Italia colonia Usa
Radar, droni spia e pattugliatori: in guerra ci siamo già
20.11.2022 - Italia colonia Usa? Pare proprio dì. Ci sono almeno 140 basi. Da Sigonella partono droni spia e pattugliatori. A Foggia ci sono gli F35. A Pratica di Mare si coordinano le operazioni. Sigonella è la punta di diamante per il controllo del Mediterraneo e del Medio Oriente. Ma da qui ci si alza in volo per andare fino in Asia.
Lo fa Poseidon, Dio dei mari. L’ultima missione di spionaggio sui cieli dell’Europa dell’Est è stata tracciata dai radar il 14 ottobre 2022. Un’operazione ormai di routine da quando le forze armate di Mosca hanno invaso l’Ucraina.(fonte Antonio Mazzeo Blog > leggi qui)
Triste a dirsi ma la verità è che dall'Italia si spara tutti i giorni. Nei cieli italiani c'è da tempo un altro strumento che vola, individua, spia e spara. E’ della Marina militare degli Stati Uniti d’America e opera stabilmente dalla grande base militare siciliana di Sigonella sotto il comando e il controllo di un distaccamento del Patrol Squadron 45 di US Navy appositamente trasferito in Sicilia da Jacksonville, Florida. Gli è stato dato il nome del dio del mare e delle catastrofi dei terremoti e dei maremoti: Poseidon.
''Il velivolo in dotazione ai reparti di volo italiani aveva fatto il suo debutto nelle aree di conflitto l’8 marzo 2022 con una missione d’intelligence nello spazio aereo della Romania fino ai confini con Moldavia e Ucraina e le sempre più agitate e militarizzate acque del Mar Nero - scrive Mazzeo - Da allora i Gulfstream E.550 di Pratica di Mare sono uno degli attori più richiesti dai comandi NATO che coordinano le operazioni aeree di sorveglianza e “contenimento” dei reparti di guerra della Federazione russa in territorio ucraino".
Il pattugliatore multi missione P-8A “Poseidon”, è stato realizzato dal settore aerospaziale Boeing per la lotta antisommergibile ed antinave e per le attività di intelligence, sorveglianza e ricognizione. Il velivolo è stato consegnato nel 2014 e dal settembre 2016 è a Sigonella. E non è che ce lo inventiamo noi: a dirlo è lo stesso Pentagono grazie alle ricerche di Antonio Mazzeo (leggi qui).
“Sigonella consente lo schieramento dei P-8A in uno scacchiere geostrategico che comprende il Mediterraneo, l’Africa settentrionale e l’Europa orientale a supporto del Comando delle forze armate USA in Europa e nel continente africano”. A dirlo è il Pentagono stesso.
Che Sigonella e la Sicilia rivestano un ruolo chiave è risaputo. Il 21 settembre 2021 la Marina Militare ha pubblicato l’esito della gara di “acquisizione di due sistemi radar trasportabili da integrare nella Rete Radar Costiera (RCC) della Marina Militare nei siti di Favignana (Trapani) e Portopalo di Capo Passero”.
“I sistemi radar implementati nelle sedi di Favignana e Capo Passero garantiranno la continuità dell’attività di sorveglianza 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e tutte le informazioni saranno disponibili anche all’interno dell’NCC italiano”, riporta il Ministero dell’Interno a cui è affidata la gestione del Fondo Sicurezza UE.(clicca qui).
A realizzare i nuovi impianti è la GEM Elettronica S.r.l. di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), società leader nella produzione di apparati radar e sensori navali, controllata per il 30% dall’holding del complesso militare-industriale Leonardo S.p.A. (ex Finmeccanica). Il valore del contratto sottoscritto dalla Marina Militare è di 2.266.580 euro + IVA (22%).
Come si legge dall'articolo di Antonio Mazzeo, tutto questo arriva dopo il MUOS nella riserva naturale di Niscemi, i cannoni a Punta Bianca (Agrigento), le esercitazioni nel bosco di Piazza Armerina, il potenziamento infrastrutturale del poligono di Punta Izzo ad Augusta e le selve di antenne e i funghi di acciaio sorti a Lampedusa e Pantelleria. I nuovi potenti impianti radar rischiano di sfregiare irrimediabilmente l’isola di Favignana (Egadi) e Portopalo di Capo Passero (Siracusa).
Il Bel paese, per gli americani è tutt'altro che mandolino e pizza. E' soprattutto la loro portaerei.Chi "governa" lo Stivale ha ceduto sovranità, data in gestione in conto terzi.
E del resto basta guardare la mappa delle basi Usa e notare come l'Italia detena questo record poco invidiabile. Siamo di fatto e a tutti gli effetti una colonia Usa.
E quindi non bisogna stupirsi se nei nostri mari passeggiano da tempo anche tre catamarani giganti della Marina USA. Le rotte sono sempre le stesse: dal Canale di Sicilia allo Ionio, dallo Ionio all’Adriatico. Andata e ritorno con lunghe soste sempre negli stessi porti: Venezia, Brindisi, Messina, Augusta, quest’ultima la principale base navale USA-NATO nel Mediterraneo centrale. Di tanto in tanto anche l’attracco in uno scalo in Istria, Dalmazia e in Grecia. Caricano e scaricano container e scatoloni metallici, protetti da occhi indiscreti dalle pattuglie della polizia. Parliamo dei catamarani di guerra del Military Sealift Command, il comando delle forze USA che sovrintende alle operazioni di trasporto e rifornimento delle flotte navali e delle agenzie statali statunitensi che operano in ogni scenario internazionale.
Tre di essi, “gemelli” dal profilo turpe e minaccioso, sono ormai di casa nelle acque italiane. Si tratta dell’USNS Carson City, dell’USNS Yuma e dell’USNS Trenton, rispettivamente approdati alla vigilia di Natale ad Augusta, Venezia e Messina. Possono trasportare di tutto a bordo: attrezzature e mezzi pesanti, rifornimenti per le truppe, sofisticati sistemi d’arma ed esplosivi, finanche gli ultimi ritrovati infernali per le guerre disumanizzate del XXI secolo, droni e minidroni aerei, navali e subacquei.
Dai registri navali on-line è possibile ricostruire le loro rotte e soste. Antonio Mazzeo le descrive nel suo blog > clicca qui
I tre catamarani del Military Sealift Command sono unità della classe Spearhead: lunghi 103 metri, sono in grado di raggiungere in mare una velocità di 45 nodi (83 Km/h) con un’autonomia di crociera sino a 1.200 miglia nautiche (2.200 km). Imbarcano di norma un equipaggio di 35 uomini (tra personale dell’US Navy Sailors e civili). Attualmente sono in servizio dodici unità Spearhead, tutte realizzate nei cantieri navali “Austral” a Mobile, Alabama.
Altri due catamarani sono stati commissionati un paio di anni fa e dovrebbero essere consegnati a partire del 2025. Il loro costo unitario è di 180 milioni di dollari, ma annualmente ognuno di essi pesa sul bilancio del Pentagono per circa 25 milioni di dollari solo di spese di funzionamento.
I catamarani Spearhead sono piattaforme navali con capacità di spedizione e trasporto veloce (EPF - Expeditionary Fast Transport); possono effettuare un’ampia gamma di missioni anche se il loro ruolo primario è quello di trasportare uomini e mezzi nei vari teatri operativi a supporto dei Dipartimenti della Marina e dell’Esercito USA. A bordo ospitano un grande ponte di volo per elicotteri e una rampa di carico che sostiene sino a 100 tonnellate di peso e consente ai veicoli terrestri imbarcati di essere scaricati rapidamente. Il grande catamarano Carson City è in rada nel complesso NATO di Augusta.
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