Karpathos, l'isola del Meltemi
Da vedere anche l'isola di Saria, un tempo collegata e terra di pirati
Percorsa dal Meltemi, il vento che la spazzola ogni giorno ora da est, ora da ovest, Karpathos garantisce una vacanza mai asfissiata dal gran caldo eppure il sole picchia da maggio a ottobre: siamo quasi in Turchia, fra Creta e Rodi. Le pecore pascolano tranquille in riva mentre il vento sferza qualsiasi cosa.
Cipro e le coste del Medioriente non sono lontane, ma Karpathos ha un eccezionale microclima anche se le sue montagne appaiono a volte rasate su un dorso, ma ricche di foreste su quello opposto.
Karpathos fortunatamente non è ancora stata presa d'assalto anche se ha spiagge meravigliose. I mesi migliori per visitarla sono giugno e settembre. Karpathos Town (o Pigadia) è la capitale e il principale porto dell'isola. La sua popolazione di circa 3200 è pressoché impegnata nell'industria del turismo o nella pesca o agricoltura.
All'ingresso dell'abitato vi sono le rovine dell'antica Poseidone, una Acropolis dove si trovano anche le rovine di una chiesa paleocristiana e quella che sarebbe la tomba di Nettuno.
Pigadia in greco significa "sorgenti". L'isola appare brulla, percorsa come è dai venti forti del "meltemi", ora da est, ora da ovest. Ma dalla montagna del Kami Limni (1215m di altitudine) sgorga acqua davvero speciale e preziosa per la vita dell'isola.
Secondo gli storici la vecchia capitale di Karpathos era in realtà l'odierna Aperi, lievemente arretrata dalla costa e nascosta da un colle che la rendeva meno visibile ai pirati e alle scorrerie dei turchi.
Il primo consiglio per visitare l'isola è di programmare la vacanza in modo attivo: le spiagge sono tante e tutte meravigliose, in sei giorni vale la pena di visitarne almeno due al giorno, secondo il vento: quando soffia ad est melio andare ad ovest e viceversa. Un pendolarismo che permette di capire l'isola e i suoi ritmi.
Kira Panagia è secondo noi la più bella: un'insenatura con acque di impareggiabile bellezza a cui si arriva scendendo da un piccolo e grazioso abitato. Sono soprattutto studios, piccoli monolocali con angolo cottura che d'estate vanno a ruba e attorno ai quali sono sorte taverne di appoggio alla spiaggia sormontata dalla chiesetta con la cupola rossa dedicata alla protettrice dei marinai.
Tappa assolutamente imperdibile l'area di Lefkos che si trova nella parte occidentale dell'isola a 25 km da Pigadia. Acqua cristallina turchese e baie di sabbia finissima fronteggiano le onde di un Egeo che qui sono più agitate e arrivano dalla vicina Creta. Il litorale è costituito da baie circolari collegate tra loro che consente di avere l'imbarazzo della scelta di dove tuffarsi in una sola escursione. Qui il vento soffia pressochè regolarmente ed è il regno anche dei surfisti.
Fino al 1900 la vicina e graziosissima Finiki era il porto commerciale principale dell'isola e tutto il commercio del pesce passava di qua. Al centro della piccola piazzetta del paese, direttamente affacciata sulla spiaggia, c'è il monumento all'Immacolata che ricorda i Combattenti per la libertà e per i confini dell'isola.
L'Immacolata era una piccola barca da pesca in legno, di circa 7,5 metri di lunghezza, con un equipaggio di 7 uomini eroici che navigarono da Finiki ad Alessandria d'Egitto nel 1945 per portare la gioiosa notizia della Libertà al popolo greco che era lì riparato per la persecuzione nazista.
Più riparata la baia di Amoopi a poca distanza da Pigadia. Forse la più adatta per le famiglie: fondale in sassi, ma spiaggia sabbiosa e poco vento. Sulle alture tante piccole taverne tipiche che consentono intere giornate al mare, impegnati in snorkelling in acque dal turchese indimenticabile. Poco più sopra c'è la famosa Apella, un'altra magnifica baia affacciata sulla costa est dove fanno sosta anche i velieri che organizzano le gite attorno le spiagge più belle. Fondale sassoso e un turchese che si stampa nel cuore e nella memoria.
Sulla costa ovest Arkasa è uno dei 12 Villaggi del distretto della Provincia di Karpathos, articolata in Prefettura del Dodecaneso. Si trova a soli 8 km dall'aeroporto e faceva parte insieme a Pigadia delle quattro antiche città della Tetrapolis. La protettrice di quest'area e Aghia Sophia alla quale è intitolata la chiesa e anche una festa settembrina che è diventata punto di riferimento del Folklore Mediterraneo.
Karpathos si raggiunge facilmente e in tre ore di volo dall'Italia. La metà del turismo annuale alberga solitamente a Pigadia, con le sue viuzze brulicanti di negozi di souvenir e taverne tipiche.
Per mangiare bene consigliamo il Thalassa Restaurant nella spiaggia di Afoti della baia di Pigadia: il servizio è ottimo e rapido ed è sicuramente espresso : i piatti sono davvero curati e lo chef Diakos Athanasios dimostra talento raffinato. Abbiamo assaggiato del formaggio grigliato locale accompagnato con una marmellata aromatizzata al limone, degli ottimi peperoni ripieni di feta e il classico souvlaki di carne tenerissima, servito in modo eccellente. E' sicuramente un ristorante da consigliare ad occhi chiusi. Bella anche l'atmosfera che richiama la classica taverna greca, ma con nuances verde acqua rilassanti e soluzioni di design che lo rendono un locale sicuramente ricercato per la Greek e Mediterranean cuisine.
Poichè la vacanza giusta a Karpathos dovrebbe essere itinerante (l'isola si percorre anche in una sola giornata e consente escursioni giornaliere di spiaggia in spiaggia), un'ottima base per partire alla scoperta dell'isola è l'hotel Mediterranean.
E' consigliabile prendere un auto o uno scooter (tenendo presente che con il vento a volte fortissimo sulle alture, può non essere sicuro). Conviene fare un giro sull'isola prima di scegliere a quale agenzia appoggiarsi: il tour operator tenderà a vendervi il proprio, magari con costi extra per polizze Casco suplettive (fate attenzione: le auto sono infatti sempre già coperte ed assicurate al momento della vostra scelta).
Noi abbiamo scorazzato l'isola affidandoci a AutoUnion Car Sofia Renthal che si trova sul lungomare di Afoti Beach. La brava Dimitra sa consigliarvi l'auto giusta e i percorsi ideali consegnandovi una mappa essenziale ma molto precisa.
In auto potrete quindi raggiungere non solo le spiagge ma i villaggi ell'iterno, uno dei quali assolutamente ieprdibile: Olympos. Senza averla vista no potrete raccontare di aver visitato l'isola di Karpathos. La comunità che la abita è depositaria del vero folklore greco. Olympos può tranquillamente figurare come ottava meraviglia del mondo (ve ne parliamo > qui)
Grecia nel piatto: non si può lasciare la Grecia senza aver assaggiato il tradizionale pasticcio di melanzana, la moussaka. E' uno sformato di melanzane e patate con carne macinata e ricoperto da uno strato di besciamella. Buona quella degustata alla piccola Taverna Folia a Spoa.
Da vedere anche l'isola di Saria, un tempo collegata a Karhatos: le rispettive rive si fronteggiao a nord per poco più di un centinaio di metri ma i fondali sono così bassi che l'istmo non è navigabile. Fu approdo di molti pirati e fu difesa strenuamente dalle sue genti arroccate nell'antica cittadina di Argos.
Poi fu sempre più difficile difendersi dai Saraceni e la popolazione migrò all'interno dell'isola di Karpathos. Come sempre la storia del mondo è la storia delle migrazioni dell'uomo, per mare o per terra...non bisgnerebbe mai dimenticarlo.
Così come sarà difficile dimentcare l'isola, una volta tornati.
(Corona Perer)
I fondali e (sotto) l'approdo all'isola di Saria
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Autore: Corona Perer
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