche quel Veneto di matrice cattolica che caratterizzerà il post-fascismo. In postfazione Marco Almagisti docente di scienze politiche all'Università di Padova sottolinea come nel libro emerga una realtà storicamente diversificata e politicamente dominata anche dalla componente ''bianca'' della nascente Democrazia Cristiana.

(c.perer)

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Diego Crivellari, Francesco Jori

Giacomo Matteotti, figlio del Polesine. Un grande italiano del Novecento

Prefazione di Francesco Verducci; Postfazione di Marco Almagisti

Pagine 204, prezzo 18 euro

APOGEO EDITORE

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