Scienza, Ambiente & Salute

La difesa dei nidi

Evviva i nidi! - di Gloria Canestrini

Nidi, nidi, nidi! Evviva i nidi. Qui non parliamo di quelli che accolgono i nostri cuccioli al mattino, mentre noi mamme corriamo trafelate al lavoro ( un “EVVIVA!” ci sta bene, comunque, anche per quelli) , ma della nidificazione vera e propria, in corso in questo periodo, a inizio primavera, nei nostri boschi, nei giardini e ovunque ci siano degli alberi.

A ben vedere, lo scopo dei nidi è lo stesso: quello di proteggere, custodire e educare le nidiate di individui nati da poco, tenendole lontane dai pericoli  mentre fanno le loro prime esperienze e per introdurle poco a poco nel loro habitat.

Per far si che gli uccelli non subiscano danni in questo delicato periodo, la legislazione italiana ha recepito nel 2009 una importante Direttiva europea sulla protezione dell'avifauna selvatica, ossia il divieto di tagliare alberi durante il periodo della nidificazione(la 2009/147/CE).

In tal modo espressamente regolati, questa legge vieta interventi che possano disturbare o danneggiare la fauna nel periodo riproduttivo e della nascita dei piccoli, che generalmente va da marzo ad agosto.
Per quanto riguarda la Provincia di Trento, non ci sono informazioni specifiche  sui divieti provinciali nei risultati di ricerca forniti.

Tuttavia, le norme nazionali e comunitarie sono applicabili anche in Trentino. La Legge Provinciale 7 marzo 2024,n.2, modifica leggi esistenti ma non specifica direttamente il divieto di tagliare alberi e piante per la protezione dell'avifauna.

E allora, che si fa?

Innanzitutto, si ricorre alle sanzioni previste per violazioni specifiche e tassative circa i divieti di taglio arboreo. Sono quelle che riguardano alberi sottoposti a vincolo paesaggistico, tagli su suolo privato in spregio ai regolamenti e alle norme comunali,  tagli non autorizzati su suolo pubblico ( questo può essere considerato anche un reato, quello di danneggiamento aggravato), con una pena di reclusione da sei mesi a tre anni.
Tutto ciò, oltre alle sanzioni pecuniarie previste per ogni metro cubo di legname asportato, al risarcimento dei danni per la collettività per il valore ambientale degli alberi abbattuti e alla richiesta di ripristino dello stato dei luoghi. Ricordiamoci infatti che il paesaggio è un bene comune immateriale ( ma di grande valore anche economico, a ben vedere: i turisti non accorrono a frotte per assistere alla desertificazione di tagli speculativi in un sito, ma per l'amena bellezza del verde).

Vedete come, ogniqualvolta parliamo di alberi, il discorso si allarga! E non solo a proposito di turismo, ma anche di salute: in ogni convegno che si rispetti, la cosiddetta prevenzione primaria è sempre associata ad un ambiente salubre, ben ossigenato, non inquinato.

Insomma: gli alberi dovremmo proprio adorarli e preservarli, un po' come facevano le nostre progenitrici “streghe”, ossia le guaritrici popolari, che questo nesso  ce l'avevano tanto  presente da rischiare la vita con imputazioni di “diavoleria” nei processi loro intentati a partire dal tredicesimo secolo, aventi quali capi di imputazione anche la conoscenza e l'uso delle piante. Per questo aspetto, molto importante, rimando alla  rubrica “Erbe&Streghe”, su questo giornale.

illustrazione dell'autrice Gloria Canestrini

Torniamo agli alberi e agli uccelli che nidificano nel mese di marzo. Quali sono le specie aviarie che “si danno da fare” in tal senso in provincia di Trento?

Innanzitutto il merlo, la cui femmina prepara il nido proprio all'inizio di marzo, aiutata dal maschio (lo riconosciamo dal mantello nerissimo del piumaggio e dal becco di un bell'arancio vivo). Lui saltella intorno, vigila, canta, mentre lei provvede alla nuova casa, è una delizia guardarli.

Poi c'è la cornacchia: la costruzione del nido per lei inizia tanto prima quanto la coppia vive vicino all'uomo.
Infine ( ma ne potremmo citare altri, magari dopo una visita al MUSE di Trento) l'airone, che si accoppia tra febbraio e marzo. Un volatile che spicca anche per il suo senso estetico ( si posiziona con eleganza in mezzo a un verdissimo prato, dove il suo piumaggio perlaceo risalta alla grande, oppure su masso in mezzo a un torrente: per i profani come me, prima ancora di essere lette biologicamente, queste immagini sono  godibilissime  illustrazioni...

L'inizio di marzo segna anche l'inizio del ritorno degli uccelli migratori, ma la nidificazione di queste specie avviene generalmente più tardi. Prima è meglio riposarsi un po', che diamine!
Osserviamo, anzi, contempliamo, queste meraviglie sospese tra terra e cielo, cercando, anche nel nostro piccolo, di preservarle e di non nuocere loro.

Ad esempio, stando attenti a non potare la siepe proprio quando nidificano, o facendo troppo rumore durante le nostre passeggiate. Ne verremo ricompensati con i cinguettii dei nidi e con una pace infinita nell'animo. Una sensazione che nessun cacciatore potrà mai provare, a meno che questi non sia come il mio amico Angelo, che, schioppo in spalla va nel bosco...a raccogliere spugnole, ortiche,  e altre squisite primizie, e fa ritorno a casa senza che nemmeno un proiettile sia stato sparato.


Gloria Canestrini, marzo 2025


Autore: Gloria Canestrini

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