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Giorgio De Chirico, artista contro

''Pittore classicus sum'' scrisse.

(C.Perer) - Giorgio De Chirico, artista contro. Seppe mettere in discussione la Biennale. La mise a fuoco! ''Pittore classicus sum'' scrisse.

La sua fu in qualche modo una rivoluzione e la protesta è connaturata ad ogni rivoluzionario quale fu Giorgio De Chirico.

Lo ha omaggiato di recente  il Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo, che ospita la mostra ''Giorgio de Chirico Biennale a fuoco 1950-1954'', curata da Stefano Cecchetto e Roberto Zamberlan in collaborazione con il Museo Rimoldi.

Partendo dal carteggio tra Giorgio de Chirico e i mercanti d’arte veneziani Giorgio e Uccia Zamberlan, viene ricostruita la vicenda legata alle mostre “Antibiennali”, organizzate da de Chirico e tenutesi a Venezia dal 1950 al 1954.

Giuseppe Maria Alberto Giorgio de Chirico (era un nobile, discendendo da una famiglia di Baroni), fu non solo il principale esponente della corrente artistica della Metafisica, ma oltre che pittore, anche scultore e scrittore. Un intellettuale a tutto tondo, che non le mandava a dire. Ha lasciato scritti teorici, memorie autobiografiche, brevi racconti e una vera e propria opera letteraria: l'Hebdomeros (Ebdomero) pubblicata nel 1929.

"Pittore classicus sum" scrisse: il libro si presentava come romanzo ma in realtà era un tipo di narrazione indefinibile: senza una storia riconoscibile né una trama, come una sorta di ininterrotta scenografia teatrale.

 

De Chirico entrò in polemica con la Biennale di Venezia e con il critico Rodolfo Pallucchini, che nel 1948 aveva dedicato una sala alla pittura Metafisica con la presentazione di opere non gradite al Maestro; de Chirico denunciò altresì la Biennale per aver esposto un suo falso dipinto: Il Trovatore.

L'interessante catalogo edito dal Museo per l'occasione, con testi degli stessi curatori, racconta le sue prese di posizione e la sua eccezionale modernità.

L’artista decise infatti di organizzare, ogni due anni, in contrapposizione alla Biennale, una mostra personale, mirata a proclamare la sua pittura come emblema della ‘vera arte’ contro l’arte ‘modernista’ esposta alla Biennale. La vicenda suscitò molta eco e, grazie alla forza mediatica di de Chirico, si trasformò in un evento.

Il prezioso catalogo edito dal Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo

 

Nato  in Grecia, e precisamente a Volos, in Tessaglia, il 10 luglio 1888, l'artista (mancato a 90 anni  a Roma nel novembre del 1978) veniva da una buona famiglia. Il padre Evaristo era figlio del barone palermitano Giorgio Filigone de Chirico era un ingegnere ferroviario che lavorò alla prima rete su rotaie nel Principato di Bulgaria e nel Regno della Grecia; la madre era la baronessa di origine genovese Gemma Cervetto nata a Costantinopoli. Crebbe dunque ricevendo un'ottima formazione che lo vedrà ben presto in Europa partecipare alle Frequentò le lezioni di Franz von Stuck, vivere a Parigi, dove partecipò al Salon d'Automne e al Salon des Indépendants e frequentò i principali artisti dell'epoca come Guillaume Apollinaire, Max Jacob e Pablo Picasso, Paul Gaugin. Fu soprattutto Apollinaire a influenzarlo, ma subì il fascino di Paul Gauguin.

Per il forte legame che unì de Chirico a Giorgio Zamberlan e lo stesso Zamberlan a Mario Rimoldi, la mostra è stata pensata all’interno del Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi; tra l’altro, alcuni dipinti presenti alle “Antibiennali” sono stati poi ceduti a Rimoldi dallo stesso Zamberlan e ora fanno parte della prestigiosa collezione del Museo. Per Giorgio Zamberlan, Venezia e Cortina, centri di un turismo facoltoso e disposto a investire in opere d’arte, furono assai importanti. Attraverso la sua attenta mediazione, consolidò un circuito di grossi collezionisti sia a livello nazionale, che internazionale.

 

La mostra si sviluppa partendo dalle opere di de Chirico presenti al museo e prosegue con dipinti dell’artista provenienti da altre collezioni e con opere di quegli artisti ‘ospiti’ che lo stesso de Chirico invitava a partecipare alle sue mostre “Antibiennali”.

De Chirico è stato, ed è tuttora, tra gli artisti più falsificati del Novecento, al fine di ricordare e testimoniare la battaglia del Pictor Optimus contro l’attività fraudolenta e per la tutela della sua opera pittorica, sono esposti in mostra anche alcuni “falsi” sequestrati dalla Guardia di Finanza.

Una sezione della mostra è inoltre dedicata alla storica Galleria “Santo Stefano” di Giorgio e Uccia Zamberlan, ove sono sfilati alcuni dei nomi più prestigiosi del panorama artistico del Novecento, tra cui appunto Giorgio de Chirico, Massimo Campigli, Michele Cascella, Filippo de Pisis e le giovani promesse di allora.

 

GIORGIO DE CHIRICO “BIENNALE A FUOCO” 1950-1954

Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi - Cortina d’Ampezzo

7 dicembre 2023 – 1 aprile 2024

 


Autore: Corona Perer

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