Parco auto italiano: vecchio e inquinante
La città italiana più inquinante in assoluto è Torino, settima in Europa
Svecchiare il parco auto italiano è ormai un'urgenza. Oggi uno degli argomenti più discussi è quello riguardante l’inquinamento ambientale e le emissioni nocive prodotte dalle automobili. Naturalmente questo problema riguarda quasi tutte le città del mondo, e l’Italia non fa eccezione specialmente se si chiamano in causa le grandi metropoli, per via del traffico cittadino. Uno dei fattori più impattanti? L’età media delle auto circolanti nella Penisola, molto vecchie. Un parco auto vecchio e inquinante non giova alla nostra aria.
I dati sulla qualità dell’aria in Italia e le auto Euro 0
Stando ad uno studio di Legambiente, nella Penisola solo una città su dieci può essere considerata sana a livello di qualità dell’aria. In sintesi, nel 90% dei centri cittadini dello Stivale si respira aria molto inquinata. La colpa appartiene in particolar modo alle microparticelle e ai particolati emessi nell’atmosfera dagli scarichi delle automobili: si parla dunque del famoso PM10 e del biossido di azoto, le cui concentrazioni in certi casi superano di parecchio i limiti consentiti dalla legge.
Il problema, che in realtà è molto più vasto, riguarda in special modo le vetture Euro 0, alle quali sarebbe da imputare la maggiore responsabilità dell’inquinamento, in una misura del 73% della produzione di microparticelle tossiche. Ci sono delle ricerche che sostengono che se tutti in Italia usassero una vettura di ultima generazione, le emissioni nocive di polveri sottili verrebbero abbattute del 93% circa.
Purtroppo, in Italia abbiamo un problema molto serio riguardante appunto le vetture datate e vecchie, ma a questo argomento è bene dedicare un capitolo a parte.
Il problema delle automobili vecchie e la soluzione
Sempre secondo gli studi di settore, nella Penisola circola uno dei parchi auto più vecchi in Europa. Al punto che, facendo un calcolo sommario, ad oggi sulle strade tricolori vengono usati circa 7 milioni di auto con più di 20 anni, e che dovrebbero essere rottamate e sostituite con modelli più recenti ed eco-compatibili.
Svecchiare il parco auto italiano, quindi, potrebbe essere una prima soluzione. Oggi, fortunatamente, le soluzioni non mancano di certo: accanto alle classiche vetture usate, è possibile cercare un’auto a Km0 a Milano e nelle principali città italiane, grazie a portali come automobile.it, ad esempio, così da risparmiare scegliendo un modello praticamente nuovo con una motorizzazione di ultima generazione.
Purtroppo, i dati attuali non sono incoraggianti, visto che il numero di auto vecchie e inquinanti continua a salire, di pari passo con il numero di vetture in generale (+1,4% rispetto allo scorso anno). Di conseguenza, le emissioni tossiche crescono e rischiano di peggiorare una situazione già profondamente negativa. Non si intravede dunque nessuna inversione di marcia, tutt’altro, specialmente in regioni come la Lombardia, il Lazio, la Campania, la Sicilia e il Veneto.
Escono intanto i dati mondiali
Secondo Ener2Crowd.com, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico, i centri urbani sono responsabili dell’80% del consumo energetico e delle emissioni.
Ad inquinare maggiormente sono le megalopoli cinesi ma anche Mosca, Istanbul, Tokyo e New York. A metterlo in evidenza è una elaborazione di Ener2Crowd, basata sui dati della ricerca “Keeping Track of Greenhouse Gas Emission Reduction Progress and Targets in 167 Cities Worldwide” condotta da Ting Wei, Junliang Wu e Shaoqing Chen, ricercatori della School of Environmental Science and Engineering della Sun Yat-sen University in Cina.
«La città italiana più inquinante in assoluto è Torino, settima in Europa ed al 52mo posto del ranking mondiale, con 23 milioni di tonnellate di Co2 equivalenti immesse in atmosfera ogni anno» puntualizzano gli analisti.
La città più inquinante del Continente Europeo rimane Mosca —al settimo posto del ranking mondiale— con 112 milioni di tonnellate di Co2 equivalenti immesse in atmosfera ogni anno, seguita da Istanbul —al quattordicesimo posto del ranking mondiale— con 72,9 milioni di tonnellate di Co2 e da Francoforte con 46 milioni di tonnellate di Co2. E seguono sul podio europeo San Pietroburgo (43 Mt Co2 eq.) Atene (39 Mt Co2 eq.), Berlino (28 Mt Co2 eq.) e Torino (23 Mt Co2 eq.) che è appunto settima in Europa ed al 52mo posto del ranking mondiale.
Non un bel risultato.
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