Il diritto ad un cielo stellato
Scendono in campo gli chef stellati all'Osservatorio Astronomico di Asiago
(Asiago, Corona Perer) - Ad Asiago il cielo è più stellato che altrove grazie alla conformazione dell'altopiano protetto dalla pianura. L'osservazione naturale del cielo avviene in un cielo che nelle notti più limpide si presenta come un vero e proprio mantello stellato.
"Tuttavia le luci di Milano arrivano anche qui" ci spiega il professor Paolo Ochner direttore dell' Osservatorio Astronomico di Asiago.
Qui le strumentazioni lavorano interrottamente da 80 anni. Il telescopio venne installato e inaugurato nel 1942 ed è qui che l'Università di Padova compie le ricerche astrofisiche e offre la formazione degli studenti a tutti i tre livelli (Laurea breve, specialistica e PhD). E' tutt’ora perfettamente funzionante, il più grande d’Italia e uno tra i principali in Europa.
Questo telescopio era già il più grande d'Europa all'epoca della sua costruzione, con il suo specchio di 1,22 metri parabolica. Dipende dal Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Padova che opera in collaborazione con Inaf (Istituto Nazionale di astrofisica).
Sono due i punti di osservazione : quello di Asiago e quello di Cima Ekar, a poca distanza Il primo ospita il telescopio Galileo (diametro di un metro e 22), il secondo con il telescopio Copernico del diametro di 1 metro e 82, ovvero il più grande strumento ottico su suolo italiano.
L'osservatorio di Asiago è attualmente impegnato nel progetto SkySkape, un programma transfrontaliero che coinvolge due stati (Italia e Austria), che mira alla riduzione dell'inquinamento luminoso concentradosi in particolare sul "diritto al cielo buio", ovvero sulla possibilità di godere dei paesaggi celesti notturni come la Via Lattea. Capofila del progetto è il Comune di Asiago. Il programma ha come macro-obiettivi la natura e la cultura, declinate in un programma di sviluppo di un turismo di nicchia: quello astronomico. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse vuol dire affrontare anche il problema della bellezza del cielo, inteso come bene comune.
Ridurre l'inquinamento luminoso è il primo passo per promuovere un turismo astronomico che ha nella bellezza del cielo una risorsa per il territorio. Si tratta di un bene raro, di sempre più difficile reperimento nelle zone urbane, ma ancora presente in aree rurali dove l'inquinamento luminoso risulta essere minore. Il cielo notturno è parte della natura e del paesaggio che ci circonda, in qualche modo ci spetta di diritto e come tutte le altre componenti dell'ambiente merita di essere salvaguardato.
ll progetto coinvolge anche altri tre Comuni: Cornedo all'isarco, Talmassons in Friuli, Tirol, oltre ad Asiago.
A Cornedo all'Isarco esiste già il primo astrovillaggio, a Talmassons nel cuore del Friuli rurale opera l'associazione Cast che vuole favorire la crescita del turismo sostenibile, mentre in Tirolo si lavora da tempo a iniziative per proteggere la notte scura.
Il progetto è iniziato due anni fa, nel luglio del 2019 e si concluderà a dicembre 2021. Grazie a fondi interreg è stato messo a disposizione quasi un milione di euro per iniziative atte a far capire che i tesori del territorio alpino e subalpino sono tanti, e alcuni di questi fanno già parte dell'offerta turistica, ma altri sono ancora tutti da sviluppare.
Anche l'inquinamento luminoso può minacciare la qualità di vita e mettere a rischio l'esistenza di fauna e flora, anche in aree apparentemente già protette. Quindi l'obiettivo del progetto è quello di sviluppare una nicchia turistica attraverso l'individuazione e la valorizzazione, in ciascuno dei tre territori coinvolti, delle aree da valorizzare per poter contemplare il cielo.
E proprio per abbinare all'astronomia il turismo, e mostrarne la potenzialità, si è svolta una delle tappe dell'evento "Asiago 7 Comuni in Punta di dita". E visto che in questo scenario straordinario si studiano le stelle, sono arrivate due Stelle MIchelin: gli Chef Alessandro Dal Degan del Ristorante la Tana Gourmet e Alessio Longhini della Stube Gourmet dell’Hotel Europa, presentati da Massimo Spallino, chef dell'Antica Stazione di Roana.
Le due stelle hanno proposto due finger food d'autore e di grande complessità come si conviene a due chef stellati: una Zolla di Muschio con funghi porcini secchi e fiori di timo e il secondo Per-Corso Asiago una tartelletta con caciotta al cumino, finferli, patè di fegatini di animali da cortile e gelatini al Torcolato, il tutto degustato insieme alla novità dell’estate asiaghese la freschissima Kranebet Tonic al ginepro di Rossi D’Asiago.
La plastica (e gustosa!) dimostrazione che l'enogastronomia può fare da traino al turismo astronomico!
Autore: Corona Perer
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