Scienza, Ambiente & Salute

Giuliano di Bernardo, filosofo e...fotografo

Brentonico: i paesaggi del Monte Baldo esposti a Palazzo Baisi Eccheli

Le frontiere di cosa sia possibile fare con la fotografia digitale hanno ormai raggiunto elevati livelli di qualità. Non basta però la tecnologia, serve l'intuizione dello sguardo che traduce la realtà in opera d'arte aperta alla contemplazione.  Lo si constata ammirando le immagini esposte a Palazzo Baisi Eccheli a Brentonico dove è allestita da sabato 29 agosto la mostra fotografica “Innamorarsi del Monte Baldo. I paesaggi di Giuliano Di Bernardo” organizzata dall’Associazione Pedagogica e Culturale Sintesi Museo-Didattico in collaborazione con il Parco Naturale Locale del Monte Baldo e il Comune di Brentonico e con il patrocinio del Club per l’Unesco di Trento.

La definizione, la pulizia, la gamma dei colori, la stampa (tutto merito del fotografo) restituiscono a chi si ferma ad osservare con attenzione, dettagli e  pulizia compositiva, e ovviamente il soggetto: una montagna di bellezza straordinaria. Non ci sono uomini ed è pure rarissimo scorgere animali nelle immagini del prof. Di Bernardo, per molti anni docente di filosofia della scienza all'Università di Trento nonchè per lungo tempo ai vertici della Massoneria italiana. 

I paesaggi da lui immortalati, sono autentica pittura in fotografia. Sembra di essere davanti all'opera di un vedutista ottocentesco, se non fosse che è tutto miracolosamente vero e attuale, anche se alla presentazione, la stoffa del filosofo ri-emerge per spiegare al pubblico che non esiste una realtà oggettiva e che la fotografia fa emergere una visione del Bello, quella insita nell'autore dell'immagine.

L'iniziativa promossa dall'Associazione Sintesi-Museo Didattico, con sede ad Avio, va nel segno di valorizzare il patrimonio materiale e immateriale del Monte Baldo, inteso come via di comunicazione e quindi di pace fra popoli e culture.

Come ha spiegato l'antropologa Marta Villa, introducendo l'autore, si tratta di un unicum abitato sin dalla preistoria, che da un punto di vista naturalistico e ambientale merita di essere valorizzato, un unicum che strega, attrae e trattiene. Da qui il titolo della mostra: “Innamorarsi del Monte Baldo” che pone l'accento sull’emozione che l'occhio percepisce posadosi sulle magnifiche faggete, sui prati che in autunno offrono i loro fianchi alla tavolozza di Madre Natura, sui cieli tersi e le nevi immacolate dell'inverno. 

I paesaggi di Giuliano Di Bernardo trasformano ciò che ai locali può sembrare "ordinario" in qualcosa che chi arriva da fuori percepisce subito come ''straordinario''. Cioè tirano fuori l'anima di un territorio che "è" davvero straordinario.

La mostra trova il suo naturale allestimento nel Palazzo che è anche sede del Parco Locale del Monte Baldo e ribadisce come questo patrimonio naturalistico vada promosso e valorizzato. Bene ha fatto il Comune di Bretonico a sostenere l'iniziativa che resta aperta fino al 20 settembre.


Autore: Corona Perer

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