''Sono egiziano e vorrei mostrarvi un altro Egitto''
di Ibrahim Faltas* - Potenziato il Canale di Suez
di Ibrahim Faltas - Io sono egiziano, e nei due anni dopo la caduta di Mubarak e il governo dei Fratelli Musulmani, che hanno trovato spazio di imporsi a seguito della primavera araba, ricordo molto bene l’oscurantismo, la violenza, che era presente in Egitto, che è stata fermata con le nuove elezioni che hanno messo a capo della nazione Egiziana il generale Sisi, che ha ripristinato ordine e rilancio del paese.
L'Egitto non è però solo colpi di stato. Nel 2014 quando mi trovavo in Egitto, nelle televisioni egiziane viene dato il comunicato che entro un anno ci sarebbe stata l’apertura del nuovo canale di Suez, una vera impresa faraonica! Il primo canale di Suez venne costruito nel 1300 a.c. da Ramsete II. Oggi si e’ voluta costruire una corsia lunga 35 km, che affianca l’esistente per permettere alle imbarcazioni di navigare in entrambi le direzioni contemporaneamente.
E l’impresa è riuscita, grazie alla grande determinazione a perseguire questo progetto che sicuramente rilancerà economicamente il paese e che è stata interamente realizzata da progettisti ed ingegneri egiziani, migliaia e migliaia di operai hanno trovato lavoro nei cantieri e i finanziamenti sono stati raccolti dalla stessa popolazione egiziana, alla quale Sisi ha promesso un’interesse del 12% in cinque anni. In una settimana sono stati raccolti 62 miliardi di ghinee, la gente si affollava davanti alle banche, bivaccando tutta notte, poiche’ volevano essere compartecipi di questa opera. Molte persone l’hanno fatto per interesse, ma molti di loro hanno contribuito per il bene del Paese.
Il 6 agosto 2015 è una data che ricorderò per sempre perchè mai avevo visto il mio paese così in festa. Milioni di persone a seguire in televisione il discorso del Presidente Sisi, che ha voluto dare molti segni: ha ricevuto i capi di Stato, in abito civile, come segno di apertura e di dialogo, ha inaugurato il Canale di Suez con abito militare per dire al mondo che il canale e’ protetto dall’esercito egiziano contro il terrorismo. Durante il suo discorso, seppure aveva uno scritto già pronto, si è rivolto alla popolazione e ai capi di stato presenti, con un discorso a braccio dove ha spiegato che questa opera viene inaugurata in una situazione difficile per l’Egitto che si trova a combattere il terrorismo che vuole bruciare tutta la terra. E’ la costruzione di questo canale diventa una risposta bella a tutti quegli atti di ferocia e di terrorismo che vogliono annientare la popolazione egiziana. Gli egiziani vogliono vivere, lavorare essere protagonisti del nuovo Egitto, consapevoli della loro antica storia e civiltà.
Le immagini del presidente Abdel Fattah al Sisi, sull’ imbarcazione Mahroussa, tra le piu’ antiche al mondo e che nel 1860 aveva gia’ navigato nel canale di Suez, accompagnato da un bambino Amro Salah malato di cancro, ha fatto capire che quest’opera viene consegnata alla futura generazione e i bambini sono stati i protagonisti della festa, presenti all’evento con un coro formato dalle scuole di tutto l’Egitto, cristiani, musulmani, bambini di strada, disabili, tutti insieme, a rappresentare il futuro volto della loro terra. Tutta la popolazione al termine dell’inaugurazione si e’ riversata sulle strade, orgogliosi di essere egiziani, tutti sventolavano la bandiera con fierezza. Mai avevo visto in Egitto tanta gioia e felicita’ per un evento, tranne forse per qualche partita di calcio.
Anch’io con i miei nipotini mi sono mischiato tra la folla che in giubilo gridava: “Viva l’Egitto”.
La popolazione si è dunque sentita parte integrante della nazione e vuole bene al Suo presidente.
Questo dimostra che ovunque e in qualsiasi situazione si può attivare il senso di appartenenza e di cittadinanza. Crediamoci.
Autore: Ibrahim Faltas
www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*
Commenti (0)
Per lasciare un commento