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Pegoraro, vita da vignaioli

Viaggi del Gusto: Barbarano Mossano, il buon Tai di Cantina Pegoraro

Barbarano Mossano - Ci siamo arrivati scendendo la Valle dei Mulini a piedi, una magnifica passeggiata degna di entrare nelle rotte dei cammini italiani e del turismo lento e consapevole. La location è  così bella che già entrando dal cortile si apre il cuore.

La Cantina Pegoraro, culla del buon Tai rosso, è una azienda a conduzione familiare nata in un antico convento di Monache del 1200 nel cuore di Colli Berici.

La parte storica della cantina con il suggestivo colonnato, è stata realizzata in pietra di Nanto ormai introvabile perché le cave sono ormai esaurite del tutto. Da convento questo luogo divenne casa di meditazione e poi fattoria della famiglia Salvi di Vicenza che in seguoto la donò alla comunità. Subentrarono  così quattro famiglie e la tenuta, già molto grande, venne divisa in 4 aziende da 15 ettari ciascuna.

foto C.Perer

La famiglia Pegoraro ne diventa unica proprietaria nel '900 con Pasquale e Franca che hanno scelto di fare i vignaioli con la tenacia dei sognatori, rinnovando spazi e tecnologie enologiche della piccola cantina paterna. Oggi sono i tre figli del fondatore (cioè la terza generazione) a mandare avanti l'azienda. Enrico, Alessandro e Valeria hanno ereditato la passione di famiglia, e fanno parte della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. I loro processi di produzione sono autenticamente artigianali.

I loro vigneti si estendono per sei ettari sulle colline di Mossano nella parte sud-orientale dei Colli Berici, nel cuore della DOC e sono costituiti in parte da vecchie vigne e in parte da nuovi impianti. I terreni sono argillosi-calcarei e i filari si estendono tra boschi di latifoglie autoctone e oliveti.

''Consideriamo il vigneto un sistema vitale di primaria importanza pertanto operiamo con scelte volte a creare e garantire biodiversità e ricchezza'' - racconta Enrico, uomo-comunicazione della Cantina. ''Abbiamo scelto la concimazione organica, lo sfalcio manuale delle infestanti e una gestione ottimizzata delle fitopatie in assenza di irrigazione. Certamente questo comporta un impegno quotidiano in tutte le stagioni, per intervenire dove serve ed essere vigili e attenti quando necessario''.

Attorno al nucleo storico del bel colonnato c'è un paesaggio dolcissimo e fiorito: si utilizza la rosa per attrarre gli insetti nocivi dell'uva. Le vigne Pegoraro sono belle e curate come un giardino. La location è così  suggestiva (e riparata dal rumore della operosa pianura vicentina) che spesso viene scelta per meeting aziendali o matrimoni. Il suggestivo portico coperto di quello che fu il monastero offre una cornice ideale, ma non è da meno la campagna che ha ospitato persino lo wine-yoga, ovvero un incontro nel verde tra la meditazione, il suono dei tamburi, il canto degli uccelli e calici di vino.

foto C.Perer

 

Il vigneto richiede costante cura durante l'anno e, quando è ora di vendemmiare, tutto avviene come una volta: le uve vengono lavorate a mano nella cantina. La tecnologia interviene nella pressatura soffice delle uve, la fermentazione avviene a temperatura controllata, l'affinamento nella piccola barricaia, quindi si imbottiglia. La Cantina Pegoraro produce 50.000 bottiglie anno.

Top di gamma è il Tai rosso (ottimo!). E' autoctono dei Colli Berici, viene da  uva grenage (vernaccia) e da vigneti a pergola di 85 anni. Il Tai rosso ha un bel colore rubino con riflessi amaranto.  ''Morbido al palato, con tannino delicato, arriva all'olfatto con profumi che vanno dal melograno alla marasca e al ribes, ma si percepisce anche rosa, ortica e erbe aromatiche''.

Come dicono gli esperti: il Tai Rosso è un vino che ha personalità. E pur essendo rosso ben si accompagna al classico baccalà alla vicentina, ad una anguilla alla griglia, alla Sopressa Vicentina o al Grana Padano. Perchè ha corpo e ''lava'' la bocca da eventuali grassi.

Il  Tai bianco è...il vecchio Tocai, ora Tocai Italico, dopo le famose dispute con l'Ungheria che l'hanno vista vincere e proteggere il marchio. Viene dunque dalle vecchie vigne di casa.

"Abbiamo continuato ad accudirle, forse contro corrente, forse un pò fuori moda, ma con la pazienza di chi ci crede. E' un vitigno oggi poco diffuso nei Colli Berici ma che viene lentamente riscoperto, ci dona un vino di grande piacevolezza che proponiamo giovane benchè si presti anche ad un più lungo riposo''.
 

foto C.Perer

Il Tai bianco eccelle per freschezza: è un bianco secco che ha note vegetali e fruttate. Nel calice si offre con il suo bel colore giallo paglierino con lievi riflessi verdognoli. Mentre lo si degusta la mente va al biancospino e alle erbe aromatiche, salvia e timo in particolare. E' ricco anche di note di frutta: pera, mela e mora di gelso, fino a pompelmo e mandorla.

''Senza nulla togliere ai grandi Cabernet, Syrah e Merlot che pure coltiviamo e vinifichiamo, crediamo bello valorizzare il patrimonio locale del Tai giovane e riserva e della Garganega. Ci danno grandi soddisfazioni" afferma Enrico Pegoraro.

"I nostri vini nascono solo dalle nostre uve che lavoriamo interamente in cantina fino alla bottiglia, senza uso di diserbi o fitofarmaci sistemici, irrigazione e lavorazioni in cantina non strettamente necessarie".

La Cantina è anche un'azienda che si fa carico del problema della sostenibilità. L'impianto solare termico e fotovoltaico permette alla Cantina di utilizzare energia verde autoprodotta. Ciò significa autosussistenza. Con i costi energetici andati alle stelle non è poco e questo consente di mantenere la competitività sul piano dei prezzi. Non è però solo una questione di costi. E' un fatto di sensibilità ambientale, fa notare Enrico Pegoraro.

''Crediamo nell’importanza della sostenibilità nelle scelte di ogni giorno, abbiamo perciò  realizzato un impianto fotovoltaico con accumulo e solare termico per l’autoproduzione energetica. Non abbiamo ancora richiesto particolari certificazioni, ci accontentiamo del nostro impegno nel quotidiano''.

Questa attenzione alla sostenibilità si traduce anche nelle scelte di marketing. ''Abbiamo scelto di utilizzare bottiglie in vetro leggero, capsule in alluminio e scatole autobloccanti senza film plastici in modo che tutto sia facilmente riciclabile".

In cantina l'accoglienza è generosa, alla veneta. Le degustazioni di vino riguardano sempre il melieu della cantina, cioè i vini più distintivi: Tai rosso, Garganega e Tai bianco (perchè rappresentano identità, radici, passato), ma chi vuole approfondre trova  anche grandi Cabernet, Syrah e Merlot.

foto C.Perer

Le degustazioni  sono sempre accompagnate da prodotti tipici scelti per l'occasione dai fratelli Pegoraro, in particolare da Valeria, che cura l'accoglienza. Si privilegia quel che il territorio produce: salumi, formaggi e panbiscotto della tradizione locale. E si finisce in bellezza con la grappa di Tai. Viene servita con grande classe: dentro un biccherino di cioccolata fondente.

foto C.Perer

Chi visita la cantina passa anche per il vigneto per vedere da vicino dove e come nasce il vino e i vari aspetti colturali. E questo lo si può fare in ogni stagione, non solo nel periodo di vendemmia. Ad esempio è bello vedere gli acini dei grappoli in crescita in tarda primavera che passo dopo passo diventeranno uva da vino.

Uva Cabernet in...maturazione

 

La Cantina Pegoraro vende soprattutto nel nord Italia. Ma i suoi vini arrivano su ordinazione anche ai privati, in tutto il mondo. Anche in questo ambito l'azienda predilige il rapporto diretto con il cliente e non un freddo e-commerce. Per acquistare basta infatti telefonare o scrivere una mail (le schede prodotto sono tutte pubblicate sul sito aziendale), con la garanzia che il tutto arriva ben imballato e sicuro nell'arco di 24-48 ore (in Italia).
E dentro la scatola non c'è solo vino. C'è tempo, c'è terra, c'è vita!

(Corona Perer)

 

Cantina Pegoraro
Via Calbin 24, 36048 Barbarano Mossano -  Vicenza -  Italia
info@cantinapegoraro.it
+39 0444 886461
sito e scheda prodotti: qui

Segnalato su SENTIRE & GUSTARE

 


Autore: Corona Perer

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