
Hotel Adria, un bijoux sulla Sissi-Strasse
Merano: un albergo Belle Époque per respirare l'originale stile asburgico
(Merano, Corona Perer 15 aprile 2025) - L'Hotel Adria, è un bijoux sulla Sissi-Strasse. Questo albergo permette di respirare l'originale stile asburgico di cui la città è intrisa, in un climax di raffinata eleganza.
Costruito nel 1886 in stile Liberty nel centro di Merano come 'Hotel Pension Austria' a pochi anni dal soggiorno della principessa Sissi è uno dei primi grandi alberghi della regione alpina. Al suo interno una chicca: l'ascensore originale, in uso dal 1914 (!), il primo allestito a Merano e ancora oggi perfettamente funzionante. La cabina originale e centenaria è oggi tutelata (la struttura figura infatti nei locali storici d'Italia). In Europa gli ascensori elettrici erano in uso sin dalla fine del XIX secolo. Questo ha cabina di legno, finestre e panchina imbottita. Se potesse parlare chissà cosa racconterebbe...
L'Adria ha una storia curiosa perchè a costruirlo fu un cameriere della Turingia, Ferdinand Langguth, giunto nel 1868 a Merano quando era solo una cittadina di montagna. Trova lavoro in uno dei pochi alberghi, vi si ferma per tre anni e sposa la figlia del proprietario. La giovane coppia nel 1885 riesce a costruire un albergo a Maia Alta tra residenze, castelli, ville, la zona residenziale di Merano per eccellenza molto vicina a castel Tirolo possedimento degli Asburgo che non a caso vi soggiornano varie volte, tra il 1870 e il 1889. L'Imperatrice Elisabetta d'Austria ne era innamorata. Merano le ricordava i giorni felici. Merano era agli albori del turismo e deve molto se non tutto alle visite della imperatrice. Fu grazie a lei che divenne una rinomata stazione di soggiorno e cura.
L'hotel Adria ha dunque tanta storia. L'atmosfera che si respira è di una raffinata eleganza che ha saputo preservare gli arredi storici coniugandoli con servizi all'avanguardia. I proprietari (la famiglia Amort-Ellmenreich) ha costantemente aggiornato i servizi innestando uno spirito giovane dentro mura antiche perchè Maia Alta, a fine 800 era già il quartiere residenziale di Merano, e questo hotel all'epoca era il tipico albergo di cura che nella Belle Époque attirava una clientela selezionata. Il padrone di casa, il Sig. Florian Ellmenreich, ha conservato la bellezza del luogo e ridato splendore all'hotel mantenendo la numerazione originale: la stanza ''numero 18'' è quella dedicata all'imperatrice Sissi.
Ogni dettaglio è parte della tradizione meranese: dai lampadari all'ascensore, che ha il primato di essere il più antico di Merano. Le modanature della ringhiera di ferro e i dipinti della collezione di famiglia dicono di un'epoca gloriosa.
Molti elementi antichi sono stati conservati o restaurati e combinati con accessori più recenti. I pavimenti sono originali in palladiana veneziana, le scale sono rifinite con l'originale biancone veronese. Le camere, con pavimento in rovere massiccio autentico, sono tutte diverse ed hanno ancora le doppie porte. Nelle parti comuni candelabri storici e stoviglie in argenteria che nobilitano la tavola della prima colazione, sontuosa senza essere esagerata.
L'Adria ha puntato infatti sul servizio b&b, e così la prima colazione è da re, e si fa fino a... mezzogiorno. Fresco di stampa, c'è il quotidiano del giorno e al buffet specialità altoatesine a km. zero. Il menu alla carta riguarda solo le uova, che sono tutte bio, cioè del contadino. Buone le marmellate: assaggiate quella di limoni o di arancia fatte dallo chef della casa! Oppure quelle di fragola e ribes della vicina Val Martello e lavorate con maestria dalla rinomata manifattura Seibstock. Müesli e cereali in chicchi provengono dal Mulino Fuchs di Laces.
Ghiotta la selezione di burri, tutti non comuni: ai fiori di montagna, a fiori di sambuco, alle erbe, al limone. Altrettanto accurata la selezione di 'mieli': sono quelli pregiati del Maso Plattner sul Renon. Le api del Plattnerhof, custodite con cura in arnie di legno naturale, vivono in un ambiente incontaminato, la loro salute è prioritaria perciò vengono impiegati solo trattamenti biologici: il miele è non solo puro, ma sano. E poi c'è una gran selezione di the e tisane: 24 essenze diverse tutte bio.
I latticini vengono dalla rinomata latteria di Merano, celebre per i suoi yogurt ma anche per il burro cremoso, il latte fresco e i formaggi tipici. Il pane è artigianale, sfornato ogni mattina da Schmiedl, il panettiere di fiducia, che da cinque generazioni sforna cose di qualità e fragranza.
Nel padiglione accanto, collegata al corpo centrale attraverso un passaggio sotterraneo, c'è la SPA con piscina coperta, 2 saune a vapore, una sauna finlandese classica e la cabina Mediterranea.
La piscina per gli anni 60 era avveniristica ed è simbolo dell'architettura del celebre architetto meranese Willy Gutweniger che per l'Adria sceglie linee chiare e semplici e un rivestimento originale in mosaico azzurrino. E' lo stesso del 1969 quando questa era la prima piscina coperta di Merano! L'acqua è riscaldata a 29° gradi, due gli idromassaggi, uno interno e uno esterno (in camera c'è la borsa-piscina/sauna).
Grazie alla sua posizione centrale rispetto alla città, l'Hotel Adria è un punto di partenza perfetto per ogni tipo di escursione. Si può arrivare a piedi verso tutte le principali attrazioni meranesi. La Sissi Promenade in una ventina di minuti porta ai giardini Trauttmansdorf dove un intero percorso è dedicato alla imperatrice.
Molto vicino (basta attraversare la strada) il 'sentiero di Sissi' che, in poco più di 10 minuti, porta in centro: superato il ponticello romano sul Passirio, si raggiunge l'omonima Porta Passiria, e si scende verso i gioielli liberty di Merano con l'elegante promenade che conduce al Parco Elisabetta e alla Kurhaus. In bici in una mezz'ora abbondante si può arrivare a Tirolo.
Insomma, questo è il classico hotel che ha un' unica grossa pecca: la data della tua partenza!
Corona Perer
21 aprile 2025
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Aneddoti tra storia...e imprenditoria alberghiera
Nel 1914, il capace cameriere Ferdinand Langguth con i risparmi del suo lavoro e la visione da pioniere, aveva aggiunto un piano all'albergo Austria portandolo alle dimensioni attuali. Ne migliora l'estetica, lo arricchisce di bagni, lo dota del famoso ascensore e di un impianto di riscaldamento centrale. Ma ultimati i lavori, scoppia la Prima Guerra Mondiale, e con i debiti lo ferma anche la malattia... Con il trattato di pace di Versailles, l'Italia espropria i cittadini tedeschi. La famiglia Langguth perde l'albergo Austria di cui una metà passa allo Stato italiano, l'altra metà viene venduta a un'albergatrice della Val Gardena, Rosa Lardschneider che cambia il nome dell'albergo da Austria in Adria più opportuno in epoca fascista e poi acquista la seconda metà dell'albergo dallo Stato italiano.
Sta però arrivando la seconda guerra mondiale...Dal 1943, l'Adria è un lazzaretto tedesco come molti altri alberghi di Merano. Con Josef Lardschneider, il figlio della proprietaria, entra aria nuova in casa. Ha imparato il mestiere a Roma, ha molti progetti, amplia l'albergo, lo ristruttura e nel 1968 costruisce un edificio annesso con la prima piscina coperta di Merano e un passaggio di collegamento sotterraneo.
Ma nell'estate del 1971 Josef è vittima di un incidente mortale; la vedova gestirà l'albergo ancora per diversi anni fino a che non ne avrà più la forza e lo cede all'odierna famiglia di proprietari Glatt-Amort nel 1983. Oggi ad occuparsi personalmente della casa è Florian Ellmenreich. E a lui si deve la cura e l'attenzione che qesto hotel riesce a comunicare ad ognuno dei sui ospiti.
(c.perer)
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