Qatar: Mondiali di calcio e diritti umani
Amnesty parla di lavori forzati e intanto partono gli italiani: come personale di servizio, però
Che peso hanno avuto i prossimi mondiali di calcio in Qatar sui diritti umani? Amnesty International lo segnala da tempo. In una nota parla addirittura di lavori forzati e sottolinea come le violazioni ai danni dei lavoratori migranti restino diffuse.
Impegnati nei progetti ai Mondiali di calcio i lavoratori migranti continuano, infatti, a subire violazioni dei diritti in modo rilevante. Molti, soprattutto nei settori della sicurezza e del lavoro domestico, sono ancora sottoposti a condizioni che costituiscono lavoro forzato. Nel lavoro domestico, si continua a lavorare, al chiuso di abitazioni private, da 14 a 18 ore al giorno senza giornata di riposo.
Amnesty International ha documentato svariati casi in cui negli ultimi mesi datori di lavoro privi di scrupoli hanno usato i loro poteri per annullare i visti, non rinnovare i permessi di soggiorno e denunciare i lavoratori per “assenza” al fine di sfruttare e punire coloro che si erano lamentati per le condizioni di lavoro o volevano cambiare impiego.
Gli addetti alla sicurezza si vedono ripetutamente negate le giornate di riposo e sono costretti a lavorare con la minaccia di sanzioni, come le trattenute arbitrarie dal salario o talora la confisca del passaporto, nonostante queste prassi violino le leggi del Qatar.
Perciò ha rinnovato la richiesta alla Federazione internazionale delle associazioni calcistiche (Fifa) e al governo del Qatar di istituire un fondo di risarcimento per i lavoratori migranti.
Un sondaggio globale commissionato da Amnesty International a YouGov, svolto dal 16 agosto al 6 settembre, ha rivelato che quasi due terzi (il 73 per cento) di oltre 17.000 persone adulte in 15 stati ritiene che la Federazione internazionale delle associazioni calcistiche (Fifa) dovrebbe risarcire i lavoratori migranti per i danni subiti durante la preparazione dei mondiali di calcio che inizieranno a novembre in Qatar.
Il sostegno è ancora maggiore (84 per cento) tra coloro che guarderanno almeno una partita in tv.
Per il 67 per cento delle persone intervistate, la federazione calcistica del loro stato dovrebbe prendere la parola sulle violazioni dei diritti umani collegate ai mondiali e sostenere anche la richiesta di risarcimenti da parte della Fifa.
“I tifosi non vogliono un mondiale di calcio macchiato dalle violazioni dei diritti umani. Sul passato ormai non si può tornare indietro ma un programma di risarcimenti, da parte della Fifa e del Qatar, rappresenterebbe almeno una piccola compensazione per le centinaia di migliaia di lavoratori che hanno reso possibile lo svolgimento del torneo”, ha dichiarato Steve Cockburn, direttore del programma Giustizia sociale ed economica di Amnesty International.
La campagna #PayUpFIFA, lanciata nel maggio 2022 da una coalizione di organizzazioni per i diritti umani (tra le quali Amnesty International), tifoserie e sindacati, chiede alla Fifa di destinare almeno 440 milioni di dollari a un fondo per risarcire i lavoratori migranti e prevenire ulteriori violazioni dei loro diritti.
20 ottobre 2022
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Mondiali di calcio Qatar: italiani a bordo campo
22 agosto 2022 - Azzurri fuori dal mondiale di calcio ma 560 militari italiani si schiereranno a bordo campo in Qatar per contribuire alla sicurezza armata della kermesse sportiva in programma dal 21 novembre al 18 dicembre 2022.
Alla vigilia del terremoto politico che ha investito il governo Draghi, il Consiglio dei ministri ha varato il decreto missioni internazionali per l’anno in corso. Principale novità, la partecipazione delle forze armate italiane al dispositivo predisposto dalle autorità qatariote per proteggere militarmente la Fifa World Cup.
“La missione bilaterale di supporto alle forze armate del Qatar vedrà l’impegno di 560 unità di personale militare, 46 mezzi terrestri, 1 mezzo navale e 2 mezzi aerei”, annota l’esecutivo. “Le forze italiane saranno inquadrate nella Combined Joint Task Force Qatar. Il fabbisogno finanziario della missione è pari a 10.811.025 euro, di cui 3.500.000 per obbligazioni esigibili nell’anno 2023”.
E non è tutto perchè la decisione è foriera di altri affari.
“La missione bilaterale ha lo scopo di fornire supporto alle Forze armate del Qatar per l’implementazione del sistema di difesa e sicurezza in occasione dei Mondiali di calcio 2022 che costituiscono un evento di rilevanza globale per copertura mediatica, valore economico e potenziali flussi di persone”, si legge nella scheda tecnica predisposta dallo Stato maggiore della difesa.
I militari italiani coopereranno alla predisposizione dei piani di allerta, all’addestramento delle forze d’élite qatariote e al rafforzamento del dispositivo militare, aereo, terrestre e navale nell’emirato.
Aggiunge la Difesa che durante la fase di condotta delle operazioni, è previsto lo schieramento, nel territorio del Qatar e nelle acque internazionali prospicienti, di un dispositivo nazionale interforze "...posto sotto catena di comando esclusivamente nazionale, costituito da assetti CBRN (chimico, biologico, radiologico e nucleare), Counter-IED (contro gli ordigni esplosivi improvvisati), Counter-UAS (contro i sistemi aerei a pilotaggio remoto), cinofili, una unità navale con elicotteri imbarcati e un radar di scoperta contro minaccia aerea”.
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