''L'uccisione dei propri simili'' di Konrad Lorenz
Il celebre etologo e premio Nobel si addentra in un tema delicatissimo
L'aggressione è un fattore che riguarda la conservazione della specie oppure è un fattore patologico? Come spiegare la violenza umana che oggi la cronaca ci mette di fronte ogni giorno con pagine di inaudita crudeltà ? Ci sono state notizie in questi mesi di crudeltà abnormi che la mente umana fatica a eleborare. E allora: che animale è l'uomo? Risponde a leggi animali o è più animale degli altri animali ?
Opere come quella di Konrad Lorenz ''L'uccisione dei propri simili'' ci aiutano a capire.
Piano B ripubblica il suo lavoro di fine anni Settanta e sceglie per la sua copertina un'opera di Artemisia Gentileschi: Giaele e Sisera conservata al Museo di Budapest. Nel Libro dei Giudici la terribile eroina dell'Antico Testamento, Giaele, attrae nella propria tenda Sisara, generale canaanita sconfitto dall'esercito israeliano, il quale fugge dai suoi inseguitori, e lo uccide nel sonno conficcandogli un picchetto della tenda nel cranio, con una violenza tale da trapassarlo completamente.
La scena però sconvolge per la sua strana atmosfera: calma, quasi idilliaca, per niente violenta. Il guerriero è sdraiato, sembra assopito in un sonno ristoratore mentre la fanciulla quasi con dolcezza (è vestita con eleganti vesti e capelli raccolti) lo colpisce senza pietà.
Ecco: la violenza ''normale''. Ma può mai essere normale un gesto di violenza?
Konrad Lorenz il celebre etologo e premio Nobel in ''L'uccisione dei propri simili'' si addentra in uno degli argomenti più delicati e controversi: la tendenza all'aggressività e all'uccisione all'interno della stessa specie, un comportamento apparentemente contraddittorio rispetto al principio evolutivo della conservazione.
Si chiama in gergo aggressività intraspecifica. E una frase dello stesso Lorenz ci porta di fronte al problema di fondo.
“Considerato come specie, l’uomo, nello stesso lasso di tempo che gli è occorso per diventare signore della terra, non ha compiuto il più piccolo passo avanti per diventare signore di se stesso.”
Konrad Lorenz
''L'uccisione dei propri simili'' è un grande classico dell’etologia e del pensiero scientifico e allo stesso tempo un saggio di impressionante attualità.
Konrad Lorenz, attraverso un’approfondita analisi dell’aggressività e dei meccanismi di inibizione in varie specie animali, elabora una riflessione critica sul ruolo della guerra e delle armi nella società umana, annunciando un potente messaggio di allarme sulle sfide dell’umanità moderna nel controllare i propri impulsi distruttivi.
L’interpretazione delle dinamiche evolutive e culturali legate alla sopravvivenza della specie, indiviua spesso cause biologiche e sociali per l'aggressività, sia nel mondo animale che nell'uomo. Ma questo istinto funzionale alla sopravvivenza, nell'umanità moderna, possono condurre a distruzione e violenza incontrollata.
Attraverso l'analisi di specie animali come i lupi, l'autore dimostra come l'evoluzione abbia sviluppato meccanismi di inibizione che evitano il fratricidio, e indaga se anche nell'uomo siano presenti simili istinti.
La sua ricerca mette in relazione l'aggressività con la cultura e la civiltà, analizzando le conseguenze della tecnologia e della guerra moderna, che permettono all'uomo di uccidere a distanza, neutralizzando i meccanismi di inibizione istintiva.
L'uccisione dei propri simili è un'opera indispensabile per approfondire le dinamiche tra biologia e cultura, e offre un contributo prezioso alla comprensione delle patologie della civiltà moderna e una riflessione illuminante e inquietante sul pericolo che l'umanità corre in questi tempi incerti, suggerendo che solo attraverso la consapevolezza e la responsabilità morale si potrà evitare l'autodistruzione.
E nelle pagine conclusive del volume ricorda Aldous Huxley, grande filosofo e poeta,il quale nel suo romanzo utopistico Brave New World descrisse la tremenda immagine di una civiltà che ha completamente risolto tutti i suoi problemi, compreso quello della so- vrappopolazione, della distruzione dell'ambiente, delle fonti di alimentazione, ha rimosso ogni sofferenza ed è in grado di garantire con assoluta sicurezza l'illimitato miglioramento del sistema... ma tutto questo al prezzo della libertà.
Fin dalla più tenera età gli uomini sono soggetti a un abile 'condizionamento' che li spinge a volere ciecamente ciò che le altrettanto abili dottrine del sistema prescrivono. La sete di sapere e l'autonomia di pensiero sono elementi sovversivi dell'ordine dello stato; le masse condizionate detestano chiunque segua questo impulso umano alla libertà, come fosse un mostro. Aldous Huxley aveva collocato l'azione di questo libro nell'anno tremila. Pochi anni prima di morire, in un nuovo libro, Brave New World Revisited - questa volta non un romanzo aveva tristemente constatato che l'utopia da lui collocata nel quarto millennio non è più tale, ma che comincia a diventare realtà già nel nostro tempo.
Una constatazione alquanto amara. ''Anche se l'umanità non dovesse soccombere per le malattie della civiltà, anche se riuscisse a sottrarsi al pericolo di essere distrutta dalla sua stessa tecnologia, incombe sempre la minaccia della decadenza, dell'in-voluzione. Questo pericolo è inseparabilmente legato alla nascita dello spirito umano. Era inevitabile che lo spirito umano sottoponesse al proprio controllo tutti gli influssi avversi dell'ambiente circostante''.
C'è di che meditare specie di fronte all'orrore di un genocidio che sta avvenendo sotto gli occhi di tutti e sotto la stragrande indifferenza del mondo. Come giudicare infatti la violenza di un popolo che dopo aver patito una tragica persecuzione, la perpetua infliggendola ad un altro popolo? Il riferimento a Israele e Palestina non è fuori luogo. Perchè dietro ad ogni scelta di violenza c'è la mano dell'uomo. E lo poniamo qui, doverosamente e per riflettere.
(Corona Perer)
L'uccisione dei propri simili - di Konrad Lorenz.
(Piano B, 16 euro, 138 pag.)
In libreria dal 7 novembre 2024
Autore: Corona Perer
www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*
Commenti (0)
Per lasciare un commento