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Killer robots, che mondo ci aspetta?

L'allarme fu lanciato dalla campagna ''Escape the Scan'' nel 2021

Oltre 180 organizzazioni di 66 stati (in Italia, la Rete Pace Disarmo)  nel 2021 lanciavano l'allarme perchè sta progressivamente prendendo corpo una visione terribile di futuro: operazioni di guerra, di polizia e controllo delle frontiere senza l'impiego di esseri umani ma di robot comandati a distanza.

Il Regno Unito ha sviluppato un drone privo di guida che può volare in modo autonomo e identificare un bersaglio all’interno di un’area di bersagli precedentemente programmata. La Cina sta creando droni di piccole dimensioni programmati per attaccare qualsiasi obiettivo che emetta temperatura corporea. La Russia ha costruito un carro-armato robot che può essere dotato di mitragliatrici e lanciagranate. Diversi stati stanno destinando ingenti investimenti ai sistemi d’arma autonomi, nonostante le devastanti implicazioni per i diritti umani derivanti dall’affidare a delle macchine la gestione dell’uso della forza. Sono gli stessi stati che per dieci anni hanno bloccato ogni discussione sull’argomento.

Così nel novembre 2021 è partita “Escape the Scan”, la campagna globale che chiede l’adozione di norme internazionali per vietare i sistemi d’arma autonomi. I sistemi d’arma già in fase di sviluppo, come il riconoscimento facciale, i sensori di movimento hanno la possibilità di lanciare attacchi contro “obiettivi” senza alcun significativo controllo umano. Con ''Stop Killer Robots'' Amnesty International chiedeva a tutti i governi di sostenere questa necessità.

“Abbiamo avuto un decennio di colloqui alle Nazioni Unite per discutere delle armi autonome e dei loro pericoli, ma questi scambi diplomatici sono sempre stati bloccati dagli stessi stati che stanno sviluppando le armi letali autonome. Ora è il tempo di agire, prima che il pericolo si concretizzi”, ha dichiarato Francesco Vignarca, Coordinatore Campagne della Rete Italiana Pace e Disarmo, che fa parte di Stop Killer Robots.

“Rischiamo di finire in uno scenario da incubo, in cui droni e altre armi avanzate potranno individuare e attaccare obiettivi senza controllo umano” ha aggiunto Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, il Comitato internazionale della Croce rossa, vari Nobel per la pace, 66 stati e migliaia di scienziati chiedono l’adozione di un trattato per impedire questi sistemi d’arma. Contrari alla proposta, giudicata prematura, sono Russia, Israele e Stati Uniti che insieme a Cina, Corea del Sud, Australia, India, Turchia e Regno Unito stanno investendo parecchio nello sviluppo di sistemi d’arma autonomi.

Sostituire le truppe con le macchine renderà più facile decidere di entrare in guerra. Inoltre, le macchine non possono fare scelte di tipo etico in situazioni imprevedibili sul pieno bellico. Impiegarle in guerra così come in operazioni di polizia o nel controllo delle frontiere potrebbe avere conseguenze disastrose.
Era il 2021 quando si lanciò l'allarme.

Ora pensate a che cosa ...è successo dopo.
(3 ottobre 2024)

 

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