Attualità, Persone & Idee

Gianantonio Stella e la diversità dimenticata

Il giornalista del Corriere a Lavarone

Il numero dei disabili nel mondo è pari a circa 650.000, una cifra esagerata che non spiega perché la loro esistenza sia sempre così complicata e non considerata. L’ultimo libro di Gian Antonio Stella è un viaggio attraverso la storia andando a raccontare le vicissitudini di quella parte di umanità resa fragile da una disabilità.
Se ne parla a Lavarone (Piazza Gionghi)  Giovedì 20 agosto, ore 17.30 alla rassegna "Incontri d'autore" dove il giornalista del Corriere  presenta "Diversi. La lunga battaglia dei disabili per cambiare la storia" (Solferino, 2019), in dialogo con il giornalista Claudio Sabelli Fioretti. La storia della disabilità è una storia di orrori, crimini, errori scientifici, politiche indifferenti. Un mondo che chiede attenzione. Basterebbe il rispetto.

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Gianantonio Stella e il patrimonio culturale assaltato

(C.Perer - 2018) - La formula della conferenza teatrale è ormai un genere a sè. Funziona. E poi rende: se alla conferenza la gente bisogna trascinarla ed è tutto dire se poi acquista anche il libro, nel teatro sociale e di denuncia si paga e poi si acquista anche il libro. Doppio business che ha sperimentato con successo Travaglio, e che ora ha abbracciato anche Gianantonio Stella.  Del suo libro "Vandali, assalto alle bellezze italiane" (ed. Rizzoli) aveva già parlato a Comano nel luglio 2011, appunto in una di quelle tipiche conferenze in cui si presentano le ultime fatiche. Ora il giornalista veneto sta spazzolando lo stivale sul testo (nei giorni scorsi è stato al teatro di Vezzano) con il libro cofirmato col collega Sergio Rizzo, diventato un canovaccio teatrale e ancora di tremenda attualità.

Non era poi tanto tempo fa quando Stella teneva banco con il pisello-ripisellato e divertiva il pubblico con il lifting che Berlusconi aveva deciso sulle statute di palazzo: 65.000 euro di denaro pubblico (che avrebbero potuto servire alla Pinacoteca di Bologna) serviti per "pisellare" la statua che aveva gli attributi maschili mozzati e metterli a gusto del presidente che aveva trovato la protesi...troppo piccola. Stella  oggi come allora diverte, ma in bocca ha l'amaro di chi sa sopravvivere grazie all'ironia in un paese che sta facendo man bassa del suo patrimonio.

E certo gli italiani hanno già dimenticato quando il Ministero del turismo italiano andò alla conquista del turista cinese (130 milioni per un valore stimato di 110 miliardi di euro) copiando un sito dell'Emilia Romagna. Allora la ministra del turismo era la Brambilla che accusò i due giornalisti di anti-italianità per aver svelato il fattaccio. Solo un dettaglio che la "consulenza" informatica abbia fruttato 135 mila euro al copiatore.

Accompagnato da una fisarmonichetta, lo strumento che pare meglio di altri interpretare le rogne italiche (inaugurato da Ballarò, sembra essere sinonimo dell'Italietta dei paradossi), il giornalista spiega che lo stivale fa acqua da tutte le parti. I tagli alla politica sono pallidi al confronto con quelli alla cultura dimezzati in 10 anni, la promozione di un paese ricco di bellezze naturali e artistiche è al 28 posto nella classifica delle politiche turistiche mondiali, con iniziative orripilanti (ricordate quello del giovane che scappa vedendo degli affreschi pompeiani che si animano?"Pompei Viva" era lo slogan e lavorava sulla paura non sulla bellezza).
E che dire dei Bronzi di Riace: dopo aver attirato un milione di visitatori all'indomani della loro ri-emersione dalle acque, furono abbandonati, poi passarono a promozionare auto e passate di pomodoro, furono persino protagonisti di un fumetto porno, ed anche loro entrarono in uno spot animato pro-Calabria alquanto discutibile.

Basterebbe un po' più di rispetto che è sempre mancato se fu un un poeta Andrea Zanzotto a denunciare lo sterminio della campagna veneta sepolta da un continuum di capannoni industriali: 2100 chilometri quadrati urbanizzati nel caos.

"In provincia di Treviso ci sono 1077 aree industriali cioè 14 per ciascun comune: pattume edilizio, cacca di calcestruzzo. A Crocetta del Montello comune di 5700 abitanti, ci sono 28 aree industrialicioè una ogni 204 persone" scrive il giornalista che non risparmia nemmeno i musei sulla Marmolada. "A Punta Rocca è spuntato un brutto catafalco".

Si potrà ricordare il virtuoso esempio della Reggia della Venaria Reale, residenza di caccia dei Savoia (più grande per cubatura della reggia di Versailles) restaurata in 10 anni - senza appalto e a trattativa privata - e oggi il quinto polo museale italiano, ma la Cittadella di Alessandria, splendido esempio di cittadella fortificata risalente al 1728 (luogo dove è nato il Risorgimento) versa ancora nel degrado. "E' una umiliazione, una vergogna" ha detto Stella che cita nel suo spettacolo crolli di campanili e castelli dimenticati, opifici medicei divorati dalla vegetazione e scempi architettonici.

Come uscirne, non si sa. Si sa solo che dalla conferenza di Stella se ne esce arrabbiati.
(Corona Perer)

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