La marcia in più del Pettirosso? Saper traslocare
La stagione rigida li porta a spostarsi per tempo per trovare condizioni più favorevoli
La marcia in più del Pettirosso? Saper traslocare. In montagna - si sa -le condizioni ambientali possono cambiare in fretta, ma alcuni uccelli sanno reagire spostandosi e cercando condizioni più favorevoli a loro.
“Dopo aver portato a termine (o fallito) una prima nidificazione, durante la stessa stagione il passerotto tenta di riprodursi in un luogo diverso, con spostamenti molto brevi o anche di molti chilometri” afferma Francesco Ceresa, ornitologo, che ha partecipato ad un progetto di ricerca del Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige, pubblicato sulla rivista scientifica Scientific Reports.
Domanda: ma non si tratta del naturale principio che muove le migrazioni? Quale è la novità?
"Gli uccelli tentano di trovare zone più favorevoli, adattando la scelta dei nuovi siti di nidificazione ai cambiamenti ambientali che avvengono durante la stagione riproduttiva, come ad esempio l'aumento delle temperature, lo sviluppo della vegetazione o i cambiamenti nella disponibilità di cibo. Questo comportamento però non era mai stato studiato in ambito alpino o in zone di alta quota" spiega Ceresa.
Numerosi studi hanno dimostrato l’impatto negativo sugli uccelli di fattori come la perdita di ambienti naturali, il cambiamento climatico o l’intensificazione dell’agricoltura. "Saperne di più sulla distribuzione e le preferenze ambientali di questi animali è fondamentale per la loro conservazione.” afferma l'ornitologo.
Partendo proprio da questa evidenza il Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige ha avviato uno studio sulla distribuzione e la conservazione degli uccelli in Alto Adige. Uno dei risultati del progetto, finanziato dal fondo di ricerca dei Musei Provinciali e al quale lavora un team italo-spagnolo, riguarda un comportamento poco conosciuto ma probabilmente diffuso in molti uccelli.
Con censimenti ripetuti varie volte durante il periodo riproduttivo in un’ampia zona di montagna, il gruppo di ricerca ha verificato, che la distribuzione di alcune specie di uccelli canori, come lo Spioncello, la Passera scopaiola, il Pettirosso e la Cincia mora, cambiava nel tempo, anche a distanza di poche settimane. E questi cambiamenti non avvenivano a caso: gli uccelli tendevano a colonizzare o abbandonare un certo luogo in base alle sue caratteristiche ambientali.
Un fatto incoraggiante, secondo Ceresa: “Una simile capacità di cercare condizioni più favorevoli in un così breve lasso di tempo potrebbe aiutare queste specie ad affrontare i futuri cambiamenti ambientali, ad esempio quelli dovuti al cambiamento climatico.”
E lo studio su questi comportamenti fornisce anche indicazioni metodologiche su come effettuare i futuri monitoraggi dell’avifauna, indispensabili a scopo di conservazione e di gestione ambientale.
www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*
Commenti (0)
Per lasciare un commento